Vivace e imprevedibile: sono queste le parole che il nuovo direttore artistico Giuseppe Piccioni usa per definire l’edizione 2016 del Roma Fiction Fest, durante la conferenza stampa di presentazione dove sono intervenuti anche l’assessore regionale Lidia Ravera, il Presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma Lorenzo Tagliavanti, il Presidente dell’Associazione Produttori Televisivi Marco Follini e il Presidente della Fondazione Cinema per Roma Piera Detassis.

La festa romana dedicata alla serialità si trova a spegnere quest’anno le 10 candeline, con un’edizione che nei numeri si preannuncia all’altezza del traguardo raggiunto. 10 i titoli in concorso, 10 le anteprime fuori concorso, 14 le proposte della sezione Kids Teens. Sono 15 in tutto i paesi rappresentati, dimostrazione di un festival che, se da un lato non dimentica di gettare uno sguardo sulla produzione nazionale, riesce anche a raccogliere i prodotti più interessanti di un panorama internazionale in continua evoluzione.

La scelta di Piccioni alla guida del festival, arrivata solo poche settimane fa, ha suscitato qualche polemica, subito sedata da Piera Detassis, che sottolinea come la scelta di un autore di cinema “puro” come Piccioni sia “il segno evidente che c’è oggi uno scambio virtuoso tra cinema e televisione. L’audiovisivo sta cambiando e nell’epoca della conversione il FictionFest deve farci riflettere su questo”. cristina-comenciniDal canto suo il nuovo direttore vede nell’aumento di interesse per la serialità “un’esigenza che si avvicina a quella balzachiana della comédie humaine. Un grande magazzino di storie in grado di raccontare in maniera incredibilmente accurata la nostra realtà”.

Tra le opere in concorso troviamo la serie italiana Di padre in figlia, una produzione Rai basata su un soggetto di Cristina Comencini e diretta da Riccardo Milani (regista di Tutti pazzi per amore e Una grande famiglia) che cerca di tracciare una storia dell’emancipazione femminile in Italia dal 1958 al 1980. Richard Armitage (Thorin nella saga cinematografica de Lo Hobbit) è il protagonista di Berlin Station, storia di spionaggio tra Stati Uniti e Germania che vede nel cast anche Rhys Ifans, Richard Jenkins e, tra i registi, il nostro Giuseppe Capotondi (La Doppia Ora). Dal Regno Unito arriva invece National Treasure, scritta dal nuovo astro della scrittura televisiva british Jack Thorne (This is England, The Last Panthers, Glue). La serie, ispirata a un caso di cronaca inglese, racconta la vicenda del celebre anchorman televisivo Jimmy Savile, interpretato da Robbie Coltrane (Harry Potter), accusato di aver compiuto abusi sessuali anche su minori. Michelle Dockery mette da parte gli abiti eleganti di Lady Mary in Downton Abbey e per Good Behavior veste i panni di una ladra pronta a tutto che decide di intralciare i piani di un affascinante assassino (Juan Diego Botto, presente al Festival) con cui, però, finisce per innescare una relazione decisamente “pericolosa”.

Interessante anche le proposte del Fuori Concorso, con due anteprime mondiali molto attese per il 2017. Si comincia con When We Rise, scritta da Dustin Lance Black (Oscar per la sceneggiatura di Milk), una cronaca delle conquiste del movimento LGBT negli Stati Uniti a partire dai celebri eventi di Stonewall del 1969, prodotta da ABC Studios. La prima parte è diretta da Gus Van Sant e ospita uno straordinario cast formato da Guy Pearce, Mary-Louise Parker, Whoopi Goldberg e Rachel Griffiths. Il Festival presenterà in anteprima mondiale anche due episodi di Madiba, la serie che racconta gli eventi che hanno segnato la formazione di Nelson Mandela, impersonato da Laurence Fishburne. Incuriosisce anche la nuova serie ispirata ai romanzi di Simenon, Maigret, dove a rivestire il ruolo del commissario sarà l’inglese Rowan “Mr. Bean” Atkinson.
manfredi-germanoAd aprire e a chiudere il festival due produzioni italiane: il tv-movie In arte Nino, biopic sul grande attore Nino Manfredi diretto dal figlio Luca e interpretato da Elio Germano, e la serie Immaturi, ispirata al film omonimo di Paolo Genovese.

Presidente della giuria del festival sarà Richard Dreyfuss, protagonista di film cult come Incontri ravvicinati del terzo tipo e Lo Squalo, che terrà una masterclass e presenterà la serie di cui è protagonista, Madoff. Ad affiancarlo nell’assegnazione dei premi ci sono gli attori Annabel Scholey (I Medici) e Lorenzo Richelmy (Marco Polo nell’omonima serie Netflix), lo sceneggiatore Umberto Contarello (The Young Pope) e la cantautrice Paola Turci.