Seeyousound

Torna con la IV edizione che si terrà a Torino dal 26 gennaio al 4 febbraio SEEYOUSOUND International Music Film Festival, il primo festival italiano dedicato al cinema a tematica musicale, organizzato dall’Associazione Choobamba in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. 10 giorni di festival e 62 film in programma al Cinema Massimo suddivisi in 4 sezioni competitive, 2 rassegne fuori concorso e 1 retrospettiva dedicata al regista inglese Tony Palmer, accompagnati da panel, incontri e eventi speciali sempre all’insegna del connubio tra cinema e musica. Con 1 anteprima internazionale, 1 anteprima europea e 27 anteprime italiane il festival punta sempre più ad affermarsi a livello internazionale, alla luce di un percorso che dura da quattro anni e che, con passione e costanza, ha portato alla costruzione di una fitta rete di relazioni sul territorio. «Abbiamo cercato le migliori produzioni di genere frequentando i festival più importanti, come Cannes, Amsterdam, Barcellona o Nyon – racconta il direttore Maurizio Pisani – In soli tre anni ci siamo accreditati con i distributori internazionali, riusciamo a portare in Italia film di livello assoluto in prima nazionale e, talvolta, internazionale. Il nostro segreto? Ci divertiamo come pazzi a fare questo festival».

Grazie alla mostra #SoundFrames, che dal 26 gennaio al 7 gennaio 2019 sarà ospitata dal Museo Nazionale del Cinema, il binomio cinema/musica continuerà a essere protagonista per un intero anno a Torino. Inoltre, da quest’anno Seeyousound avrà una casa prestigiosa ad accogliere gli appuntamenti del programma OFF, il Circolo dei Lettori di via Bogino 9. Tra incontri con autori e aperitivi musicali, Casa Seeyousound sarà uno spazio aperto a tutti, dalle 10 fino a sera. Molte le tematiche affrontate: dalla “magia della radio” all’accessibilità al cinema e alla musica per disabili sensoriali, fino a Grrrl power nella musica e nel cinema e alle riflessioni sul mondo dei festival musicali.

 

L’APERTURA

Il festival prenderà il via venerdì 26 gennaio alle ore 21 presso il Cinema Massimo con Ingeborg Holm (1913), film muto svedese di Victor Sjöström, che sarà sonorizzato dal vivo da Corrado Nuccini, Iosonouncane e Enrico Gabrielli e proiettato in versione restaurata in 2K dallo Svenska Filminstitutet-Cinemateket. I musicisti porteranno in scena una trama musicale in grado di rendere giustizia all’attualità del film – il dramma di una famiglia soffocata dall’impassibilità dei sistemi di assistenza sociale – che all’uscita scatenò numerose polemiche per gli argomenti trattati. «Per la sonorizzazione di Ingeborg Holm – ha spiegato Corrado Nuccini – ho scelto di lavorare con Iosonouncane e Enrico Gabrielli perché ne apprezzo non soltanto la musica, ma l’attitudine e l’approccio. Dal 1913 a oggi sono passati più di cento anni, ma non per le tematiche, quindi la musica sarà contemporanea: pulsazioni elettroniche, sintetizzatori, riverberi e delay, ma anche sassofoni e chitarre elettriche. Una trama sonora avvolgente dall’elettronica minimale all’ambient, passando per il post rock, un unico suono che ben si sposi con la pellicola».

 

 

LE SEZIONI IN CONCORSO

  1. LUNGOMETRAGGI

Da questa edizione il Concorso Internazionale Long Play, dedicato ai lungometraggi, si sdoppia dando voce a una duplice anima con i contest DOC e FEATURE.

La categoria LONG PLAY FEATURE, intitolata alla giornalista prematuramente scomparsa Francesca Evangelisti, presenterà in competizione 6 film di finzione selezionati dal curatore Fabrizio Dividi fra un centinaio di lavori provenienti da tutto il mondo. A rappresentare il mondo anglosassone saranno Band Aid di Zoe Lister-Jones, commedia indie americana presentata allo scorso Sundance, Song of Granite di Pat Collins, biopic sul cantante folk Joe Heaney scelto dall’Irlanda per la corsa agli Oscar 2018, e Stuck di Michael Berry, musical girato interamente in un vagone della metropolitana di New York e interpretato da Giancarlo Esposito (Breaking Bad). Da nazioni meno scontate come l’India e l’Argentina arriveranno The Song of Scorpions, splendida fiaba dalla parte delle donne diretta da Anup Sigh –  che sarà ospite di SYS – e  il tenero Musica para casarse di José Militano, in cui la musica è il superamento dell’adolescenza. Ma SYS coprirà anche il Nord Europa con il finlandese Love Records di Aleksi Mäkelä, sull’omonima etichetta discografica che ha abbracciato la cultura giovanile degli anni Sessanta.

I 6 documentari della sezione LONG PLAY DOC, curata da Paolo Campana, sottendono con le loro storie la ricerca del potere eversivo della musica. In Conny Plank – The Potential of Noise di Reto Caduff e Stephan Plank, questa sacralità perduta si incarna nel mixer del celebre producer Conny Plank, che ha collaborato con Kraftwerk, David Bowie, Brian Eno, Eurythmics e molti altri; mentre nel film The Public Image is Rotten di Tabbert Filler risiede nella figura di John Lydon, icona punk che all’apice della fama abbandonò i Sex Pistols. In Silvana di Mika Gustafson, Olivia Kastebring e Christina Tsiobanelis, una rapper antirazzista, lesbica e femminista inveisce contro il governo così come fanno i membri di una ex band hard-core con le loro maschere da orso in You Are Teddybears di John Boisen e Björn Fävremark. Unico luogo dove la musica riacquista uno status rivoluzionario autentico è là dove si combatte contro la dittatura della religione: in When God Sleeps di Till Schauber – che sarà ospite al SYS – un cantante iraniano scappa in Europa perché condannato a morte dal proprio Paese per aver “rappato” contro la censura. Si torna infine alla ritualità della musica con Híbridos, The Spirits of Brazil di Vincent Moon e Priscilla Telmon, girato nella foresta amazzonica ai margini della globalizzazione e in mezzo a riti ancestrali.

Le opere si aggiudicheranno i premi come Miglior Film di Fiction, intitolato alla memoria di Francesca Evangelisti, e Miglior Documentario. Saranno Karem Ayan, Pivio e Donata Pesenti Campagnoni a scegliere le opere di finzione, mentre la giuria del concorso documentari sarà composta da Tony Palmer, Irene Dionisio e Chiara Eleonora Coppola.

 

THE SONG OF SCORPIONS (2017), di Anup Singh

 

  1. CORTOMETRAGGI

I 12 cortometraggi internazionali (6 documentari e 6 fiction) selezionati da Francesco Giugiaro per il concorso 7INCH condurranno il pubblico in un viaggio fra generi e tematiche in cui la musica sarà protagonista, musa ispiratrice o discreta compagna. Dallo svedese The Burden di Niki Lindroth von Bahr, musical di animazione premiato agli European Animation Awards 2017 al documentario inglese Loud Places di Mathy Tremewan e Fran Broadhurst, passando per il solido Pa Fuera, lavoro di fiction d’esordio di Vica Zagreba, il sorprendente documentario d’animazione di Matthew Salton Richard Twice e l’accattivante e duro lavoro di Maceo Frost sul krumping israeliano Raised by Krump.

A giudicare i 12 shorts 7INCH e assegnare il premio Miglior Cortometraggio saranno Davide Ferrario, Manuela Rima e Vittorio Sclaverani.

  1. VIDEOCLIP

SOUNDIES, immancabile concorso per il formato musicale per eccellenza, proporrà 20 videoclip selezionati fra la migliore produzione del 2017 dalla curatrice Federica Ceppa. Videoclip di cantanti come Beck o John Legend, ma anche i Bonobo e Wyclef Jean, firmati da registi quotati come Loïc Andrieu, Joseph Kahn e Ilya Naishuller, che sanno esprimere l’immediatezza e la contagiosità della musica, portata all’ennesima potenza da un forte impatto visivo.

A scegliere il Miglior Videoclip “Nicola Rondolino” saranno Jan Choloniewski, Simone Arcagni e Andrea Laszlo De Simone.

  1. ALTRI PREMI

Il festival assegnerà inoltre altri 4 riconoscimenti: il premio per la Miglior Colonna Sonora Originale, con Giorgio Li Calzi, Stefano Caprioli e Riccardo Mazza in giuria; il Premio Torinosette per il Miglio Film; il Premio “Direct A Music Short (DAMS) e il Premio Distribuzione Lab80.

 

THE BURDEN (2017), di Niki Lindroth von Bahr

 

LE SEZIONI FUORI CONCORSO

Il programma include le rassegne INTO THE GROOVE e RISING SOUND, che attraverso percorsi paralleli e complementari offrono un’immagine a tuttotondo delle potenzialità che solo la musica sa sprigionare.

Si conferma vetrina del festival la sezione INTO THE GROOVE, composta da 7 film selezionati dal curatore Carlo Griseri fra i titoli di maggior richiamo del panorama internazionale. Isabelle Huppert incarnerà Laura in Souvenir di Bavo Defurne, biopic sulla cantante di mezza età che negli anni Settanta arrivò seconda all’Eurovision Song Contest dietro gli ABBA. Il dj e regista Don Letts – che sarà ospite di SYS – presenterà il suo Two Seven Clash, doc sull’influenza reciproca tra reggae e punk nella Londra anni Settanta. Saranno dedicati rispettivamente a Morrissey e all’icona anni Settanta Betty Davis il biopic England is Mine di Mark Gill e Betty di Phil Cox. Ci sarà Iggy Pop, con la storia del suo diciassettesimo album, realizzato insieme a una band d’eccezione con Josh Homme dei Queens of the Stone Age, una storia raccontata da American Valhalla di Andreas Neumann e Josh Homme. Si proseguirà con un omaggio a Ryuichi Sakamoto, seguito per cinque anni dalla telecamera di Stephen Schible, che porta sul grande schermo le sue reazioni dopo il disastro nucleare di Fukushima in Ryuichi Sakamoto. Si chiuderà con Barbara, diretto e interpretato da Mathieu Amalric (Poetry Cinema Award al Festival di Cannes 2017) nel ruolo meta cinematografico di un regista che, lavorando al biopic sulla “dame brune” della canzone francese, finisce per fondere finzione e realtà.

 

ENGLAND IS MINE (2017), di Mark Gill

 

In questa IV edizione troverà spazio per la prima volta anche una retrospettiva omaggio a un personaggio simbolo della cinematografia musicale, il regista inglese (e giurato di SYS) TONY PALMER. Dalla sua sconfinata produzione saranno estratti e proiettati 3 film: Testimony (1987) con Ben Kingsley nei panni di Dmitri Shostakovch, il più e noto e perseguitato compositore dell’epoca di Stalin; All My Loving (1968), fotografia della scena rock’n’roll e della politica dei tardi anni Sessanta, frutto di una collaborazione con John Lennon; e il rockumentary Bird On A Wire (1974), sul tour di Leonard Cohen del 1972, perduto per quasi 40 anni e finalmente in sala nel 2017.

RISING SOUND, curata da Juanita Apraez Murillo, prosegue la propria ricerca nel cinema musicale in relazione a tematiche globali, sociali, politiche con un focus sul macrouniverso della radio, dal titolo Radioactivity: 5 film per portare il pubblico in un immaginario backstage dove si muovono coloro che ogni giorno scoprono talenti emergenti e dettano le regole dei gusti musicali, accompagnano la vita degli ascoltatori e fanno circolare pensieri. Il Miglior Documentario olandese all’IDFA 2016, Radio Kobanî di Reber Dosky, racconta come la radio possa essere un potente mezzo di aggregazione per una comunità, in un momento tragico come la guerra; Sex and Broadcasting di Tim K. Smith, presentato all’International Film Festival Rotterdam, segue la spassosa programmazione di una delle più eccentriche radio americane; Dare to Be Different di Ellen Goldfarb sull’emittente di Long Island WLIR 92.7, che nel 1982 lanciò gruppi come The Ramones, Depeche Mode, The Cure e The Clash; The Inertia Variations di Johanna St Michaels, su Radio Cineola, web radio fondata da Matt Johnson, ex cantante del gruppo punk inglese The The; Talk to Me di Kasi Lemmons racconta la storia di un ex carcerato di colore interpretato da Don Cheadle che, divenuto speaker a Washington in pieno conflitto razziale, dà voce agli afroamericani.

 

ALL MY LOVING (1968), di Tony Palmer

 

LA CHIUSURA

La serata di chiusura di Seeyousound IV si terrà sabato 3 febbraio alle 21 presso l’Aula del Tempio della Mole Antonelliana. Negli spazi del Museo Nazionale del Cinema si svolgerà La notte delle stelle, evento curato da Project.TO durante il quale saranno assegnati tutti i premi del festival. Infine, domenica 4 febbraio al Cinema Massimo saranno proiettati i film vincitori della rassegna a partire dalle 22.15.

 

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