Nel 1985 uscì nelle sale cinematografiche la seconda parte della trilogia “Back to the future – Ritorno al Futuro” di Robert Zemeckis.

Il film è ambientato 30 anni avanti nel tempo, in quel lontano futuro che allora era il 2015 e in cui appaiono, per la prima volta: videoconferenze, lettori di impronte digitali, biocombustibili, skateboard levitanti e cliniche di ringiovanimento.

Cosa esiste oggi di quell’idea di futuro?

Nel corso della conferenza analizzeremo, grazie alla partecipazione di alcuni esperti, ciò che, a livello tecnologico, si era prospettato nel film e che è stato effettivamente realizzato oggi.

Back to futureDue attori che impersonano i protagonisti del film, Doc e Marty, lo introdurranno e, trovandosi spaesati in un mondo che non riconoscono, allieteranno la conferenza con dei piccoli sketch. La proiezione di alcune scene del film farà da spunto per introdurre i veri temi della conferenza, il cui motore di ricerca è la fantasia e il ruolo che essa ha e ha avuto nel mondo scientifico.

Angelo Gino Varrati parlerà degli ologrammi e in particolare delle hololents, che creano sulle lenti degli occhiali un’immagine illusoria, mentre il Dott. Matteo Saraullo si occuperà della produzione dell’energia da prodotti di scarto. Il terzo intervento invece sarà quello del Dott. Francesco Perrozzi che parlerà della levitazione magnetica e ne darà qualche dimostrazione pratica.

Nel corso della conferenza, verranno mostrati i disegni dei bambini del campo estivo della piscina comunale, ai quali è stato chiesto di disegnare cosa, secondo loro, sarà realizzato nel futuro e noi, prendendo spunto dalle loro idee, proveremo ad immaginare come sarà il 2045. Gli originali dei disegni verranno esposti alla Sericchi per il pubblico presente, mentre a Piazza Duomo verranno collocate le fotocopie a colori.

Riusciremo dunque a prevedere come sarà il mondo tra 30 anni?

Se volete scoprirlo, insieme con noi, vi aspettiamo venerdì 25 settembre, nel corso della “Notte Europea dei Ricercatori” alle ore 18:30 presso la “Sala Sericchi”.

Non mancate!