La musica che supera i confini e che abbatte il simbolo di oppressione di una nazione divisa. Dal 25 gennaio al 3 febbraio al Cinema Massimo di Torino il SEEYOUSOUND Music Film Festival – primo festival cinematografico italiano a tematica musicale organizzato dall’Associazione Choobamba in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema – dedica la sua V edizione al trentennale della caduta del Muro di Berlino. Un omaggio all’avanguardia musicale inaugurata negli anni Ottanta dal fertile terreno creativo della metropoli berlinese, che attraverso film, videoclip e altri appuntamenti, collegherà a doppio filo le varie sezioni della rassegna. 10 giorni di festival, oltre 90 documentari, lungometraggi, corti e videoclip tra sezioni competitive, rassegne fuori concorso e proiezioni speciali – di cui 4 anteprime assolute, un’anteprima europea e 29 italiane – affiancati da un fitto cartellone di live, dj set e eventi, che insieme mostreranno correnti e personaggi musicali che hanno influenzato l’immaginario e il sentire collettivo, o in cui la musica è coprotagonista di storie e immagini degne dei più grandi festival internazionali.
«Finalmente ci siamo. Dopo mesi di lavoro e di passione, di progetti e di idee, presentiamo al pubblico il ricco, ricchissimo programma di Seeyousound, edizione numero 5. Tante le novità: molta musica in sala, eventi imperdibili perché unici e “creati” appositamente per il festival, incontri e approfondimenti», racconta Carlo Griseri, direttore del festival. «La colonna di Seeyousound è sempre il cinema, ovviamente: una novantina abbondante di titoli, spaziando tra le sezioni e i generi. Oltre trenta i momenti musicali dal vivo, tutti dentro gli spazi del cinema Massimo. E poi masterclass, networking internazionale, nuovi prestigiosi partner italiani ed esteri. Abbiamo fatto tutti insieme un grande sforzo, e riguardando il programma non possiamo che dirci orgogliosi: ora viene il bello, goderci tutti insieme 10 giorni che, ne siamo certi, sarà difficile dimenticare!»
L’INAUGURAZIONE
L’apertura di venerdì 25 gennaio alle 21 (Cinema Massimo) porterà in anteprima italiana il film Symphony of Now di Johannes Schaff. Presentato alla scorsa Berlinale, il documentario è un tributo cinematografico alla vita notturna della metropoli tedesca ispirato al film muto sperimentale di Walter Ruttmann Berlino – Sinfonia di una grande città (1927). Un moderno affresco della vibrante energia musicale berlinese esaltato dalla colonna sonora firmata dal celebre producer Frank Wiedemann insieme a musicisti della scena elettronica cittadina come Hans-Joachim Roedelius, Gudrun Gut, Modeselektor e Alex.Do. Proprio Alex.Do aprirà la proiezione con un set live delle tracce del film per poi proseguire alle 23 con l’Opening Party / Berlin Celebration all’Azimut Club (via Modena 55).
[soliloquy id=”16532″]
LE SEZIONI COMPETITIVE
LONG PLAY FEATURE
Fra i 6 lungometraggi di finzione della sezione curata da Francesco Giugiaro spicca l’attesissimo Lords of Chaos di Jonas Arkelund, che racconta l’epopea insanguinata dei Mayhem, di Euronymous e Burzum, una delle più famigerate vicende della Storia del black metal norvegese. Candidato come rappresentante indiano per gli Oscar 2019, Village Rockstars di Rima Das è la storia di Dhunu, bambina che vive in un remoto villaggio indiano il cui sogno è fondare una rock band. Riflettono, invece, sul rapporto tra individualità e successo e tra ambizione e intimità i due più classici biopic: Ted – A Moon of My Owndi Hannes Holm, che vede protagonista Ted Gärdestad, genio della musica pop nella Svezia degli anni Settanta, costretto a ritirarsi dalle scene a causa delle ombre della sua psiche; João, o Maestro, diretto da Mauro Lima, è incentrato sulle vicende del pianista brasiliano João Carlos Martins. Musica, amore e politica in Gundermann di Andreas Dresen, storia del cantautore Gerhard Gundermann, operaio e comunista idealista che scrive canzoni attraverso cui rivivono gli anni a cavallo della caduta del muro. Bomb City di James Brooks offre infine uno spaccato della provincia americana tra sport, punk e violenza.
LONG PLAY DOC
I 6 documentari selezionati da Paolo Campana cercano la quintessenza della musica quasi si trattasse di una formula esoterica che solo il presente può far rivivere. In Where are you, João Gilberto?, presentato allo scorso Festival di Locarno, Georges Gachot (ospite a SYS) ricostruisce un ritratto suggestivo di João Gilberto, musicista e creatore della bossa nova. Lo spirito rock’n’roll brucia intenso in Bad Reputationdi Kevin Kerslake, ritratto della sacerdotessa punk, Joan Jett; French Waves di Julien Starke si muove sui ritmi dell’incontro tutto francese tra house e techno. Dal Festival di Cannes Le Grand Bal di Laetitia Carton ci porta nel cuore della Francia dove, ogni luglio, più di duemila persone di tutte le età si riuniscono da ogni parte del mondo per ballare e suonare danze e balli popolari per sette giorni e sette notti. Sono all’insegna delle contaminazioni e degli incroci tra culture anche Rude Boy, introdotto in sala dal regista Nick Davies, sulla nascita della prima etichetta reggae/ska della Gran Bretagna, la Trojan Records; e Gurrumul di Paul Damien Williams, storia vera del cantante e compositore australiano Geoffrey Gurrumul Yunupingu che, nonostante fosse cieco dalla nascita e non avesse mai imparato il braille, suonava la chitarra al contrario e viveva immerso nella sua tribù aborigena. La fama raggiunta lo portò a duettare con Sting, a suonare al cospetto della regina Elisabetta e alle Olimpiadi di Sidney del 2000, prima di lasciarci nel 2017.
7INCH
Rientrano nei 12 corti in concorso, scelti da Matteo Pennacchia, Atelier di Elsa María Jakobsdóttir, opera tutta al femminile che ha ricevuto l’endorsement di Nicolas Winding Refn; Death Metal Grandma di Leah Galant, su una quasi centenaria sopravvissuta all’Olocausto che si presenta a un talent show cantando in un gruppo metal; Cosmic Debris di Patrick Waldrop, un ricordo di Frank Zappa tracciato da Gabor Csupo, suo amico e animatore della serie I Simpson; Yellowdi Ivana Šebestová, affascinante animazione pittorica in cui si ritrova tutta la difficoltà nella ricerca dell’equilibrio personale che coinvolge una giovane cantante d’opera.
SOUNDIES
L’immancabile concorso dedicato al formato musicale per eccellenza – curato da Alessandro Battaglini – proporrà 20 videoclip, selezionati tra le migliori proposte del 2018, attraverso cui guardare a nuove musiche e culture con uno sguardo trasversale. A partire dal videoclip dei Canada di Pienso En Tu Mira, brano della rivelazione Rosalia, fino ad arrivare al ritorno sulle scene dei Subsonica, passando dalle narrazioni intense di Rian Johnson per il video degli LCD Soundsystem e di Benjamin Howdeshell, a cui si sono affidati i Parcels.
Novità di quest’anno è The Real World?, uno spazio fuori concorso che vuole raccontare parti della realtà e dell’attuale società attraverso il videoclip e che segna l’inizio della collaborazione con il Festival Soundwatch di Berlino.
Durante la cerimonia di premiazione, allietata dall’esibizione live di Emanuele Via e un quartetto d’archi, sabato 2 febbraio alle 17.30 al Cinema Massimo, saranno assegnati otto riconoscimenti: il premio Miglior Film di Fiction; il premio Miglior Documentario; il premio Best Short Film 2019; il premio Miglior Videoclip “Nicola Rondolino”; il premio per la Miglior Colonna Sonora Originale; il Premio Distribuzione Lab80; il Premio Sky Arte; il Premio Torinosette per il Miglior Film; e il Premio “Direct A Music Short (D.A.M.S.)”.
[soliloquy id=”16547″]
LE RASSEGNE FUORI CONCORSO
RISING SOUND
La rassegna curata da Juanita Apràez Murillo propone 6 titoli, di cui 3 in anteprima italiana, riuniti dal tema Music is the weapon, per rintracciare alcuni momenti in cui la musica si è saldata alla storia: Scream for Me Sarajevo di Tarik Hodzic ricorda il concerto degli Iron Maiden durante l’assedio di Sarajevo degli anni Novanta; Taking Iacangadi Thiago Mattar, con interviste e materiale d’epoca, racconta della “Woodstock brasiliana” organizzata sotto dittatura militare; in Let Fury Have the Hour dell’italo-americano Antonino D’Ambrosio la generazione degli anni Ottanta trova nella musica la risposta alle politiche imperialiste; Ethiopiques – Revolt of the Soul di Maciej Bochniak vede ascesa, caduta e riscatto di un gruppo di jazzisti etiopi che negli anni Sessanta diedero vita a una vera e propria rivoluzione; il documentario Satan & Adam di V. Scott Balcerek segue oltre vent’anni dell’amicizia nata per le strade di Harlem tra una leggenda locale del blues e un giovane bianco di New York; il biopic Sing Your Song di Susanne Rostock rivela la straordinaria vita del cantante e attivista Harry Belafonte, che ha incarnato il movimento americano per i diritti civili.
INTO THE GROOVE
Con 13 titoli scelti dal curatore Carlo Griseri la rassegna è un macro-contenitore che accoglie e propaga uno spettro di storie e personaggi volutamente vario. Piazzolla – The Years Of The Shark di Daniel Rosenfeld celebra il compositore che rivoluzionò il tango contaminandolo con jazz e classica, Astor Piazzolla, osteggiato nel suo paese per la portata rivoluzionaria della sua musica. Whitney del Premio Oscar Kevin MacDonald, presentato allo scorso Festival di Cannes, mostra luci e ombre dell’impareggiabile icona pop Whitney Huston, dalla ribalta alla prematura scomparsa. Si prosegue sull’onda del mito con Studio 54 di Matt Tyrnauer, racconto dello storico locale di New York frequentato da personaggi come Andy Warhol, John Travolta e Madonna, simbolo dell’edonismo degli anni ‘70. Agli studi berlinesi che fra il 1976 e il 1990 hanno visto nascere pietre miliari di artisti comeDavid Bowie, Iggy Pop, Depeche Mode, Nick Cave e U2, è dedicata la proiezione offerta da Sky Arte di Hansa Studios: by the wall 1976-90. In collaborazione con Sky Arte, anche l’anteprima della prima puntata di Rolling Stone: Stories From The Edge, documentario seriale diretto da Blair Foster e Alex Gibney, che offre uno sguardo panoramico sulla storia della celebre rivista. Manchester Keeps On Dancing, diretto da Javi Senz, ospite a Seeyousound anche nelle vesti di dj, analizza l’arrivo della house da Chicago a Manchester negli anni Ottanta e il boom dell’acid house nel 1988 fino ai nostri giorni, con filmati inediti e contributi dai principali protagonisti della scena locale, tra cui Krysko che regalerà a SYS un indimenticabile CLOSING PARTY, venerdì 1° febbraio dalle 23.30 al Bunker (via Paganini 0/200). Arricchiscono la sezione due lunghi di fiction, la commedia rosa con Donald Sutherland e Brie Larson Basmati Blues, diretta da Danny Baron e ricca di canzoni e balli in salsa bollywoodiana; e in anteprima europea The House Of Tomorrow, un vero coming of age in cui i due giovani protagonisti, outsiders agli antipodi, saranno uniti dal punk.
Con Ex-Otago – Siamo Come Genova il regista Paolo Santamaria racconta l’omonima band ligure, dal successo dell’album Marassi alla creazione del successivo Corochinato, attraverso interviste e momenti live. Il gruppo al completo e il regista presenteranno il film in anteprima assoluta a SYS. Inoltre, momenti celebrativi di storici gruppi undergrand nostrani come la punk band torinese Franti che regaleranno alla sala una live session coinvolgente per la proiezione di Acqua Passata, film di Claudio Paletto ispirato a un racconto di Stefano Giaccone, presentato in anteprima assoluta insieme al regista; e ancora i Truzzi Broders protagonisti di un altro documentario tutto torinese e in primissima visione, Una canzone senza finale. Diretto da Paolo e Riccardo Sarà, presenti al festival insieme ai componenti dello storico gruppo, il lavoro getta uno sguardo sulla difficile Torino anni Ottanta, partendo dal materiale di archivio girato dalla band stessa.

Infine, una reunion attesa da tempo: quella del collettivo formatosi nel 2004 Songs With Other Strangers, che vedrà ritrovarsi al Cinema Massimo Manuel Agnelli e Rodrigo D’Erasmo degli Afterhours, Marta Collica (Sepiatone e John Parish Band), Giorgia Poli (Scisma e John Parish band), John Parish (autore e produttore, tra gli altri, di PJ Harvey), Stef Kamil Carlens (dEUS e Zita Swoon) e Steve Wynn (Dream Syndacate), per vedere il documentario sul loro tour del 2010, immortalato dal regista Vittorio Bongiorno e tutt’ora inedito. I musicisti ospiti di SYS diedero vita a una serie di concerti speciali, insieme al songwriter Cesare Basile e Hugo Race (Bad Seeds e True Spirit),in cui questi “stranieri” uniti dalla musica si scambiavano ruoli e strumenti, sperimentavano arrangiamenti di canzoni proprie, riletture di brani di artisti come Cohen, Dylan, Lou Reed e Michael Gira, ed esploravano lo spazio tra i diversi background e sensibilità.
GLI EVENTI SPECIALI
A punteggiare i 10 giorni di SYS saranno tre eventi unici in cui cinema e musica si sposano dal vivo. Si comincia sabato 26 gennaio alle 21 al Cinema Massimo con TELEMUSIK – Videoclip, visioni e visionari nell’Italia degli anni ’80, una (video)esperienza d’ascolto che fonde storytelling, musica, teatro, video e nuove tecnologie, per raccontare l’avvento del videoclip nella TV nazionale nei primi Ottanta. Attraverso i videoclip che hanno segnato quell’epoca, il musicteller Federico Sacchi, con il contributo del prof. Simone Arcagni “intrappolato” nel videowall di TELEMUSIK e la regia di Alessandro Bernard, celebra la nascita dell’immaginario del videoclip.
Segue martedì 29 gennaio alle 21.20 al Cinema Massimo la sonorizzazione live del documentario di Walter Ruttman Berlino – Sinfonia di una grande città (1927), realizzata dal compositore Domenico Sciajno e dal musicista Giovanni Corgiat, che propongono un connubio audio-visivo che esalta il contrasto tra un’epoca nettamente predigitale e sonorità sperimentali.
Il musicista Alessandro Grazian ci catapulta infine nel cinema Peplum degli anni Cinquanta-Sessanta con Torso Virile Colossale, progetto live che presenterà in sala venerdì 1° febbraio alle 21 al Cinema Massimo, con l’esecuzione di composizioni originali dalle soluzioni armoniche tipiche delle colonne sonore del genere, declinate con taglio contemporaneo.
