Paul Schrader si interroga sul destino dell’umanità e sul rapporto con dio mettendo in scena First reformed (in concorso alla settantaquattresima edizione del festival di Venezia): un thriller visivamente potente con risvolti sociali e culturali che lo faranno ben presto diventare un  cult.

Il regista e sceneggiatore americano, dopo il disastroso Dog eats dog, delega al volto contrito di Ethan Hawke un messaggio disperato e privo di speranza per il futuro. L’attore di Giovani, carini e disoccupati è il Reverendo Toller, un ex cappellano militare provato e disilluso a causa dalla morte in guerra del figlio e del conseguente abbandono della moglie. L’esistenza di Toller è vuota così come la sua abitazione e la sua chiesa-monumento frequentata soltanto da pochi fedeli e qualche turista. Nel gregge di anime affidate a Toller c’è Mary (Amanda Seyfried) preoccupata per suo marito Michael (Philip Ettinger), ambientalista militante che si suicida a causa della depressione. 

First deforme Venezia 74La morte del giovane libera nel prete i demoni del dubbio, facendolo sprofondare in una profonda crisi esistenziale e di fede. Toller si interroga sul proprio futuro e su quello della terra, dubbi che non avranno risposta e lo porteranno alla vera domanda da porsi: “Dio ci perdonerà?” e per risolvere il quesito valuterà anche le soluzioni più estreme.

 

Paul Schrader con mano ferma e poetica indaga i volti di Hawke e della Seyfried, li abbraccia dolcemente con la macchina da presa sospingendoli dalla realtà alla dimensione onirica che da rassicurante diventa minacciosa e angosciante. Il ritratto della società che ne viene fuori è scoraggiato perché all’uomo non è più possibile neanche aggrapparsi alla fede, dato che la chiesa ormai è soltanto un’industria in cerca di sponsor e finanziamenti. 

L’intensità della narrazione e la raffinatezza della messa in scena sono i punti forti della pellicola, Schrader dimostra ancora una volta di essere tra le migliori penne di Hollywood e la regia è composta, morbida e coinvolgente senza essere ammiccante.

Alla riuscita di First reformed contribuisce in maniera marcata un convincente Ethan Hawke che nei panni del reverendo Toller offre una delle migliori interpretazioni della sua lunga carriera.      

Per i temi trattati il film non è certamente digeribile da tutti, ma guardando l’intenso First Reformed, lo spettatore è portato delicatamente, inquadratura dopo inquadratura ad empatizzare con il dolore dei protagonisti e a porsi le loro stesse domande sul futuro.