Al giorno d’oggi, l’essere stressati è una diretta conseguenza dello stile di vita che abbiamo abbracciato negli ultimi anni. Siamo circondati da stimoli, scadenze da rispettare, notifiche e messaggi, e tutto questo ha fatto alzare la nostra soglia di guardia alle stelle. Non ci basta più la naturalezza spontanea, ma pretendiamo emozioni facili ed immediate, come caramelle di cui andiamo ghiotti. Viviamo per la dopamina che i social ci rilasciano, non potendone più fare a meno.

C’è però chi si spinge ancora oltre, chi non si accontenta del like su Instagram, ma ha bisogno di altro per sentirsi vivo. Uno di questi è il protagonista de Il Giorno Sbagliato, il nuovo film di Derrick Borte con un terrificante Russel Crowe. Il premio Oscar qui veste i panni di uno psicotico che, dopo aver avuto un diverbio con una donna al volante, decide di vendicarsi. Diventerà così il suo peggior incubo, insidiandosi nella vita della malcapitata come un virus, prendendone il pieno controllo. Il film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution e sbarcherà nelle nostre sale il 24 settembre.

Il Giorno Sbagliato: trama

Il giorno sbagliato recensione russel crowe

In questo thriller psicologico dai ritmi serrati, saremo in grado d’esplorare il fragile equilibrio di una società sempre al limite. Questo avverrà tramite qualcosa che noi tutti conosciamo molto bene, ossia la rabbia al volante in mezzo al traffico e del conseguente sfogo con esiti tal volta imprevedibili. la storia ruota attorno a Rachel, giovane madre, in ritardo per il lavoro mentre è indaffarata ad accompagnare suo figlio a scuola. Lungo il tragitto s’imbatte in uno sconosciuto, con il quale si trova a discutere ad un semaforo. L’uomo sta attraversando una fase della sua esistenza in cui si sente debole ed invisibile, ma per questo anche vendicativo. Così Rachel diventerà senza volerlo il bersaglio dell’uomo, deciso a lasciare un ultimo segno nel mondo impartendo alla donna ed a tutti i suoi cari una “lezione”. Ne scaturirà un pericoloso gioco mortale al gatto col topo che dimostrerà quanto sia pericolosa una persona qualunque spinta al suo limite.

La storia de Il Giorno Sbagliato ricalca le orme di un grande cult degli anni ’90, Un giorno di ordinaria follia. Diretto da Joel Schumacher, con Michael Douglas, in quel caso l’attenzione era raccolta più sul paradosso della trama, con sequenze esuberanti che rispecchiavano l’essenza del titolo stesso. Nel nuovo film di Borte, l’atmosfera è totalmente differente, più tetra ed agghiacciante. Russel Crowe non interpreta un uomo ordinario in un contesto straordinario, ma un orco malefico che si libera del suo costume da “uomo per bene”. Vi è una forte componente di tensione che, unita alla spropositata violenza, rende il tutto simile ad un Venerdì 13 on the road, con un “Jason” un po’ più in carne.

Il Giorno Sbagliato: analisi del thriller di Derrick Borte

Il giorno sbagliato recensione russel crowe

In effetti, definirlo thriller forse è addirittura fuorviante. Sono piuttosto  innegabili le influenze horror sull’opera finale, con una struttura molto classica dei film del terrore (donna e bambino che fuggono dal cattivo di turno). Anche la morte dei personaggi è tipica di un horror, venendo prediletti metodi brutali e cruenti a discapito magari di un semplice colpo di pistola. Crowe si cala alla perfezione nella parte, essendo ormai l’uomo seducente ed altezzoso de Il Gladiatore solo un lontano ricordo. Ora piuttosto ci si trova al cospetto di un gigante, imponente ed in grado di uccidere con la sola forza bruta. Per l’appunto, l’esempio calzante di brutto ceffo che non vorresti far innervosire per strada.

Di fondo però, come anticipato in precedenza, vi è una critica non troppo velata alla società attuale, in particolare a quella americana. Essendo l’America, come noto ai più, una realtà in cui la violenza è del tutto sdoganata, il film è come se proponesse il worst case scenario di questa filosofia. L’attimo in cui un uomo si vede privato dell’amore, della speranza e, in ultima battuta, della sua dignità, diventa una bomba ad orologeria con il timer avviato. Nel comparto visivo il film si contraddistingue per la sua violenza grafica, che si avverte soprattutto nella seconda metà. La violenza non è solo corporea ma anche emotiva, facciale, con i volti dei protagonisti che ricalcano a pieno la ferocia e la disperazione dei loro animi. Vengono sfruttati molto i riflessi, sia negli ambienti chiusi che nelle autovetture (specchietti retrovisori, finestrini,…). Una soluzione intrigante che rincara la dose di suspense, già di per sé ben dosata.

Il Giorno Sbagliato: conclusioni sul film con protagonista Russell Crowe

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È difficile tirare le somme su una pellicola simile per svariate ragioni. La bravura di Borte è stata il concepire questo racconto come un tour de force senza sosta, che non lascia mai allo spettatore un attimo per respirare nell’arco dei suoi 90 minuti di durata. È divertente, t’incolla alla poltrona e ti fa soffrire ogni secondo che passa. C’è da dire che però il film non è esente dalla presenza di cliché, scelte narrative ambigue e reazioni umane forse non proprio accurate.

Inoltre, la sua bivalenza thriller/horror non lo fa eccellere in nessuno dei due generi: non riesce ad essere un thriller brillante ed acuto come ad esempio Prisoners di Villeneuve, ma non si avvicina nemmeno ad essere un horror innovativo come A Quiet Place di Krasinski. Si ferma nel mezzo, a metà strada, rimanendo solo un’ottima visione disimpegnata, ma carica di adrenalina e violenza gratuita. È il ritratto di un mondo sovra stimolato, che sempre più facilmente potrebbe perdere il lume della ragione. Se però le conseguenze sono quelle descritte dalla storia di Borte, c’è d’augurarsi che ciò non accada mai.