The King’s Man – Le origini è l’ennesimo film rimandato causa Covid, ma finalmente giunto in sala. Pronto già nel settembre 2020, dopo ulteriori posticipazioni, arriva in via ufficiale il 5 gennaio 2022 nei cinema italiani.

Terzo capitolo della saga tratta dai fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons, anche The King’s Man – Le origini è un prodotto audiovisivo firmato da Mattew Vaughn e dalla Marv Films, la casa di produzione cinematografica (ex SKA Films) fondata da Guy Ritchie insieme allo stesso Vaught che ci ha regalato cult come Lock & Stock, The Snatch, The Pusher e la saga di Kick-Ass.

The King’s Man – Le origini: trama

Tutto comincia ancor prima della nascita effettiva della Kingsman, l’agenzia di servizi segreti che opera alle spalle delle potenze mondiali. Siamo agli inizi del 1900 e il duca di Oxford, un nobile virtuoso e antimilitarista che crede nel potere e nella dignità dei non celebrati servi della gleba, cerca di inculcare nel figlio Conrad i valori della pace tra i popoli.
Tutto il mondo però si prepara a una spaventosa corsa alle armi che fa presagire quello che poi è la Storia ha effettivamente registrato, la Grande Guerra Mondiale tra il 1914 e il 1918.

La politica internazionale dei tre grandi dell’Europa dell’epoca –re Giorgio V, il kaiser Guglielmo II e lo zar Nicola II (tutti e tre interpretati da uno divertente Tom Hollander, visto che i tre erano effettivamente parenti)– è viziata da un’associazione occulta e ferocissima che ne muove segretamente le fila. Si tratta di una lega di supercattivi, capitanata dal un misterioso leader che si fa chiamare “Il Pastore” e include i nomi di personaggi storici realmente esistiti: Rasputin, Lenin, Mata Hari e dal nazionalista pan-slavo Gavrilo Princip.

In questo scenario da spy-story, il duca di Oxford fa di tutto per raffreddare le tensioni transnazionali e scongiurare la guerra. Ci riuscirà soltanto con l’attivazione di un controspionaggio costituito dai subalterni, cioè dai domestici, dai maggiordomi e dalle governanti a servizio delle dimore di potere.

The King’s Man – Le origini: recensione

In fin dei conti Matthew Vaughn riesce sempre a portare a compimento dei buoni prodotti commerciali.
Potremmo quasi dire che il regista britannico è ormai un maestro nello sviluppare il trattamento cinematografico delle graphic novel di Millar e Gibbons, ideatori e autori sia di Kick-Ass che di The Secret Service (la miniserie a fumetti da cui è tratta la saga cinematografica di Kingsman).
Anche questo prequel è ben confezionato e si configura come un blockbuster d’azione che contrasta gli infiniti film di supereroi Marvel e DC con una bella dose di sanguinaria violenza spalmata sullo schermo.

Forse i due titoli precedenti, Kingsman: The Secret Service (2014) e Kingsman: il cerchio d’oro (2017), erano un pochino più eccitanti e satirici di quest’ultimo film della saga che risulta meno vivace.
A salvare The King’s Mann – Le origini interviene la Storia. Il modo in cui la nascita dell’agenzia segreta viene inserita in un contesto geopolitico e bellico, seppur storiograficamente zoppo, è sicuramente suggestivo e di forte intrattenimento.

La cifra stilistica di Vaughn è mantenuta in pieno, sia dal punto di vista visivo sia da quello narrativo: non mancano mai il sarcasmo british e le coreografie d’azione crude e, al tempo stesso, comicamente geniali. In questo caso tutto è amplificato dall’ambientazione e dai costumi d’epoca che Vaughn insegue maniacalmente con la macchina da presa: il lungo combattimento contro Rasputin ha una regia rocambolesca e bizzarra, ma al tempo stessa aggraziatamente perfetta come una coreografia del Balletto Bol’šoj.

Dopotutto si tratta di un bel film commerciale alternativo ai colossi di Natale. Sia ben chiaro, anche The King’s Man – Le Origini è distribuito in Italia dalla Disney, ma risente di quella libertà autoriale che caratterizza Kick Ass e i prodotti della Marv Films. Poi, se vogliamo, anche i Kingsman sono una specie di supereroi: uomini con il vantaggio della ricchezza, i cui figli sono periti per la patria, e che ora impiegano il proprio denaro e il proprio potere per rendere il Mondo un posto migliore, un posto di pace.