Alla Festa del Cinema di Roma è stato presentato The Crusade, nella sezione “Alice nella Città”.
Troviamo una rinnovata collaborazione tra l’attore e regista Louis Garrel (qui alle prese con il suo terzo lungometraggio) e sua moglie Laetitia Casta.
I due interpretano Abel e Marianne, una coppia sposata della classe media che vive a Parigi con il figlio adolescente Joseph. Lui nasconde un segreto indicibile, mentre i sospetti dei suoi genitori aumentano di secondo in secondo.
Una commedia singolare che non perde occasione per farci riflettere, in un mondo che sembra far di tutto per impedircelo.

La parte più avvincente di The Crusade sono i primi quindici minuti: incontriamo Abel (Louis Garrel), Marianne (Laetitia Casta), e il loro figlio adolescente Joseph (Joseph Engel) nel loro elegante appartamento parigino.
Quando Abel e Marianne si rendono conto che alcuni dei loro preziosi oggetti sono scomparsi, si rivolgono al figlio con sospetto. Da come si pone nei loro confronti, è palese che il ragazzo nasconda qualcosa.
Durante la spasmodica ricerca, i due scoprono della sparizione di svariati beni di valore, tra cui libri rari, cimeli di famiglia e orologi appariscenti. La confessione non tarda ad arrivare, così scopriamo che Joseph, insieme ad altri coetanei, ha deciso di finanziare un fondo comune con lo scopo di sviluppare un progetto che salvi il pianeta. È una sequenza senza interruzioni, quella iniziale, che diverte e stabilisce i toni pungenti della pellicola. È ricolma d’energia e di dialoghi arguti, con un utilizzo abile del piano-sequenza.

Il resto del film esplora vari temi, tra cui il cambiamento climatico, le differenze generazionali, i problemi di matrimonio, l’odio razziale e l’amore giovanile, per citarne alcuni. Tuttavia, tranne che per l’approccio ai primi due, il film risulta forse poco profondo. Non concede il tempo sufficiente a questi argomenti per essere discussi a dovere, il che solleva la domanda: se un film non dedica il giusto spazio a un tema che introduce, vale davvero la pena d’includerlo? Certe problematiche sono forse troppo pesanti per essere un argomento secondario? Il rischio in fin dei conti è quello di sembrare irrispettosi e superficiali, quindi il gioco non vale la candela.

In compenso, l’attenzione ai dettagli nell’esplicare la questione ambientale è sorprendente, il ché va in netto contrasto con l’apparente ingenuità di un gruppo di ragazzini. Da sottolineare apparente, visto che sono proprio i giovani rivoluzionari a svelarsi come quelli incaricati a dare il buon esempio, dotati di grande maturità ed intraprendenza, a differenza dei loro intorpiditi ed asettici genitori.  

The Crusade, dal 5 gennaio in sala, dopo esser stato presentato in anteprima al Festival di Cannes il 12 luglio 2021, approda alla Fesa del cinema di Roma davanti agli occhi ammaliati di una platea fatta di bambini e ragazzi. È a loro che si rivolge il film, riponendo nella generazione che verrà la speranza di cambiamento, di una maggiore presa di coscienza su ciò che sta accadendo sul nostro pianeta.

È una fiaba pedagogica che serve ai ragazzi tanto quanto agli adulti, ancora in tempo per invertire le sorti del loro destino. Forse c’è troppa carne al fuoco, e ciò che viene introdotto come materia di dibattito spesso e volentieri si ferma ad un livello d’analisi molto superficiale. Ciononostante, le materie che stanno a cuore alla narrazione prendono la scena, facendo riflettere grandi e piccoli, sulle sorti della nostra amata Terra.