Madeimoselle film
Che bello tuffarsi in una storia d’altri tempi, trasposta in altri luoghi e raccontata con l’accattivante stile cinematografico di Park Chan Wook. L’ultimo film del regista sud coreano è un dolcissimo thriller fatto di inganni, amore saffico e liberazione muliebre.
Mademoiselle (titolo originale Ahgassi che, in inglese, è stato redatto The Handmaiden, “L’ancella”) è la versione cinematografica del libro Fingersmith (Ladra) da cui la BBC ha tratto l’omonima serie tv nel 2005, solo che Park Chan-Wook decide di ambientare il fascinoso romanzo vittoriano di Sarah Waters nella Corea del 1930, ancora unita e sotto il dominio del Giappone.
Mademoiselle film di Park Chan-Wook – trama
Sookee è una ragazza dei bassifondi, una ladruncola, che viene assoldata da un raffinato e affascinante truffatore, che si fa chiamare Conte Fujiwara, per mettere in piedi un raggiro ai danni di una ricca ereditiera giapponese, Hideko. L’inganno è un classico: introdurre la giovane Sookee come ancella personale della bella Hideko –che vive praticamente segregata– e convincerla a cedere alle avance del Conte Fujiwara che, dunque, si farà sposare per ereditare le infinite ricchezze di Hideko e, subito dopo, farà rinchiudere la bella ereditiera con l’accusa di essere malata di mente. Madeimoselle film
Per i truffatori sembra tutto lineare e facilissimo, ma la trama di Mademoiselle si articolata in colpi di scena trascinanti e coinvolgenti che portano il film a ricominciare ogni volta dall’inizio, da una nuova prospettiva. Alla fine, come sempre succede, mentono tutti e il film diventa un elegante rompicapo.
Mademoiselle film di Park Chan-Wook – recensione
Mademoselle di Park Chan-Wook colpisce per la sua conturbante sceneggiatura, per le audaci scene di sesso e per gli abbondanti plot-twist. La fotografia è eccellente e avvolge tutto il film di una luce misteriosa e a tratti teatrale, enfatizzante. La costruzione per immagini è però l’aspetto migliore di questo film che (finalmente) è stato distribuito anche nelle sale cinematografiche italiane dopo la presentazione in concorso a Cannes nel 2016. Le sequenze sono di una bellezza audace e quasi spregiudicata e le inquadrature vengono incastonate in una scenografia da mille e una notte made in Asia. Madeimoselle film
La chiave di questo film è l’eros e fa pensare a un’ipotetica “trilogia dell’amore“ di Park Chan Wook (Thirst, Stoker e Mademoiselle) dopo l’acclamata Trilogia della vendetta (Mr. Vendetta, Old Boy, Lady Vendetta) che ha consacrato il regista sud-coreano anche oltre il paese d’origine.
L’eros qui è inteso come una forza primitiva e vivificatrice che porta avanti tutta la storia, colpo di scena dopo colpo di scena, sfumando in desiderio, possesso, bramosia, dominazione… esattamente come in Saffo: l’eros che scuote l’anima, che irrompe, scuote le membra e le agita, eros come dolce, amaro, indomabile serpente.
Alcune immagini promozionali del film ammiccano a patinati intrighi di palazzo in stile Downton Abbey. Niente di più falso, il film ha il clima dello shunga (l’arte figurativa erotica giapponese), dello shibari (l’antenato illustre del bondage) e delle illustrazioni del maestro Hokusai.
Mademoselle è un pamphlet di cultura e tradizione orientale. Il tutto è articolato in un thriller ipnotico che è uno spettacolo per gli occhi.
Mademoiselle: scheda film
Regia: Park Chan-Wook
interpreti e personaggi: Kim Tae-ri (Sookee),
Kim Min-hee (signora Hideko),
Ha Jung-woo (Conte Fujiwara)
Distribuzione: Altre storie
Durata: 145 minuti
USCITA ITALIANA: 29 agosto 2019
[…] di nota (basti pensare, ad esempio, a Stoker – realizzato nel 2013 – o al più recente Mademoiselle – del 2016), non è mai realmente riuscito a impressionare il pubblico come era accaduto dai […]