Un film per raccontare le altalenanti emozioni giovanili di due protagonisti adoperando come veicolo la poesia. È ciò che fa la regista tunisina Leyla Bouzid con il suo ultimo lungometraggio dal titolo Una Storia d’Amore e di Desiderio, distribuito da Cineclub Internazionale e nelle sale dal 25 marzo.
Dopo Appena Apro gli Occhi – Canto per la Libertà del 2015, Leyla Bouzid torna al cinema con una nuova storia che, questa volta, tira in ballo le emozioni e i sentimenti d’amore del giovane Ahmed (Sami Outalbali) nei confronti della sua collega di università Farah (Zbeida Belhaimor). Ahmed è un diciottenne di origine algerina e francese di seconda generazione cresciuto nelle banlieue parigine.
Durante i suoi primi giorni di frequenza universitaria incontra Farah, una giovane ragazza tunisina trasferitasi da poco nella metropoli. Entrambi condividono il corso di letteratura araba ed Ahmed scopre l’ampia raccolta di poesie erotiche arabe risalenti al XII secolo. Il protagonista presto si innamora di Farah, ma cercherà di opporsi al suo sentimento.

Una Storia d’Amore e di Desiderio tira fuori la difficoltà di un ragazzo nel vivere il sentimento d’amore senza lasciarsi influenzare dai numerosi dubbi, derivanti dalla sua cultura di appartenenza. Tutto si gioca con un protagonista maschile che è chiuso in sé stesso, non si sente parte del mondo universitario ed è come se non meritasse di stare li e, in più, si trova in forte contraddizione con un concetto di virilità che vuole nascosti i propri sentimenti.
Dall’altra parte Farah è una ragazza libera che ha piena coscienza delle proprie origini e vive la sua condizione di studente e soprattutto di donna con semplicità ed emancipazione. ll desiderio del protagonista e l’incapacità di tenere testa al sentimento diventano due colonne portanti del film e il contrasto tra i due è evidente.
Solo alla fine di Una Storia d’Amore e di Desiderio si vanno a chiarire le cose: il primo innamoramento del giovane viene vissuto attraverso una libertà più autentica per niente distaccata dalla sessualità.

La difficoltà di Ahmed viene fuori anche da un mancato rapporto col padre, oltre che con le sue radici, che si rinsalda verso il finale del film, quando egli stesso prende più coscienza di se stesso.
In Una Storia d’Amore e di Desiderio la musica ha la sua importanza, essa va a delineare tutte le fasi di contrasto interno e personale vissute da Ahmed.
L’espressione della dimensione interiore è data da un sassofono suonato nervosamente, dall’atmosfera del concerto e dalla scena del matrimonio in cui il protagonista cerca nervosamente di tenere testa alle sue emozioni e, allo stesso tempo, di lasciarsi trasportare.
Il film di Leyla Bouzid è un mix coscienza di sé e contrasti derivati dall’appartenenza della cultura di riferimento. Numerose sfaccettature di una civiltà che ha mutato nei secoli unita alle passioni giovanili.