Non è un caso che negli anni Ottanta Joe Dante approcci al genere cinematografico fantascientifico. Infatti, i tre film più visti del decennio furono E.T. l’extra-terrestre (1982) di Steven Spielberg, reduce dall’insuccesso produttivo di Night Skies, e i due capitoli di Star Wars: L’impero colpisce ancora (1980)e Il ritorno dello Jedi (1983) di George Lucas. Joe Dante con il suo Explorers (1985), si inserisce pienamente nel genere, citando altri film di successo come La guerra dei mondi (1953) di Byron Haskin e stupendo con gli effetti speciali.
A ben vedere quest’attenzione però non è un caso, ma un interesse culturale comune del tempo. Gli anni Ottanta sono dopotutto, il momento del primo lancio dello Space Shuttle Columbia.
Tuttavia, Explorers non è una pellicola di successo. A Joe Dante, Jeffrey Katzenberg e la Paramount Pictures, mentre stava lavorando al film, chiedono di terminare la pellicola per farla uscire rapidamente come “successo” estivo. Successo che ovviamente non arrivò mai, anzi fu un flop commerciale.
Nonostante questo però, si può dire che alcune parti del film sono tecnicamente, dal punto di vista degli effetti speciali, davvero ben riuscite per le tecnologie del periodo. Dante dovrà però attendere il film Salto nel buio del 1987, per vincere l’Oscar per gli effetti speciali.
Sinossi di Explorers e punti di contatto con Ritorno al Futuro
Il film si apre con un ragazzino americano adolescente di nome Ben appassionato di fantascienza. Da subito lo spettatore è chiamato a empatizzare con lui e con la sua grande passione. Ben sogna degli schemi per circuiti che mostra al suo amico, il genio scienziato Wolfgang, che si dichiara disponibile per provare a realizzarli nel suo laboratorio a casa.
I due si vedono di sera e dopo diverse peripezie comiche, riescono nell’impresa. Creano una bolla blu che riesce, con delle coordinate e con il controllo del computer, a viaggiare nello spazio. A scuola Ben viene preso in giro perché sempre con la testa fra le nuvole e poco attento, possiamo dire, fissato con il suo esperimento. Darren salverà il protagonista dai bulli e si unirà alla banda. Insieme costruiscono una astronave che vola grazie alla bolla blu. Inizia così il viaggio tortuoso dei tre: dal panico nel paese fino allo spazio abitato dagli extraterrestri!
Questa trama, a mio parere, trova molti punti di contatto con Ritorno al futuro, film dello stesso anno diretto da Robert Zemeckis. Ben infatti, è adolescente come Marty, ed entrambi sognano a loro modo di andare oltre le loro condizioni.
Lo scienziato geniale nel nostro caso è il coetaneo Wolfgang, dall’altro lato l’iconico Doc. Tutti e due sono molto amici dei protagonisti, quindi oltre la scienza anche questo sentimento gioca a favore dell’impresa finale.
Elemento di differenza è il viaggio: in Explorers infatti l’attenzione è rivolta verso lo spazio, l’universo e quindi al contatto con ciò che c’è di extra terrestre, per giocare un po’ con le parole, mentre in Ritorno al Futuro il viaggio è in quella che immaginiamo come la linea del tempo, che poi tanto lineare non è!