Mentre Il festival del cinema di Venezia 2014 volge alla conclusione tra alcune delusioni, molte conferme e qualche rivelazione (e comunque con una dominante atmosfera nera più che noir) e mentre ci prepariamo a vedere fiduciosi i titoli della nuova stagione cinematografica tanto quelli attesi quanto quelli outsider, ecco che forse è il caso di fare una breve premessa sui film che non ci piacciono. La lista è ovviamente soggettiva ma ha una sua ragion d’essere non del tutto arbitraria.
Non ci piacciono dunque:
- i film inutilmente complicati (quelli che con distopie e anacronie a ripetizione ti fanno perdere senza motivo la retta via narrativa).
- i film a tesi (sono univoci nell’assunto mentre il cinema è polivalente per sua natura).
- i film con messaggio (la morale della storia la deve ricavare lo spettatore con la sua sensibilità e non deve essere imposta dal regista).
- i film troppo parlati (il cinema è immagine e in esso la parola deve svolgere un ruolo di complicazione e non di raddoppio).
- i film con i divi famosi (nel cinema gli attori devono essere materiale di scena, se sono loro a strappare l’applauso il film è fallito).
- i film biografici (perché si sa come va a finire la storia).
- i film storici (sono semmai film in costume ma mai davvero storici).
- i film di sceneggiatura (una buona sceneggiatura non genera necessariamente un buon film).
- i film dei comici televisivi (forse ci sono i comici ma non c’è il cinema).
- i film del filone apocalittico (una noia mortale).
- i film dal passo d’elefante (come i kolossal pachidermici del regista teutonico Emmerich).
- i film in dialetto sottotitolati in italiano (roba che non si regge neppure in Balla coi lupi).
- i film che accorano (disgrazie, malattie e lutti, cose da tv del dolore).
- i film del filone paranormale (dove tutto è possibile ma nulla è credibile).
- i film con il criminale che si pente e trova l’amore (balle)

I film che ci piacciono sono, invece, quelli semplici e naturali come acqua di fonte senza additivi, a qualsiasi genere essi appartengano, film che nutrono gli occhi e la mente senza darlo a vedere. Tra i titoli in arrivo dal Lido ce ne sarà qualcuno privo dei vizi sopra elencati? Quale? Il Leopardi di Martone o le Anime nere di Munzi? Oppure qualche altro oggetto filmico misterioso? Vedremo, con sguardo disponibile e privo di supponenza critica.