Inventing Anna è la serie Netflix liberamente ispirata alla storia di Anna Sorokin, conosciuta nella New York che conta come Anna Delvey.
Con Shonda Rhimes alla guida, Inventing Anna è il controverso racconto di una ragazza che non avendo niente, finge di avere tutto. Finge nella vita, sui social, che sono il suo personale e patinato palcoscenico e con tutti, ma proprio tutti gli sfortunati che incontra.
La storia vera è quella di Anna Sorokin, giovane di origine russa, emigrata con la sua modesta famiglia in Germania all’età di sedici anni, ma questo lo scopriamo solo dopo, perché quello che Anna racconta al piccolo mondo dei salotti newyorkesi è tutt’altro.
Anna inventa, inventa un fondo fiduciario infinito, un ricco padre evanescente che funge da sua unica garanzia e una personalità che riesce a stregare i cosiddetti socialite a cui vuole disperatamente somigliare. Grandi cene, grandi mance, grandi balle a cui tutti credono, perché sia chiaro, quella vita per alcuni esiste, solo che non è quella di Anna. E anche Shonda segue, legalmente però, le orme della protagonista della serie, dichiarando prima di ogni episodio che:
Questa storia è totalmente vera, tranne per le parti totalmente inventate

Insomma in Anna Delvey, qui con il volto di Julia Garner, è tutto finto, ma raccontato come fosse vero, e le persone ci credono, almeno all’inizio, un inizio che dura circa cinque anni in cui l’abile manipolatrice griffata riesce a sfilare dalle tasche delle sue “vittime” ben 275 mila dollari, tra grandi personalità di Manhattan, alberghi di lusso, banche e ricconi di Wall Street.
Un racconto a cui non crederebbe nessuno se solo non fosse vero. In ogni caso, truffatrice sì, ma con un obiettivo: Sorokin, infatti, nella sua bugiarda scalata al successo riesce ad arrivare ad un passo dal suo sogno, la ADF, Anna Delvey Foundation, un club esclusivo con sede nella Church Missions House di Park Avenue, perché se devi truffare tanto vale farlo alla grande. Ad un passo perché, come sempre, prima o poi la verità viene a galla, i conti mai saldati si fanno sentire, gli amici rivogliono i propri soldi e le banche capiscono che forse non è il caso di concederle un prestito ma piuttosto di accompagnarla dalla polizia.
A questo ci pensa la sua “amica” Rachel, l’ennesima creditrice di Anna. che se non può riavere i suoi soldi almeno può toglierle la libertà (salvo poi scrivere un libro dal titolo My friend Anna per tentare di rientrare di quel ammanco di circa 60 mila dollari che l’amica le aveva gentilmente causato).

Ma in Inventing Anna non si parla sono della ragazza dai bei vestiti, dall’accento strano e con un passato che tutti cercano di capire quale sia, no, al centro della storia c’è anche la giornalista Jessica Pressler, nella serie chiamata Vivian Kent e interpretata dall’attrice Anna Maria Chlumsky.
Lei è quella che ha portato alle orecchie di tutti la vera storia di Anna Sorokin, usando come megafono il New York Magazine, mentre era incinta e con lo scopo di risollevare la sua carriera. Anna la ossessiona, l’affascina e a tratti seduce anche lei. La contatta, la conosce, le fa visita in prigione e le cerca degli abiti “adatti” per il suo processo. Ebbene sì, Anna Sorokin, seppur smascherata davanti al mondo, non smetterà mai di interpretare il suo personaggio, ed anche per questo la sua fama aumenta, per il suo ambiguo atteggiamento davanti al giudice e i suoi abiti griffati.
Insomma, l’amica ne ha scritto un libro, la giornalista un pezzo, Netflix una serie, la BBC Radio 4 le ha dedicato un podcast e dalla sua vita è stato tratto uno spettacolo teatrale. Arrestata, smascherata, criticata eppure a non conoscerla ormai sono in pochissimi, e non parliamo più della sola NY dei salottini scintillanti.
Come si dice, bene o male l’importante è parlarne, e mentre in tanti si chiedono se sia il caso di dare agio e fama ad una truffatrice la serie Netflix è stata una delle più viste nella prima settimana dal suo rilascio.