Torniamo a parlare di social media, prendendo però una direzione più macabra. Come abbiamo già detto in altre occasioni, internet e tutto ciò che vi si collega ha offerto negli anni un’infinità di spunti per quanto riguarda il cinema. Nello specifico, a giovarne in larga scala è stato il genere horror che ha visto una sequela ben nutrita di film ambientati sulla rete.
Molti di questi sono mere operazioni commerciali scaturite in seguito all’hype generatosi dall’argomento, ma non tutto è da buttare. Ecco che infatti oggi proponiamo quelli che secondo noi sono i migliori film horror sui social network.
Vi consigliamo di non accettare nessuna richiesta d’amicizia mentre leggete l’articolo, non si sa mai.
Tragedy Girls (2017)

McKayla Hooper (Brianna Hildebrand) e Sadie Cunningham (Alexandra Shipp) sono due amiche di un paese di periferia. Accecate dalla voglia di fama sui social media, concepiscono l’idea che le proietterà finalmente verso il successo: trasformarsi in delle serial killer. Per raggiungere lo scopo, le due ragazze si avvalgono dell’aiuto di un vero criminale omicida, il quale viene da loro catturato e trattenuto nel seminterrato. Lo scopo è quello di trasformarlo nel loro maestro.
Tyler MacIntyre ripropone un film del genere slasher, ma con un tocco moderno. Tragedy Girls è quanto più dark ci si possa aspettare, grazie alla presenza di killer psicopatici, gore, sangue, suspense e terrore. Grazie alla sua premessa anticonvenzionale e ai suoi protagonisti spietati ed impertinenti, questo comedy-horror si distingue senza dubbio da molti suoi simili, spiccando per originalità.
Friend Request (2016)

Friend Request ruota attorno ad una popolare studentessa universitaria, Laura (Alycia Debnam-Carey), che commette l’errore di rimuovere dalle sue amicizie Facebook una misteriosa ragazza di nome Marina (Liesl Ahlers), innescando una serie di drammatiche conseguenze. La giovane Marina decide di togliersi la vita, e da lì in poi uno spirito malefico perseguiterà la vita di Laurea e dei suoi amici, in cerca di vendetta.
Parlare dei film horror legati ai social prevede obbligatoriamente di parlare di Friend Request, considerabile un archetipo di questo genere. Pecca di prevedibilità, con la presenza di vari cliché, ma, nonostante ciò, l’intrattenimento non manca. Nonostante l’idea di un demone che perseguita le vittime tramite Facebook può sembrare poco allettante, siate pronti a ricredervi.
Host (2020)

Sei amici decidono di assumere una medium per organizzare una seduta spiritica online durante l’isolamento. Quando gli spiriti maligni iniziano lentamente ad infestare le case di tutti, si rendono conto che dovranno fare di tutto per sopravvivere alla notte. Un film basato su Zoom, la nota piattaforma per le video-call, spopolata in tempo di pandemia e lockdown. Tanti jump scare ben piazzati, con una recitazione d’alto livello (cosa che, nel genere, non è affatto scontata).
Nonostante sia stato concepito durante il covid, Host riesce ad essere un film avvincente, destreggiandosi tra una tensione genuina che serpeggia tra gli schermi dei protagonisti. Da guardare rigorosamente da soli sotto le coperte, quasi a voler essere parte di questa infernale videochiamata.
Spree (2020)

Kurt Kunkle (Joe Keery), un autista di car pooling assetato di seguaci online, escogita un piano diabolico, nonché mortale, per trasformarsi in una sorta di star online. Mentre le sue inquietanti dirette finiscono nel calderone confusionario dei social media, qualcuno proverà a porre fine alla sua inarrestabile furia.
Altra commedia horror molto recente, in Spree troviamo nei panni di protagonista Joseph David Keery, conosciuto dai più per il ruolo di Steve in Stranger Things. Ironica e frizzante, questa pellicola scherza sull’assurdità dell’animo umano, disposto a spingersi al limite pur di ottenere un briciolo di fama.
Cam (2018)

Quando qualcuno si impadronisce del suo profilo online, Alice (Madeline Brewer), una camgirl, cerca di recuperare la sua identità e identificare il misterioso colpevole, che minaccia di distruggere la sua vita. Oltre a fornirci uno squarcio sul mondo delle camgirl, l’horror di Daniel Goldhaber riesce a cucire insieme una trama che mixa in modo sapiente il soprannaturale con lo sci-fi.
Alcuni fan l’hanno paragonato a Black Swan con però un “cyber twist”. Raccapricciante e molto avvincente, il film racchiude in sé l’essenza di cosa vuol dire essere ossessionati con il raggiungimento di un certo status.
Unfriended: Dark Web (2017)

Un gruppo di amici, dopo essersi imbattuti in un portatile collegato in automatico al dark web, iniziano a guardare una serie di video inquietanti su persone che appaiono essere in pericolo. Poco dopo ricevono un messaggio anonimo con scritto che, qualora dovessero disconnettersi o chiamare la polizia, moriranno tutti.
La loro notte di festa si trasforma improvvisamente in un orribile incubo di morte che li vede rischiare uno per uno la propria pelle. Molto diverso dal suo predecessore del 2014, è un prodotto inquietante che offre uno sguardo spietato sul lato oscuro di internet.
Like Me (2017)

In Like Me, una ragazza adolescente alla disperata ricerca di connessioni umane entra accidentalmente in un giro criminale. La via d’uscita in questa confusione non sarà facile da trovare. Una fotografia pregna di colori si fonde con uno straordinario ritratto di un personaggio eccentrico e poco canonico, mentre l’originalità delle uccisioni rende lo svolgimento dei fatti molto dinamico.
La raffigurazione di Kiya (Addison Timlin) indica bene la problematica giovanile legata alla spasmodica ricerca di attenzioni attraverso la rilevanza online.
Initiation (2020)

Una festa in una confraternita si trasforma velocemente in una sanguinosa tragedia quando un atleta viene trovato impalato nella sua stanza del dormitorio. Ben presto le vittime cominciano ad aumentare rapidamente, mentre un killer mascherato si aggira per il campus diffondendo il panico nella comunità studentesca.
Questo incrocio tra slasher e crime-story si rivela essere un prodotto accattivante. Dipingendo una forma nuova di social-killer, il film tira dentro sé tematiche come il cyber bullismo, i diritti delle donne e tanto altro.