Deadpool è cazzuto! Si, inizio così. Altro non può venirmi in mente, dopo aver visionato uno dei colpi più azzeccati dell’intero universo cinematografico Marvel.
Deadpool è davvero cazzuto! E’ un film dalle origini psicotiche, sembra non avere senso, ma un senso, nemmeno tanto frivolo, lo ha e soprattutto non era mica facile portare sul grande schermo il mercenario chiacchierone tutto battute ad effetto e violenza! Sarà stata solo un’operazione commerciale per rilanciare i fumetti? Chi se ne frega, dico io! Se i risultati sono questi, benvenga!
Il mercenario chiacchierone è chiacchierone per davvero: parla un sacco, quasi troppo, ci coinvolge con sproloqui gradevolissimi (grazie anche a un Ryan Reynolds in forma eccelsa), conversa con gli altri, parla da solo, interpella noi spettatori, addirittura a volte con tutti contemporaneamente.
La serie di Netflix Daredevil aveva sdoganato una certa dose di violenza, ma sul web è più facile, in questa pellicola oltre a sangue a fiotti, a teste che volano, a carni lacerate e mani mozzate, c’è una quantità di parolacce e volgarità bellissima d’ascoltare.
I dialoghi sono il fottuto punto forte di Deadpool: scritti da sceneggiatori di serie A (Rhett Reese, Paul Wernick) in maniera pungente e mai scontata, criticano, offendono e prendono per il culo il serioso gruppo degli X-Men, i vari cinecomic e le tutine attillate dei superheroes. Il nostro super(anti)eroe è decisamente politicamente scorretto e non risparmia nessuno: ciechi, paralitici, cattivi, buoni, nessuno scampa alla sua lingua . Alla grande, o alla grunge, che dir si voglia, o perché no, alla pulp!
Voglio ripetere quanto cazzo è bello Deadpool, e me lo vado pure a rivedere, se mi girano le palle!
Lo ripeto che è bello perché in un film come stò cazzutissimo Deadpool c’è anche qualcosa che non ti aspetti: l’amore. Quello bello e puro di due nati per stare insieme che s’incontrano si innamorano e cominciano a scopare parecchio. L’amore semplice della principessa in pericolo per la quale si fa tutto, anche farsi torturare e sfigurare. Questo, dopo un inizio tutto sgommate, schizzi di sangue e lamiere contorte non te lo aspetti davvero: in Deadpool quando si parla d’amore se ne parla in maniera delicata, dando lo stesso peso, ma un valore maggiore, delle battutacce, dei massacri e delle risate.
E’ maledettamente divertente, stò Deadpool. Fa davvero ridere, nei suoi momenti clou, ma lo volete sapere un segreto? Tim Miller l’ha girato pure degnamente!
L’abilità del regista, a cui va tutto il mio nerdissimo rispetto, non è solo a livello tecnico, infatti sperimenta parecchio (per la Marvel forse anche troppo), ma soprattutto per come riesce ad alternare in maniera fluida il dramma alla comicità, la serietà alla stupidità, fino a creare un dualismo che visivamente, oltre che concettualmente, funziona un casino.
Non ho parlato della trama? Ma chi cazzo se ne frega! Deadpool è da vedere e basta, altrimenti vi perdete uno dei cinecomic dell’anno! Butto lì giusto qualche pecca, ma abbastanza perdonabile: il cattivo del film (bè, si, non è che il protagonista sia un santo…) è davvero sottotono, non buca lo schermo e ha bisogno del supporto di troppe nefandezze per emergere, tentativo vano per via del doppiaggio che gli appiccica un accento inglese simile a quello di Stanlio e Onlio.
Dispiace che il gigante buono Colosso non si trasformi mai in umano e resti sempre un freddo uomo di latta, ma questo lo perdoniamo perché quando Colosso interagisce col nostro logorroico eroe c’è davvero da scompisciarsi!
Dunque, complimentoni alla Marvel per aver osato, in cuor mio spero lo facciano sempre di più: il loro l’universo è bello vario, e lo stavano rendendo un pò troppo statico, con questi supereroi che si somigliano un po’ tutti in quanto a crismi ed ideali e comportamenti retti (oltre che ad effetti speciali).
Con Deadpool le cose cambiano, porca troia se cambiano, e qualcosa sicuramente evolverà nei film a venire. Vediamo un po’ cosa succede…
Cha cha!
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