I climatologi sono stati chiari, anche se oggi eliminassimo ogni emissione di CO2, non riusciremmo a diminuire l’attuale temperatura terrestre. Come rimediare a un danno irreparabile? Forse, con un’idea rivoluzionaria che rimpicciolisca il problema fino a farlo scomparire.
Alexander Payne apre la 74° Mostra del Cinema di Venezia, con Downsizing, film che segna un inaspettato, e forse non necessario, cambio di registro nella sua scrittura filmica.
La storia di Paul Safranek (Matt Damon) si accosta ai precedenti racconti di anime solitarie che, nel viaggio verso la redenzione, ritrovavano una ragione per tornare sui loro passi, consci delle sfumature più cupe dell’esperienza umana, ma la modalità in cui viene narrata si distanzia da tutto quello che abbiamo visto finora facendoci rimpiangere il passato.
La scoperta di un siero che permette il rimpicciolimento di ogni essere umano fino alla strepitosa altezza di 12 centimetri dovrebbe segnare la fine del surriscaldamento climatico e la salvezza del pianeta, ma si trasforma invece, in un business che promette vite da sogno in ambienti idilliaci e conti in banca a sei zeri. Molto verrà nascosto ai piccoli abitanti della Terra e, a conti fatti, anche allo spettatore.
Tanti i temi inseriti in Downsizing, nessuno veramente approfondito. La crisi climatica globale, il diritto al voto, la libertà di espressione, la discriminazione razziale, il divario sociale, il fanatismo vengono abbozzati, sfiorati e poi lasciati in sospeso.
Il regista lancia il sasso e nasconde la mano, sferra frecciatine al governo Trump, ma non articola mai il suo pensiero fino in fondo.
I film di Payne ci hanno quasi sempre stampato un sorriso sulle labbra. Certo, spesso alquanto amaro, ma pur sempre un sorriso. Capita anche in Downsizing, ma sarà per battute ben poco brillanti, salvate solo dall’interpretazioni di alcuni dei volti storici del Saturday Night Live (Kristen Wiig, Jason Sudeikis), dell’inarrestabile Hong Chau, di un Matt Damon a suo agio in ogni ruolo e di un impeccabile Christoph Waltz nei panni del vicino di casa serbo Dusan.
Downsizing lascia un senso di incompiutezza assoluto e un’unica certezza: non importa quale sia la tua misura, le tue azioni scateneranno sempre delle reazioni in grado di mettere in discussione ogni tua decisione.