Avevamo lasciato la banda nella sua versione più intraprendente e caciarona in C’era una volta il crimine, ultimo capitolo della trilogia firmata da Massimiliano Bruno e ambientata ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. A distanza di un anno il gruppo pare essersi riunito per dare il via ad una nuova avventura di viaggi nel tempo, raccontata in sei puntate in Non Ci Resta che il Crimine – La Serie.
Non Ci Resta che il Crimine – La Serie è prodotta da Sky Studios e Italian International Film ed è disponibile sia su Sky che su Now TV dal 1 dicembre.
Questa serie è scritta da Massimiliano Bruno insieme ad Andrea Bassi, Gianluca Bernardini ed Herbert Simone Paragnani, lo stesso Bruno dirige e interpreta – anche questa volta – lo scienziato Gianfranco.
Considerando il successo di pubblico della trilogia di film (Non ci resta che il crimine, Ritorno al crimine e C’era una volta il crimine) era inevitabile l’avvento di una serie ad hoc in cui riproporre il già ben assestato gruppo di protagonisti.
Nello specifico ci si riferisce a Moreno (Marco Giallini), Giuseppe (Gianmarco Tognazzi) e Claudio (Giampaolo Morelli) che si riuniscono, dopo essersi reciprocamente allontanati e aver preso strade differenti. La causa del riavvicinamento è Giuseppe che, dopo aver visto una sua foto ancora in fasce, si rende conto di esser stato adottato e di voler conoscere la sua vera madre. È proprio Giuseppe, infatti, a compiere il viaggio nel tempo diretto nel 1970, mentre Moreno e Claudio lo raggiungono successivamente nella speranza di riportarlo indietro e di riavere anche i loro soldi.
Il viaggio riesce e Giuseppe incontra sua madre Linda (Grace Ambrose) in una comune, messa a disposizione dal borghese progressista Duccio Casati (Maurizio Lastrico). Ma questo incontro porterà i protagonisti a modificare il corso della storia, apportando inevitabili cambiamenti al presente e facendo piombare l’Italia nel bel mezzo di una dittatura fascista…
Non Ci Resta che il Crimine – La Serie è un chiaro esempio di come sia diventato imprescindibile dare vita ad un prodotto seriale, che faccia quasi quasi da coontinum ai film precedenti. Di per sè l’idea non è sbagliata se si pensa che con la serie si possono andare a sviluppare temi più interni alla storia, oltre che approfondire il passato dei protagonisti e i loro cambiamenti nel tempo. In Non Ci Resta che il Crimine – La Serie l’intimo intento di Giuseppe di conoscere il proprio passato è la miccia che dà il via all’avventura dei protagonisti, che anche questa volta devono rimettere a posto il passato per salvare il presente.
Anche se a primo impatto sembra sembra tutto già visto, la serie appare divertente e godibilissima grazie ai personaggi che lasciano il segno con un umorismo genuino.
Con un inizio non proprio esplosivo, la serie ci accompagna poco per volta all’interno della storia offrendoci un primo episodio in cui c’è un ampio spazio per i dialoghi umoristici che chiariscono e definiscono l’inizio dell’avventura.
Dilatando il tempo interno alla narrazione si percepisce una sorta di lentezza che, si allenta sul finale di puntata.
Piombati nei turbolenti anni Settanta, i tre amici si pongono in perfetta sintonia tra di loro, nonostante i loro differenti approcci. Con caratteri diversi, Moreno, Giuseppe e Claudio si alternano tra insoddisfazione, bisogno di svoltare e volontà a tornare nella propria epoca.
Non Ci Resta che il Crimine – La Serie si diverte a riprendere gli aspetti caotici dei viaggi temporali di piccoli gioielli cinematografici come Ritorno al Futuro, per farne qualcosa di proprio. Nel secondo episodio, infatti, è percepibile una storia più dinamica che lascia molto più spazio alle interazione dei protagonisti calandoli meglio nel contesto che li circonda. Da qui si definisce più chiaramente il colpo d’inizio da cui il gruppo di amici partirà per uscire da una distopica realtà alternativa.
Non Ci Resta che il Crimine – La Serie si pone come una serie action-comedy che, nonstante sembri legata alla omonima trilogia, tenta di mostrarci una sua strada.