Dimenticate i cowboys sospinti al galoppo da ritmi robusti e sincopati, il melodismo schietto delle ballate dei pionieri, gli orizzonti infiniti delle Grandi Pianure pervasi da orchestrazioni enfatiche e maestose. Dimenticate la mitologia del selvaggio West, vissuto come un Eden perduto e nostalgicamente rievocato, che nelle celebri pagine di Dimitri Tiomkin per Il fiume rosso (1948), di Jerome Ross per Il grande paese (1958) o di Elmer Bernstein per I magnifici sette (1960) trovò il suo archetipo musicale. La prima volta del compositore americano James Newton Howard con il regista Paul Greengrass per la colonna sonora di Notizie dal mondo (Back Lot Music, 2020) è un vasto poema sinfonico lontano dalla letteratura propulsiva e muscolare dell’età d’oro del western americano.
Con un passato da tastierista per leggende del pop come Elton John, Diana Ross e Barbra Streisand, Newton Howard è un veterano della musica per film fra i più versatili e prolifici di Hollywood. Candidato otto volte al premio Oscar e cinque ai Golden Globes, ha collezionato in 35 anni di attività oltre un centinaio di colonne sonore per pellicole di ogni genere e collaborazioni di lungo corso con registi quali Schumacher, Kasdan e Shyamalan. Nelle sue precedenti incursioni nel western – da Wyatt Earp (1994) a L’uomo del giorno dopo (1997) fino a Hidalgo (2004) – Newton Howard ha sempre attinto alla tradizione per assecondarne le perorazioni più vibranti, imparentandosi con modelli di estrazione coplandiana (e con quell’Appalachian Spring che non è azzardato considerare il padre dell’epopea musicale western ortodossa). La sua ultima fatica, nominata ai Golden Globes 2021, esplora tuttavia il dramma intimo dei personaggi anziché sostenerne l’azione. È un sound diffuso di quieta contemplazione che accarezza come un vento mite e solitario le praterie assolate del Deep South.
Registrata nei leggendari studi londinesi di Abbey Road da una formazione di 70 elementi sotto la direzione di Gavin Greenaway, la partitura di Notizie dal mondo accompagna con tono dimesso le peregrinazioni dell’ex-capitano confederato Jefferson Kyle Kidd nel Texas ferito dalla sconfitta nella Guerra civile. «Musica spezzata e dall’incedere innodico», così la definisce Newton Howard, che riconosce il suo fulcro timbrico negli archi ma che affida al malinconico dialogo fra pianoforte, arpa e viola da gamba tutta l’amarezza del reduce in cerca di riscatto (Captain Jefferson, There is No Time for Stories, It’s Hard Finding Your Way Home). Quando sul cammino dell’uomo, che si guadagna da vivere come lettore di notizie itinerante, si imbatte la piccola Johanna, il materiale tematico si fa meno melodico e più materico (Joanna’s New Clothes).
Certo, non mancano i momenti in cui Newton Howard alza il volume affidando a banjo, chitarre e armonica le suggestioni più spiccatamente country (Arriving at The River, The Road to Dallas, Miss Joanna Kidd) del loro viaggio verso casa. Ma la bambina, orfana di una famiglia di coloni tedeschi sterminata dai Kiowa e poi adottata dalla tribù, incarna l’identità smarrita di una nazione da ricostruire, divisa tra conquistatori bianchi e indiani oppressi, dove i canti dei nativi si uniscono a interventi elettronici che generano atmosfere sospese e inquietanti (Johanna Returns Home, Dust Storm, A Gift). Questo senso di desolazione astratta raggiunge l’apice in Dime Mountain, unico e più esteso brano della partitura in cui il reparto percussioni, abbinato al tremolo degli archi, si dà un gran daffare nello scandire le pulsazioni frenetiche dell’agguato fra le rocce che sorprende a metà del cammino Kidd e Johanna. Accenti forti, rasoiate sonore, ritmi martellati che si caricano di echi ancora più minacciosi in Erath County, quando i due fanno la conoscenza di altri banditi senza scrupoli.
Solo verso il finale la ripresa del tema di partenza, prima soltanto abbozzata (Kidd Defies Farley, Castroville), esplode in funzione salvifica nella dolce preghiera per pianoforte e violino che rende omaggio a un capolavoro gospel come Hallelujah di Leonard Cohen (Kidd Visits Maria). Niente di nuovo sotto il sole, d’accordo: ma tutto il progetto di Notizie dal mondo è governato da quel vivido, elegiaco, senso dell’affresco musicale che Newton Howard possiede in gran copia e che lo annovera fra gli artigiani hollywoodiani che hanno riscritto con onestà il vecchio West.