Tornati dalle vacanze forse avrete voglia di prolungare il piacere di suggestivi paesaggi visti in qualche parte del mondo. Se è così, allora nulla di meglio che farlo in maniera virtuale vedendo qualche film dove i paesaggi naturali o urbani sono il punto di forza che giustifica le storie raccontate. Uno di questi, già pronto ad aspettarvi in sala, è Mission impossible-Rogue Nation, ultimo titolo della fortunata serie che si muove tra la classica Vienna e l’esotico Marocco al seguito di uno scatenato Tom Cruise impegnato in incredibili inseguimenti mozzafiato urbani ed extraurbani in location diverse tra loro ma tutte affascinanti (tra cui la sequenza hitchcokiana ambientata dentro l’Opera in cui il protagonista cerca di sventare un attentato sulle note della Turandot e quella degli acrobatici inseguimenti in moto per le vie di Casablanca).
Oppure basta rivedere anche solo con la memoria filmica altri due titoli recenti dove il paesaggio riflette la condizione psicologica dei protagonisti, titoli come Sils Maria dove lo scenario naturale delle alpi svizzere della valle dell’Engadina funge da significante visivo dello stato d’animo sospeso dei personaggi e come Wolf Creek 2 dove la natura maestosa del deserto australiano assiste indifferente alle atrocità commesse dal serial killer ai danni dei due incauti turisti americani.
In piccolo, per restare in Italia, gli amanti della natura possono contentarsi anche della decorosa nostrana serie televisiva Un passo dal cielo dove più che Terence Hill in veste di guardia forestale sono belli i paesaggi boscosi altoatesini tra Brunico e San Candido dove si svolgono le storie (e da dove magari molti sono appena tornati prima che giunga il cattivo tempo autunnale). Come si vede le regionali Film Commission svolgono una funzione analoga a quella del Touring Club, tanto più che i luoghi di film famosi sono adesso inseriti anche nei pacchetti dei vari tour operator. Resta il fatto comunque che in Europa le città più fotogeniche sono sempre Vienna, Parigi e Praga (mentre non lo è per nulla Roma, almeno quella moderna, mentre viene meglio quella antica ricostruita con il cartongesso).
Questo per dire che, se il cinema rappresenta sempre figure nel paesaggio, anche noi spettatori possiamo entrare in soggettiva negli scenari naturali abitati dai protagonisti come se vivessimo una vacanza senza fine.