Us è il secondo progetto cinematografico che vede alla regia uno dei più acclamati astri nascenti della cinematografia mondiale, lo statunitense Jordan Peele. Nel 2018 vive un’annata a dir poco trionfale, con l’inatteso successo globale che ha riscontrato con Get Out, la sua pellicola d’esordio.
Get Out è stato talmente ben accolto che (con più di 250 milioni di dollari incassati nei box office di tutto il mondo) è valso a Peele la vittoria del premio Oscar alla migliore sceneggiatura originale.
In questa pellicola, Peele punta l’attenzione su un nucleo familiare all’apparenza molto comune. I Wilson hanno fatto i bagagli, allacciato le cinture e sono finalmente pronti a partire per un viaggio sulle spiagge soleggiate di Santa Cruz, in California.
I nostri protagonisti sono Adelaide (Lupita Nyong’o), suo marito Gabe (Winston Duke) e i figli Zora e Jason. Il posto scelto come alloggio per l’intera durata della vacanza è la vecchia casa d’infanzia di Adelaide; un’oasi molto accogliente immersa nel verde.
Inizialmente la loro sembra essere una permanenza ricca di relax e serenità, ma da dopo il loro arrivo sul posto qualcosa cambia. Adelaide sente pian piano riaffiorare dentro sé vecchi traumi risalenti alla sua età più fanciullesca, legati in particolar modo ad una spiaggia di Santa Cruz.

Le paranoie crescono, l’ansia aumenta e, nonostante i tentativi di apertura verso Gabe alla ricerca di un conforto, sente di non essere compresa. Tuttavia una notte, davanti allo stupore dell’intera famiglia Wilson, una seconda famiglia si palesa sul viale del loro giardino. Sono in quattro, immobili, avvolti dalle tenebre che lascia risaltare all’occhio solo il loro abbigliamento rosso acceso. Osservando meticolosamente gli estranei dalle finestre i Wilson, dopo un attimo di spaesamento misto a terrore, giungono attoniti alla più angosciante delle conclusioni: quelli fuori non sono estranei, ma i loro alter ego.
Jordan Peele, dopo l’eccellente lavoro svolto col suo titolo d’esordio, si lancia in un nuovo progetto dalle caratteristiche affini a quelle del suo primo film. Ritroviamo nuovamente persone di colore vestire i panni dei protagonisti, così come toccò a Daniel Kaluuya interpretare Chris in Get Out.
In Us il cast è impeccabile, gli attori fanno sfoggio di performance incredibilmente variopinte. Lupita Nyong’o (Oscar alla migliore attrice non protagonista 2014 per 12 anni schiavo) riesce ad impersonare con eguale classe sia l’Adelaide timorosa e terrorizzata, sia la sua gemella maligna, infondendo un forte senso d’inquietudine anche solo con le sue espressioni facciali.
La sceneggiatura è persino più ambiziosa e contorta di quella di Get Out, già di per sé ottima. La premessa qui è intrigante, suggestiva, inusuale. Gli horror hanno abituato lo spettatore all’idea del “cattivo”, dell’entità malvagia da sconfiggere o dalla quale fuggire. In questo caso il cattivo è rappresentato dai protagonisti stessi, ovvero, nello specifico, le proiezioni malvagie dei protagonisti. In poche parole queste diventeranno col passare dei minuti delle vere e proprie nemesi.

Ad arricchire una trama già molto efficace si aggiungono colpi di scena sconvolgenti, gag geniali e una regia ponderata ma esteticamente appagante. Menzione d’onore per la colonna sonora che alterna una dopo l’altra pietre miliari dell’Hip Hop Old School come “I Got 5 On It” dei Luniz o l’indimenticabile “Fuck Tha Police” dei N.W.A., un tocco di classe.
Va sottolineato come Jordan Peele si confermi essere l’uomo della svolta di questo genere, rappresentando una sorta di Spike Lee dell’horror moderno. Il paragone con Lee appare doveroso, visti specialmente i molteplici punti di contatto presenti tra i due. Uno tra questi ad esempio è la volontà di avere dei protagonisti di colore al centro dei propri film, argomento sul quale Peele stesso è intervenuto:
Sono molto privilegiato di essere in questa posizione in cui posso proporre un film, con una famiglia nera al centro di una storia horror, che è esattamente il tipo di film con il quale sarei voluto crescere io. Torno quindi a quest’idea del fare ciò che qualcuno farebbe per me.
In Us c’è tutto: tensione, spavento, atmosfera, storia, ironia, sangue ed emozioni. Forse non sarà l’horror tutto jumpscare e urla che ormai il mercato propone incessantemente (e che il pubblico invoca a grande richiesta) ma parliamo in ogni caso di una pellicola che merita solo elogi. Un’inquietante ed avvincente favola dark dell’orrore dove, per restare uniti e salvarsi, non bisogna più scappare via da loro, ma da noi.