Il 2017 segna l’esordio cinematografico dietro la macchina da presa dell’attore e sceneggiatore afroamericano Jordan Peele. Con Scappa – Get Out è entrato nel record per un’opera originale scritta da un debuttante con incassi da capogiro rispetto a un budget di scarsi 5 milioni di dollari.

Il film è un mix tra horror, thriller e satira politica.
E’ stato presentato al Sundance Film Festival 2017 ed è riuscito a conciliare gusto della critica e quello del pubblico. Il merito del successo di questa pellicola è anche dovuto all’intuito del produttore Jason Blum che ha investito su un film che su carta poteva essere considerato “indipendente” , ma che si è trasformato in un vero e proprio caso mondiale.

Al centro dell’orrore c’è il razzismo, sullo sfondo un’ inquietante famiglia borghese americana nell’era Obama. La cornice narrativa è una situazione alla Indovina chi viene a cena? in un interno grottesco e surreale alla Fabbrica delle mogli.

La trama è piuttosto semplice: la bella bianca Rose (Allison Williams) è la fidanzata di Chris (il premio Oscar Daniel Kaluuya), talentuoso fotografo di colore. Lo convince a trascorrere il weekend dai suoi ricchi genitori per farglieli conoscere. Lei non ha mai detto ai suoi che il suo fidanzato non è bianco, ma rassicura Chris garantendogli che non sono razzisti. L’amico di Chris Rod (Lil Rel Howery) gli sconsiglia di andare, ma il ragazzo accetta l’invito per amore di Rose.
Quando arriva a destinazione, il primo impatto è fin troppo positivo, ma Chris non impiegherà molto a capire che sarebbe stato meglio dar retta al suo amico…

Il film riesce a calibrare perfettamente ironia e tensione, sfociando poi nell’horror che, però, non è mai troppo splatter.
Jordan Peele ha dichiarato di essere stato ispirato per la scrittura della sceneggiatura dalla visione di un monologo di Eddie Murphy (Eddie Murphy: Delirious, 1983), in cui l’attore raccontava l’incontro con i genitori della sua fidanzata bianca. Tra l’altro, inizialmente la produzione aveva pensato proprio a Eddie Murphy per il ruolo del protagonista, ma il regista ci ha ripensato per una questione di età. Murphy sarebbe stato troppo adulto per interpretare Chris.

E non ci sono dubbi che sia stata un’ottima decisione quella di prendere Daniel Kaluuya come protagonista di Scappa-get out. Si era già fatto notare in The Fades, Psychoville, Black Mirror”, ma in questa pellicola è di un talento straordinario ed è veramente difficile immaginare un altro attore al suo posto. La scelta del cast è riuscitissima, a partire dal caratterista Stephen Root a Catherine Keener che ricopre un ruolo che sembra esserle stato cucito addosso. Con questa pellicola Allison Williams, che nel film interpreta Rose Armitage, debutta sul grande schermo dopo anni nel mondo della musica e della tv.

Peele ha scritto la sceneggiatura durante il primo mandato presidenziale di Obama. All’epoca il razzismo sembrava sconfitto. Credeva che non ci sarebbe stato interesse per il suo film in quel momento storico. Ma con l’arrivo del movimento Black lives Matter e la crescente violenza nei confronti degli afroamericani, il regista ha capito che era giunto il momento di girare Scappa-Get out.
Quando ha scritto la prima stesura Jordan Peele aveva pensato a un finale in cui Chris veniva arrestato. Però, alla luce dei fatti di cronaca che hanno visto coinvolti poliziotti violenti contro i cittadini afroamericani, il regista ha cambiato idea optando per una conclusione più “felice”.

Jordan Peele ha inserito all’interno del film dei riferimenti al tema della schiavitù, come la scena del “gioco del bingo” che ricorda le aste degli schiavi oppure quella in cui Chris strappa l’imbottitura della sedia a cui è legato e si trova costretto a raccogliere il cotone.

Proprio per evidenziare il legame con le piantagioni, il brano principale nella colonna sonora del film è Sikiliza Kwa Wahenga, cantato in Swahili per richiamare i canti intonati dagli schiavi durante la raccolta del cotone. Michael Abels, il compositore, ha spiegato che le voci della canzone sono come le anime degli schiavi neri che tentano di avvertire Chris di scappare da quel posto. Infatti, la traduzione letterale del testo è: “Fratello scappa! Ascolta gli antenati, Ascolta la verità, Salvati”.

Un’altra fonte di ispirazione per Peele è stato l’horror La notte dei morti viventi (G.Romero, 1968), perché, a differenza della maggior parte dei film di quel genere, aveva come protagonista un attore afroamericano. E, a proposito di musica, impossibile non citare quella dello scoppiettante inizio del film Run Rabbit Run. Durante la seconda guerra mondiale veniva cantata dai soldati a mo’ di sfottò per i nazisti ed è impossibile dimenticarla, è peggio di un jingle pubblicitario! Peele ha voluto anche omaggiare, nella scelta del cognome della famiglia Armitage, lo scrittore horror H.P. Lovecraft. Infatti, è il cognome di un protagonista nella storia L’orrore di Dunwich.

Scappa-Get out è un horror ricco di citazioni di film horror e non, ma che riesce a trovare la propria identità concludendosi con un finale che spiazza e sorprende.
Come al solito, Jason Blum non sbaglia un colpo e sa riconoscere il talento. Gliene siamo infinitamente grati perché questo è un film che è un piacere vedere più e più volte. Questa pellicola fa riflettere sul fatto che negli USA del 2017 è papabile un ritorno al passato, alla sovranità della xenofobia e delle differenze razziali. E questo, è molto più spaventoso di qualsiasi film dell’orrore.