Elemental, dopo aver chiuso la scorsa edizione del Festival di Cannes, sta per arrivare nelle sale, il prossimo 21 giugno.

Un racconto lineare e spontaneo che affonda le radici nelle esperienze personali del regista Peter Sohn (Il Viaggio di Arlo, 2015), infatti per definire i caratteri di Ember e Wade, i suoi protagonisti del film, è ispirato al rapporto con sua moglie e la sua famiglia.
Scritto da John Hoberg & Kat Likkel e Brenda Hsueh, Elemental è prodotto da Walt Disney Pictures e dalla Pixar Animation Studios.

Elemental racconta la storia di Ember Lumen (doppiata da Valentina Romani), ragazza di Fuoco e figlia di Cinder (Serra Yılmaz) e Bernie (Hal Yamanouchi) immigrati nella Fire Town di Element City per ricominciare una nuova vita, aprendo la loro bottega “Il Focolare”.

Ember è una ragazza dal forte temperamento, che si “infuoca” facilmente, ma convive anche con la consapevolezza che i suoi genitori hanno sacrificato molto per garantirle un futuro migliore e cerca in tutti i modi di guadagnarsi la loro fiducia.

Durante uno dei suoi scatti d’ira, Ember incontra Wade Ripple (con la voce di Stefano De Martino), ragazzo Acquatico, e pian piano tra i due nasce un amore.
Tra scontri e confronti, però, Ember dovrà comprendere cos’è che davvero vuole da se stessa.

Con la sua lunga produzione di film d’animazione, la Pixar è (quasi) sempre riuscita a smuovere l’animo dello spettatore attraverso una molteplicità di sfaccettati personaggi e storie incredibilmente poetiche. Elemental rappresenta un ennesimo tentativo che tuttavia riesce solo per metà.

Sviluppato secondo l’efficace idea di personificare i quattro elementi naturali (fuoco, acqua, terra e aria), il film affronta i temi della diversità, dell’immigrazione e dell’amore come strumento pronto ad abbattere ogni barriera. Fin qua tutto bene, se non fosse per il fatto che Elemental si presenta più come una narrazione moralistica, invece che dare una rappresentazione più stratificata e naturale.

La giovane Ember vive un conflitto non solo relativo alla disuguaglianza, ma anche con se stessa. A cominciare da ciò che dice sua madre Cinder: “gli elementi non si mischiano“, passando per le aspettative di Bernie nei confronti di sua figlia, fino ad arrivare alla consapevolezza che Ember raggiunge, è facile tornare un po’ con la mente alle altalenanti dinamiche genitoriali già presenti in Strange World.

Il regista concentra l’attenzione su Ember e Wade, approfondendo molto dei loro caratteri e lasciando che dalle interazioni scaturiscano i sentimenti più autentici.
Nonostante la sua semplicità, Elemental riporta a suo modo degli spassosi momenti e si distingue senza dubbio per i suoi effetti visivi di prim’ordine, per i colori sgargianti e le ambientazioni in cui trovano spazio estrosi quartieri.