Gomorra 5, ovvero Gomorra “stagione finale”. Ci siamo.

La data di uscita è fissata per venerdì 19 novembre 2021, in prima mondiale su Sky e in streaming su NOW. L’ultima stagione di Gomorra racconta la resa dei conti tra Genny Savastano e Ciro Di Marzio in 10 episodi (dal 19 novembre al 17 dicembre) e costituisce un racconto umano e criminale che si ricongiunge in qualche modo alle origini.

La congiunzione fondamentale: Gomorra 4, L’Immortale e la stagione finale

Con una vera e propria operazione crossmediale, la storia di Gomorra ha generato uno spin-off/prequel/sequel per il grande schermo che ha trasposto il personaggio di Ciro di Marzio dalla serialità televisiva all’esperienza filmica.

Ne L’immortale, distribuito nei cinema nel dicembre 2019, si scopre come Ciro sia riuscito a sopravvivere dopo che Genny gli ha sparato sulla barca. Col film si assiste all’alba criminale di Ciro, partendo proprio dalla sua infanzia. Comprendiamo dunque quanto la matrice malavitosa sia radicata dentro il personaggio e quanto ne costituisca una vera e propria psicologia espansa.
Scopriamo anche la seconda ascesa di Ciro, un’ennesima rinascita. Ciro scompare per la seconda volta da Napoli –nella terza stagione era migrato in Bulgaria. Questa volta si nasconde a Riga, intrecciando la sua esistenza con la mafia lettone. Qui diventa il punto di riferimento per il trasporto della cocaina tra la mafia Russa e la Camorra.
Alleanze, tradimenti, agguati e complessi giochi di potere fino a quando Gennaro Savastano appare a Riga. Ciro è scioccato dalla visione di morte incarnata da chi ha tentato di ucciderlo, Genny ha sul volto tutta la ferocia di chi deve portare a compimento l’omicidio di un “immortale”.

Gomorra stagione finale

La prima puntata di Gomorra 5 è davvero un buon lavoro di regia televisiva.
Lontani dalla Lettonia e da Ciro Di Marzio, l’episodio di apertura della stagione finale serve a fare il punto della situazione a Napoli.

Gomorra stagione 4 riassunto  

Genny si è allontanato da Napoli. Patrizia sposa il figlio prediletto del capo della famiglia Levante. Il matrimonio è osteggiato dai parenti dello sposo. Patrizia è in galera. Genny ha un solo alleato…

Il protagonista è O’Maestrale (interpretato da Domenico “Mimmo” Borrelli), il boss di Ponticelli che funge da personaggio chiave nella Guerra tra Genny e i Levante per il controllo dei quartieri periferici di Napoli. C’è un altro personaggio fondamentale, Donna Luciana che è la moglie di O’Maestrale.
La quinta stagione di Gomorra esordisce con un battesimo cattolico, un inseguimento al cimitero e la resurrezione di Genny dal bunker di cemento in cui si era rifugiato per tornare in campo e riprendersi quello che è suo, Secondigliano.
Adesso l’obiettivo è comprendere quali sono gli schieramenti, chi sta dalla parte di chi. Per farlo bisogna “sistemare” le questioni con Don Aniello, un anziano e potente boss. Don Aniello è anche l’uomo che ha salvato Ciro di Marzio dalla morte –all’inizio de L’Immortale– e lo ha spedito a Riga.
Ma Genny non sa nulla di tutto ciò, per ora…

La sceneggiatura di questa prima puntata è insaziabile. Succede di tutto. E la regia di Claudio Cupellini orchestra un grande prodotto televisivo che rende omaggio all’impianto visivo messo in piedi dalla direzione e dalla supervisione generale di Stefano Sollima nelle prime due entusiasmanti stagioni di Gomorra.

La seconda puntata della quinta stazione vede invece Marco D’Amore alla regia, come era accaduto sia in alcuni episodi della quarta sia nel film L’Immortale.

Genny è comparso a Riga, davanti agli occhi di un Ciro incredulo.
È un episodio di sguardi, di amicizia e dissapori costruita sulle prestazioni attoriali dei suoi protagonisti. Marco D’Amore (Ciro) e Salvatore Esposito (Genny) danno vita a una corrispondenza di amorosi sensi fatta in realtà di rancore e paura. Gli animi si aizzano l’uno contro l’altro come se fossero già nel ring dello show-down finale. L’aria che si respira è rarefatta e putrida come quella di un gulag siberiano.

La regia è tutta concentrata sull’asse visivo del campo/controcampo in cui gli sguardi feroci si scrutano in cagnesco. Non mancano i colpi di scena, le frasi ad effetto.
Tutta la composizione regista e narrativa è volta a creare il terreno per la resa dei conti finale.
In tutto ciò a Napoli sta per scatenarsi letteralmente l’inferno.

Partendo dal romanzo-inchiesta di Roberto Saviano, Gomorra – La Serie ci ha fatto conoscere il male vero: le dinamiche intricate che stanno a monte delle notizie di cronaca.
Con Gomorra abbiamo scoperto che la criminalità organizzata è un’estensione deviata, malvagia, immorale ma apoditticamente affascinante dell’istinto di sopravvivenza del genere umano.