Non è la prima volta che viene prodotto un lungometraggio a metà strada tra il documentario e la finzione atto a farci conoscere più da vicino i grandi artisti del passato. Questa serie di lungometraggi, prodotta da Sky, vede nel suo ultimo lavoro il presente Io, Leonardo, la cui regia è stata affidata a Jesus Garces Lambert e che vede Luca Argentero nel ruolo del celebre artista e inventore.

Ripercorrendo cronologicamente – ma anche con un frequente uso di flashback – la vita del grande genio, Io, Leonardo prende il via dall’infanzia di Leonardo da Vinci fino ai suoi primi lavori commissionatigli e ai periodi in cui ha lavorato per Lorenzo il Magnifico prima e per Ludovico il Moro successivamente.

Il problema principale che accomuna tutti i lavori facenti parte della presente serie è proprio il fatto di voler dare vita al personaggio storico senza volersi staccare da un approccio documentaristico che presenta proprio tutte le caratteristiche di un prodotto prettamente televisivo. Ciò comporta, di fatto, un commento musicale onnipresente e fortemente invadente, con tanto di voice over che a tratti appare eccessivamente didascalica.

Io, LeonardoPer quanto riguarda, nello specifico, il presente Io, Leonardo, vediamo addirittura una doppia voice over: la prima – appartenente al cosiddetto narratore onniscente – ci informa costantemente circa le vicende di Leonardo da Vinci, rivolgendosi a lui direttamente e ricordandogli le sue gesta, oltre ad analizzare di quando in quando – ed è questa la parte più interessante dell’intero lavoro – le opere d’arte da lui di volta in volta realizzate; la seconda, invece, è proprio la voce di Leonardo da Vinci, intento nelle sue riflessioni e costantemente combattuto tra la voglia di creare il nuovo e le frequenti ostilità da parte dei suoi committenti.

Una messa in scena, la presente, che tanto sta a ricordarci un flusso di coscienza. O, sarebbe meglio dire, un doppio flusso di coscienza. E la macchina da presa, dal canto suo, fa il resto: movimenti fluidi, carrellate e frequenti inquadrature sghembe, rappresentano bene l’andamento narrativo adottato.

Un approccio, il presente, che funziona solo in parte, dato che – come già accennato in precedenza – il risultato finale tanto sta a ricordarci un lavoro pensato esclusivamente per la televisione. A contribuire alla scarsa riuscita dell’intero lungometraggio – spiace dirlo – c’è anche Luca Argentero nel ruolo di da Vinci: con una recitazione eccessivamente impostata – a tratti addirittura teatrale – l’interprete non riesce fino in fondo ad arrivare al pubblico come inizialmente auspicato.

Eppure, malgrado un approccio generale decisamente poco convincente, bisogna riconoscere al presente Io, Leonardo che, al suo interno, v’è un momento in particolare che vale l’intero lavoro e che riesce finalmente a coinvolgere lo spettatore a 360°: stiamo parlando del momento in cui l’artista si accinge a realizzare il celebre Cenacolo, con tanto di direzione dei modelli e di spiegazione finale della maestosa opera realizzata.

Basta tutto ciò a far sì che un intero lavoro risulti totalmente convincente? Decisamente no. Eppure, se questo lavoro di Jesus Garces Lambert avrà successo il merito – com’è scontato che sia – è soprattutto, banalmente, dello stesso Leonardo da Vinci e delle sue opere immortali.

Io, Leonardo: scheda film

io Leonardo

Regia: Jesus Garces Lambert

Interpreti: Luca Argentero
                  Angela Fontana
                  Massimo De Lorenzo
                  Francesco Pannofino

Distribuzione: Lucky Red

Durata: 90 min.

Uscita italiana: 2 ottobre 2019