A raccontare parole e azioni della quarta mafia, l’organizzazione criminale non molto nota situata nella zona del Gargano, ci ha pensato Pippo Mezzapesa con il suo Ti Mangio Il Cuore, tratto dall’omonimo libro scritto da Carlo Bonini e Giuliano Foschini.
Presentato nella sezione Orizzonti della 79esima Mostra D’Arte Cinematografica di Venezia, il film è prodotto da Indigo Film, Rai Cinema in collaborazione con Paramount + e sarà nelle sale italiane dal prossimo 22 settembre.
Ti mangio il cuore è una storia in cui c’è spazio solo per il bianco e il nero, le sfumature non appartengono al mondo in cui vivono i Camporeale e neanche quello in cui vivono i Malatesta. Andrea (Francesco Patanè) è inizialmente disinteressato agli affari criminosi della propria famiglia, tutta la sua attenzione è focalizzata sulla bellissima Marilena (Elodie), che però è anche la moglie del boss dei Camporeale. L’amore, inizialmente nascosto, è destinato a creare delle faide interne che coinvolgeranno direttamente Andrea e lo porteranno a modificare permanentemente se stesso e ad entrare nel crudo mondo della guerra tra clan.

Ti Mangio Il Cuore è una tragica storia di amore che si stratifica attraverso i toni del bianco e del nero, giocando sull’assenza del colore come mezzo per enfatizzare la realtà mostrata.
Tutto è rude e le scene di violenza si consumano in momenti brevissimi preceduti da una sorta di suspense di fondo molto percepibile. L’occhio del regista è focalizzato sulle dinamiche amorose tra i protagonisti e sulle conseguenti faide che fungono da miccia ad una sanguinosa esplosione di violenza.
Il bianco e nero, inoltre, rappresentano il centro di una narrazione che adopera ambientazioni spartane e isolate in cui si fanno finte alleanze, si combatte e si lascia scorrere il sangue. Il film ha la caratteristica di essere narrativamente accessibile e si basa sulla vera storia della prima pentita mafiosa della zona del Gargano.
Le interpretazioni non risultano forzate e gli stessi personaggi sono investiti di una forza crudele e brutale che non sembrava appartenergli. Nel caso del protagonista maschile, egli è colui che passa dal non aver mai ucciso nessuno al compiere la sua prima vendetta per “onorare” la memoria di suo padre. Come un’auto in piena corsa, Andrea modifica la propria natura perseguendo un fine impostogli come superiore, mentre l’ostilità ricopre il personaggio di Marilena, che vive intorno a se una realtà sempre più affine al suo passato.
Lei non è indifesa, ma ha le famiglie contro, mentre lui rappresenta quasi un antieroe, uno che rimette in discussione i propri principi trasformandosi in un completo cattivo. Andrea e Marilena sembrano quesi dei Romeo e Giulietta inseriti nel contesto della quarta mafia, in cui entrambi non sono destinati ad un lieto fine poiché la loro via d’uscita è allinearsi al sistema.
In Ti Mangio Il Cuore scelte stilistiche e narrative risultano complessivamente azzeccate e il film scorre seguendo il ritmo di una vendetta sempre più efferata.