Alfred Hitchcock è uno dei più celebri e influenti registi della storia del cinema. Il suo stile distintivo, caratterizzato da tecniche innovative e una profonda comprensione della psicologia umana, ha segnato in modo indelebile il cinema del XX secolo.
Il maestro del brivido ha rivoluzionato il genere del thriller, introducendo elementi di mistero psicologico e tensione che hanno aperto nuove strade per il cinema contemporaneo. L’influenza di Hitchcock si estende ben oltre il suo tempo, con registi come Martin Scorsese, Brian De Palma e David Lynch che hanno citato il suo lavoro come fonte di ispirazione. I suoi film continuano a essere studiati e amati per la loro maestria tecnica, la narrazione avvincente e la profonda comprensione della natura umana.
A questo punto soltanto un delitto potremmo commettere: il delitto di fare uno sbaglio. L’essere deboli è uno sbaglio.
Brandon
Nodo alla gola (titolo originale: Rope = corda) è stato diretto dal maestro inglese nel 1948 ed è tratto dall’opera teatrale omonima di Patrick Hamilton.
Noto per essere uno dei primi lungometraggi sperimentali di Alfred Hitchcock, s’ispira liberamente al caso reale di Nathan Leopold e Richard Loeb, due studenti di Chicago che nel 1924 assassinarono un ragazzo per dimostrare di poter commettere il crimine perfetto.
I due assassini si consideravano superiori e al di sopra della legge, il che li portò a uccidere solo per il brivido di farlo.
Il film esplora temi complessi come il narcisismo, l’immoralità e la teoria del superuomo, che viene esplicitamente citata attraverso i discorsi dei personaggi.
La tensione morale e l’analisi del comportamento umano sono temi centrali e vengono esaminati attraverso le azioni e le reazioni dei protagonisti durante la serata.
La trama di Nodo alla gola
Poco prima di una festa in un appartamento di New York, i due giovani Brandon Shaw (John Dall) e Philip Morgan (Farley Granger) strangolano con una corda il loro compagno di studi, David Kentley (Dick Hogan), per provare il brivido del delitto perfetto. I due nascondono il corpo in una cassapanca e continuano i preparativi della cena nella stanza in cui hanno celato il cadavere.
Proprio sul baule in cui è nascosta la loro vittima, per evitare che possa essere aperto, viene apparecchiata la tavola per il party. Durante la serata ci sono diversi loro colleghi e amici, tra cui i genitori e la fidanzata di David, Janet (Joan Chandler) e il loro ex professore Rupert Cadell (James Stewart), il quale inizia a sospettare che qualcosa non vada…
Nodo alla gola: stile e tecnica
Uno degli aspetti più noti e innovativi di Nodo alla gola è il suo stile visivo.
È la prima pellicola del regista girata in Technicolor e interpretata da James Stewart, ma è ricordata soprattutto per una scelta precisa del regista: osare con i piani sequenza.
Hitchcock decise di girare il film in una serie di lunghe riprese continue, dando l’illusione di un’unica ripresa ininterrotta. Anche se la tecnologia dell’epoca non permetteva di fare un unico piano sequenza (i rulli di pellicola duravano circa 10 minuti), Hitchcock nascondeva i tagli in maniera creativa, spesso oscurando lo schermo con oggetti o vestiti.
Questo thriller è composto da undici piani-sequenza e, a causa della necessità di nascondere i tagli, il set è stato costruito con schemi ben precisi fondamentali per la riuscita delle riprese.
Il film venne girato esclusivamente in teatro di posa e la macchina da presa fu montata su un crab dolly, un carrello le cui ruote anteriori sterzano nella stessa direzione delle ruote posteriori, e con un obiettivo che abbracciava un campo visivo di 180 gradi. Le pareti del set vennero costruite in modo tale che potessero essere facilmente spostate per permettere alla cinepresa di muoversi liberamente. Inoltre, Hitchcock utilizzò una luce di fondo che cambiava lentamente per simulare il tramonto, poiché la storia si svolge interamente nell’arco di una sera.
Proprio a causa di queste scelte tecniche e per l’ambiente ristretto, la cinepresa era in grado di compiere dei movimenti limitati. L’idea del maestro del brivido era quella di usare il punto di vista della macchina da presa come se ci fosse un personaggio invisibile che si muove nella stanza e che da’ le spalle alla quarta parete. In questo modo, lo spettatore ha l’impressione di curiosare sulla scena del delitto mentre gli attori recitano. Un esperimento piuttosto originale per l’epoca!
Il pavimento era segnato con cerchi numerati per i 25 o 30 movimenti che la macchina da presa avrebbe fatto…Intere pareti dell’appartamento scivolavano via per permettere alla macchina da presa di seguire gli attori. Ma più spettacolare di tutti i dispositivi era il cyclorama, una perfetta riproduzione in miniatura di 35 miglia del profilo di New York illuminato da 8000 lampadine a incandescenza e da 200 insegne al neon per le quali erano stati utilizzati 150 trasformatori.
Alfred Hitchcock
Nodo alla gola: le interpretazioni
Le performances degli attori sono eccellenti, con James Stewart che interpreta un personaggio complesso, inizialmente apparentemente distaccato ma poi sempre più sospettoso e inquietato. John Dall e Farley Granger danno vita a personaggi affascinanti e disturbanti, con Dall che interpreta il più sicuro e vanaglorioso dei due, mentre Granger è il più fragile e nervoso. Girare dieci minuti senza stacchi comportava per gli attori il bisogno di una maggiore concentrazione e ottima memoria per non andare incontro a errori. Un solo sbaglio e avrebbero compromesso una scena intera e costretto, inevitabilmente, a girare tutta la sequenza dall’inizio. Una prova attoriale sicuramente stimolante per il cast! Il lavoro sulle loro interpretazioni, in effetti, era simile a quello che si fa durante una performance teatrale.
Immancabile il cameo di Alfred Hitchcock, che nel film compare per ben due volte. La prima apparizione c’è subito dopo i titoli di testa. E’ uno degli uomini che cammina lungo la strada nella scena iniziale. La seconda comparsa, invece, è più raffinata. Non lo si vede fisicamente, ma avviene attraverso un’insegna al neon lampeggiante ritraente il logo che va a richiamare un suo precedente cameo per il film Lifeboat (1944) e posizionata sullo sfondo nella scena in cui Kenneth e Janet vanno via.
Anche questo tragico incidente ha il suo fascino, perché bisogna eludere le indagini. Per fare questo ci vuole un temperamento ed uno stato d’animo particolari. Devi renderti conto che, più che del fatto stesso, l’abilità consiste nel non tradirsi, evitando ogni possibile errore. Ci vuole perfezione.
Brandon
Nodo alla gola di Alfred Hitchcock: differenze tra conaca nera, piece teatrale e film
Il soggetto del film è tratto dalla pièce teatrale Rope di Patrick Hamilton ed è ispirato a un reale avvenimento di cronaca nera che sconvolse l’America per la sua gratuità. Una coppia di giovani uniti da un legame omosessuale, Nathan Freudenthal Leopold Jr. e Richard A. Loeb, nel 1924 uccisero un ragazzino. La vittima venne scelta a caso e l’omicidio avvenne con il solo scopo di commettere un crimine per il gusto estetico di compierlo.
Nodo alla gola si limita a prendere spunto dal gesto gratuito della coppia, poiché il delitto Leopold-Loeb avvenne in maniera completamente diversa da quello mostrato nella pellicola. Ma anche la pièce teatrale diverge da essa, soprattutto per quanto riguarda il personaggio interpretato da James Stewart. Nella versione originale, avrebbe dovuto prendere parte al delitto come complice dei ragazzi, coerentemente con i suoi insegnamenti sul delitto giusto e non giusto. Inoltre, avrebbe dovuto flirtare con la cameriera…Ma l’attore era amato dal pubblico per i suoi ruoli da “uomo ordinario e perbene”. La caratterizzazione del suo personaggio fu, quindi, cambiata appositamente per non stravolgere la sua carriera.
Infine, nel film di Hitchcock, è completamente assente il rapporto omosessuale che lega i due protagonisti. Questa scelta nell’adattamento per il cinema di Hume Cronyn era legata al Codice Hays vigente in quegli anni che dettava una serie di linee guida morali che hanno limitato la produzione del cinema negli USA. Per quanto riguarda i dialoghi del film, fu assunto uno scrittore di teatro, Arthur Laurents, che aveva avuto un’idea interessante per l’inizio della trama: non mostrare il cadavere. In questo modo sarebbe aumentata la curiosità nel pubblico riguardo al baule. Hitchcock non se la sentì. Considerò questa scelta troppo estrema e pericolosa. Ma va riconosciuto il talento di Laurents che aveva solo trent’anni quando scrisse Nodo alla Gola.
Per quanto riguarda la versione italiana, venne fatta una scelta sconvolgente da parte dei traduttori…il doppiaggio nella nostra lingua cambia completamente il senso dell’omicidio! Nella versione originale i due assassini commettono il delitto per il puro piacere estetico di compierlo; in quella italiana il dialogo stravolge questo presupposto sin dai primi minuti. Si lascia intuire che l’uccisione di David sia avvenuta senza intenzionalità, ma solo per una fatalità indotta dal cattivo comportamento della vittima verso i suoi killers.
Questo, ovviamente, va a cozzare con il comportamento di Brandon e Phillip per tutto il film e col fatto che entrambi indossano dei guanti quando strangolano David. Questo dettaglio, infatti, ne suggerisce la premeditazione sin dai primi minuti. Questa scelta è un vero e proprio mistero all’italiana che va a snaturare e penalizzare questo thriller innovativo di Hitchcock.
Nodo alla gola: un classico da rivalutare
Se non avete mai visto Nodo alla gola, noi di Cabiria Magazine ve ne consigliamo la visione in lingua originale. Questo esperimento cinematografico unico e innovativo per l’epoca, riesce a mantenere una tensione costante e avvincente. Hitchcock, attraverso una regia innovativa e una narrazione coinvolgente, ci consegna un thriller psicologico che, nonostante il passare del tempo, resta un pezzo di cinema affascinante e provocatorio fin troppo sottovalutato del maestro del brivido.