Catherine Deneuve e Chiara Mastroianni, madre e figlia nella vita reale e ora di nuovo tali anche sullo schermo, in Tutti i ricordi di Claire, un racconto nostalgico che potrebbe saper scrutare negli sguardi di queste due attrici, messe alla prova per una storia intima e intimista, che narra di scelte esistenziali e rimorsi in una famiglia di Verdorenne, piccolo paese dell’Oise.

E’ in questo luogo che si ambienta il qui presente Tutti i ricordi di Claire, opera numero tre della cinquantenne regista Julie Bertuccelli, una storia fatta su misura per le due attrici e per la parentela che lega loro; difatti la Deneuve interpreta il ruolo dell’anziana Claire, una donna segnata dalla perdita del proprio figlio e che un giorno si alza con la convinzione di star per vivere le sue ultime 24 ore esistenziali.
Da qui decide di svendere ogni cosa della sua casa, dal primo all’ultimo oggetto, un gesto che attirerà l’attenzione della figlia Marie (Chiara Mastroianni), la quale non vedeva la madre da oltre vent’anni; le due si incontreranno di nuovo rivivendo assieme ricordi e rivangando rapporti passati, in cerca di una risposta alla loro travagliata esistenza e con l’intenzione di trarre qualcosa da questo nuovo incontro/scontro.
E’ così che l’attuale Claire rivivrà in prima persona ciò che in gioventù ha attraversato come madre andando incontro ad una svolta decisiva che l’aiuti a smettere di tormentarsi.

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Sul contesto di un’ambientazione totalmente estiva, Tutti i ricordi di Claire è un lungometraggio che si appoggia esclusivamente sulla presenza delle sue due protagoniste Deneuve e Mastroainni, appoggiandosi su un rapporto veritiero per descrivere degnamente il conflitto che c’è alla base della storia; certo, la Bertuccelli non sembra proprio ispirata al massimo in questa sua pellicola, e nel narrare il dramma umano che delinea queste immagini si affida anche a dei continui scontri tra passato e presente, facendo spalleggiare le Claire e Marie di una volta con quelle attuali (è Alice Taglioni ad interpretare la versione giovane dell’anziana protagonista), purché la macchina filmica riesca ad estrarre qualcosa di più oltre a ciò che la trama melensa in sé ha da proporre.

Tutti i ricordi di Claire è un film rohmeriano fino al midollo (e quel nome nel titolo non può che ricordare Il ginocchio di Claire), ma molto più oscuro di quel che potrebbe sembrare, virando questa narrazione fatta di scontri emotivi e scambi di sguardi in una pura visione pessimista, atta a concludersi con un discorso esistenziale che lascia poche speranze.

Forse giusto per questa sua intuizione, che viene verso la seconda parte, il film della Bertuccelli potrebbe attrarre qualche interesse, ma per il resto parliamo di una pellicola che non più di tanto emoziona, e quel poco che riesce a fare, tra uno sbadiglio e l’altro, lo fa grazie alla bravura delle sue due interpreti, una Deneuve ben invecchiata, ma pur sempre leggendaria, ed una Mastroianni sì intensa, ma solo quando ha il supporto della sua collega/madre.
Vederle recitare insieme in Tutti i ricordi di Claire è un valido motivo per una visione che altrimenti sarebbe abbastanza insignificante.