Vincitore del Fantafestival 2022 come Miglior Film, 2028: La ragazza trovata nella spazzatura, di Michal Krzywicki e Dagmara Brodziak, è un viaggio dal buio alla luce in una Polonia distopica.

Sono pochi gli anni che ci separano da questa data, eppure, 2028: La ragazza trovata nella spazzatura, sembra raccontare un mondo al capolinea.
Michal Krzywicki e Dagmara Brodziak, insieme sul set e nella vita, raccontano la deriva di un’Europa schiavista, che alla rieducazione dei detenuti ha preferito la riprogrammazione. Sì, perché nel mondo raccontato dal regista polacco, gli accusati di reati gravi vengono privati della loro libertà, ma non con la classica detenzione, no, con una prigionia ben più subdola: un collare che li droga e li annulla psicologicamente così da poter essere utilizzati per ciò che serve; lavori faticosi, ingrati, prostituzione e tutto ciò che gli si possa chiedere, anzi ordinare. Automi, così vengono chiamate le persone ridotte a meri strumenti depersonalizzati e privati della parola, del pensiero, dei ricordi, insomma di tutto quello che costituisce l’essere umano.

2028: La ragazza trovata nella spazzatura è una panoramica su questo mondo aberrante, ma che sembra aver accettato queste atrocità perché, a coprire le spalle di tutti, c’è un governo che approva, che incita all’odio e alla normalizzazione di una moderna schiavitù.

E se la stragrande maggioranza del popolo applaude al nuovo “riutilizzo” dei detenuti, esistono piccole sacche di resistenza, persone che sembrano non aver lasciato da parte l’umanità, e tra questi c’è Szymon Hertz. Ex attivista politico che ha perso la sua compagna, e sé stesso, in quel mondo che disprezza e che non riconosce più, per cui l’unica cosa che gli rimane da fare è lasciar andare tutto, letteralmente.

Szymon, interpretato dallo stesso regista Michal Krzywicki, annuncia che il suo suicidio verrà trasmetto in diretta, durante la notte di Capodanno, come ultimo atto di dissenso verso quel governo che ha disumanizzato un Paese intero e in cui lui non intende più vivere.
Il film però non è una caduta verso il baratro, verso il buio nero, anzi, è una lenta risalita verso la luce, lontano da quell’odio a cui l’uomo sembra cedere con una facilità disarmante. E se in principio l’atmosfera cupa e al neon ricorda quella di un Blade Runner, molto meno futuristico, a poco a poco l’immagine si stabilizza, come se anche questa tornasse alla normalità.

A scuotere Szymon dalla sua depressione è una donna automa, trovata per caso in mezzo alla spazzatura, proprio in quella che sarebbe stata la sua ultima notte di vita. Senza ricordi, senza nome, senza capelli (il governo rasa tutti gli Automi) e stranamente senza il collare che la imbottisce di droga, la ragazza, interpretata meravigliosamente proprio da Dagmara Brodziak, diventerà il nuovo motore della vita di Szymon, che lottando per la libertà di lei ritrova anche la sua.

Lei, ridotta ad uno stato quasi primordiale, come fosse una bambina che deve cominciare a vivere oggi, è la spinta propulsiva verso la riscoperta del tutto: la vita, la natura, l’amicizia e il bello del mondo che da qualche parte ancora c’è.
Brodziak è semplicemente perfetta nella sua interpretazione fatta solo di sguardi, movimenti scomposti, stupore silenzioso e una sensibilità disarmante, come stesse realmente imparando a vivere, mangiare e parlare in quel momento.

Insomma, 2028: La Ragazza trovata nella spazzatura, è una pellicola che racconta una manciata di giorni agli sgoccioli del 2028, una corsa in avanti verso una Svezia che accoglie gli Automi richiedenti asilo, e una lenta camminata all’indietro verso le emozioni perdute.

Il film, seppur ascrivibile al genere Sci-Fi distopico, è un’intima e delicata storia d’amore tra due persone che, in due modi totalmente differenti, hanno perso sé stessi. Libera da effetti speciali e da tecniche cinematografiche invadenti, dopotutto il futuro raccontato è così prossimo che le macchine ancora non volano, il film si riempie di paesaggi naturali, buio e luce, pienissimi silenzi e la continua metafora animale del bruco che dovrà solo trovare il modo di divenire farfalla. Distribuito da P.F.A Films e Cooperativa Cinema Mundi, il film arriverà nelle sale italiane il 23 Marzo.