The Conjuring è una serie cinematografica di film che strizza l’occhio agli horror anni ‘70 e che continua a sbancare il botteghino.
Al centro delle vicende della serie principale (The Conjouring – l’evocazione, The Conjouring – Il caso Enfield, The Conjouring – per ordine del diavolo) ci sono i coniugi Ed e Lorraine Warren, demonologi e autori paranormali realmente esistenti che sono associati a casi di eventi fuori dal comune.
Invece gli spin-off (Annabelle, Annabelle 2, Annabelle 3, The Nun, The Nun 2 e La Llorona) hanno come protagoniste alcune delle entità che i coniugi Warren hanno incontrato nel corso della loro vita.
Ci sono voluti circa vent’anni per realizzare il primo film del 2013. Fu lo stesso Ed Warren a far ascoltare al produttore Tony DeRosa-Grund l’intervista di Lorraine con Carolyn Perron (una donna che con la sua famiglia viveva in una casa infestata).
DeRosa-Grund registrò Warren che riproduceva il nastro e la loro successiva conversazione. Alla fine del nastro, Warren gli disse “Se non riusciamo a trasformare questo in un film, non so cosa possiamo fare”. E in effetti… lo hanno fatto! Lo script originale ha avuto diverse stesure ed è stato conteso da varie case di produzione, ma alla fine la spuntò la NewLine. Alla regia venne scelto James Wan, grande amante del genere horror e, all’epoca, noto soprattutto per Saw-l’enigmista.
Ma perché la saga di The Conjouring ha tutto questo successo?
Sicuramente è stata fondamentale la consapevolezza dello spettatore di trovarsi davanti a una “storia vera”. Inoltre, la scelta di incentrare la storia sui Warren e non sulla famiglia colpita dagli eventi paranormali, è stata vincente poiché rappresenta qualcosa di innovativo negli horror.
In più, gli sceneggiatori hanno inserito dei personaggi ricorrenti nell’universo ”Conjouring” in modo tale che i fans si affezionassero ancora di più ai film.
Però, è certo che uno dei motivi dell’enorme seguito della saga è che tratta delle tematiche care al genere horror, come case infestate, esorcismi, stregoneria.
Ma quali sono i film a cui The Conjouring deve molto?
1) Amityville Horror

Pellicola del 1979 diretta da Stuart Rosenberg, ha dato origine a ben 7 sequel e a una parodia (Bloodbath at the house of the devil, 1984, Ray Cameron).
Il film è tratto dal libro Orrore ad Amityville di Jay Anson, a sua volta ispirato da presunti eventi accaduti presso la casa di 112 Ocean Avenue, nel 1974 a Long Island. Amityville Horror fu un successo commerciale, ma inizialmente non venne apprezzato dalla critica. Col tempo, però, fu riconosciuta l’importanza del film nel suo genere. Tra l’altro, dei critici videro un legame del film con Shining di Kubrick (1980). Le scene in Amityville horror in cui compare il protagonista con l’ascia in mano e fare minaccioso, pare che ispirarono Kubrick nella sua trasposizione del Jack Torrence di Stephen King.
Al centro della storia c’è una strage: Ronald DeFeo Jr. uccide l’intera famiglia nel cuore della notte. Consapevole della tragedia avvenuta in quel luogo, l’anno successivo la famiglia Lutz si trasferisce nella stessa casa. Idea geniale, no? Da quel momento iniziano una serie di strani fenomeni…(incredibile!) Porte che si aprono da sole, sparizioni improvvise, presenze maligne, strani rumori, amiche immaginarie che parlano con la bimba dei Lutz al calar delle tenebre, un disgustoso liquido nero che intasa le tubature … E, per non farsi mancare niente, una stanza rossa murata in cantina dove, ai tempi delle colonie, venivano rinchiusi gli insani di mente. Ovviamente i Lutz che fanno? Restano lì, è chiaro!
George, il padre di famiglia, inizia a entrare in paranoia e nella cittadina comincia a essere paragonato all’omicida che sterminò i suoi cari l’anno prima . Arriva l’ultima notte: George in preda alla follia cerca di fare a pezzi i figli. Ma fortunatamente sua moglie Kathy riesce a fermarlo mentre la casa si anima sotto i loro occhi e fuggono tutti insieme in un altro Stato. “Per amor di Dio…scappa!” una citazione che racchiude il pensiero dello spettatore fino alla fine del film.
Sul fatto reale di cronaca del 1974 indagheranno anche i coniugi Warren . Nonostante la storia sia fedele all’accaduto, sono stati fatti dei cambiamenti in sceneggiatura per rendere più interessante il film. Come la stanza in cantina, ad esempio. Nella realtà era una semplice stanza dei giochi tinta di rosso.
A differenza degli horror più recenti, il vero terrore del film viene dal costante stato d’ansia e tensione che il regista ha saputo ben dosare nella pellicola. Niente salti sulla sedia, per Stuart Rosenberg, ma inquadrature claustrofobiche in interno e scene dinamiche in esterno e la giusta dose di effetti speciali artigianali. Per chi ama le storie sulle case infestate Amityville Horror è un classico da vedere e rivedere.
2) L’esorcista

Non si può parlare di esorcismi senza citare una pietra miliare della storia del cinema: L’esorcista di William Friedkin. Era il 1973 e tra spettatori in fuga, file interminabili, ambulanze e notti insonni post visione della pellicola, L’esorcista entrava negli incubi di una generazione.
La grandezza di questo film viene dimostrata non solo dalle numerose proposte commerciali che ha generato (sequel, prequel, parodie e riedizioni), ma anche dal fatto che questa pellicola vince palesemente il confronto con il tempo che passa.
Naturalmente, oggi chi guarda L’esorcista non può avere le stesse reazioni delle sale negli anni ’70. Siamo ormai abituati a un altro tipo di paura al cinema e a immagini anche estremamente cruenti. Ma, probabilmente, ciò che colpisce ancora di questo thriller-dramma sovrannaturale è il senso di inquietudine trasmesso da Friedkin. Ha rivoluzionato un genere, mostrando allo spettatore il male insito, non quello esplicito di effetti speciali. E’ quello che non ci fa vedere a fare paura.
Tratto dal bestseller di William Peter Blatty, a sua volta ispirato a un episodio realmente accaduto di un esorcismo avvenuto nel Maryland, L’Esorcista è il film horror con un visto censura restricted (R) ad aver incassato di più negli Stati Uniti; candidato a 10 premi Oscar e 7 Golden Globe.
La sceneggiatura scritta dallo stesso autore del libro William Peter Blatty (anche di produttore del film) è estremamente fedele al romanzo, fatta eccezione per alcuni elementi non trasposti. E’ piacevole, per gli amanti del romanzo, notare dei rimandi all’opera letteraria; piccole battute o intenzioni e movimenti dal punto di vista degli attori che lo sceneggiatore ha inserito nella trasposizione dell’opera.
Protagoniste del film sono Chris MacNeil (Ellen Burstyn) , una giovane attrice divorziata, e la figlia dodicenne Regan (Linda Blair). Le due si sono da poco trasferite a Georgetown e Regan trova nella nuova casa una tavola ouija. Le sue sventure iniziano così, per gioco, evocando il demonio Pazuzu che la inganna dicendole di essere Capitan Gaio. Di lì a breve, le vite di madre e figlia vengono stravolte. Compaiono una serie di strani fenomeni in casa e nel vicinato. La bimba da’ segni di squilibrio, ma nessun dottore da cui viene esaminata riesce ad aiutarla. L’origine del suo malessere sembra essere una possessione maligna.
L’eterna lotta tra bene e male, tra luce e ombra, viene incarnata sullo schermo dall’esorcismo di Regan. L’entità che tiene in pugno la bambina può essere sconfitta solo da Padre Merrin (Max Von Sydow) che, con l’aiuto di Padre Damien Karras (Jason Miller), lotteranno per salvare la piccola Regan.
Tutto il resto ormai è leggenda: vomito verde, teste che ruotano, letti che volano, parolacce e frasi blasfeme, uso improprio di crocifisso…
L’Esorcista non può non essere visto da un appassionato di horror, anche perché per molti appassionati del genere, è stato il primo grande amore che non si dimentica. Soprattutto al buio.
3) La casa

5 ragazzi decidono di passare un weekend in un cottage sperduto nel bosco.
Parlando di cult, è d’obbligo citare La casa di Sam Raimi (1982), un film “che tanto non avrebbe visto nessuno” e che, invece, è diventato il primo di una saga amatissima dal pubblico.
Questa pellicola è frutto di tanta fatica e tanto amore. Sam Raimi girò nel 1978 un cortometraggio Whitin in the wood come promo per La casa e raccolse la “misera” cifra di 350.000 mila dollari con cui poté finalmente realizzare il suo primo film.
Casa, dolce casa!
La grandezza di Raimi sta nell’aver girato un prodotto lowbudget e averlo trasformato in un campione d’ incassi. Tra un cast composto da amici o aspiranti attori sconosciuti, effetti speciali artigianali (di Tom Sullivan) e riprese innovative fai da te (una shakeycam realizzata con un pezzo di legno retto da ambo i lati) Sam Raimi reinventa l’horror. Lo fa con passione e si vede!
Si narra che le riprese meritassero un film a parte! Orari di lavori estenuanti, gelo polare, scene girate in una vera catapecchia, caviglie slogate, attrici sull’orlo di una crisi di nervi… così è stato realizzato un film di culto ricco di dettagli splatter e possessioni demoniache.
Ash (Bruce Campbell), Cheryl (Ellen Sandweiss), Scott (Richard Demanicor), Shelly (Teresa Tilly) e Linda (Betsy Baker) passano un fine settimana insieme in una casa isolata nel bosco. Al calar del sole, i ragazzi trovano una botola in cantina al cui interno c’è un libro unico nel suo genere: foderato di pelle umana e scritto col sangue. Acccanto c’è un registratore; i giovani lo accendono e una voce legge gli incantesimi incisi sul libro. Ed è così che si risvegliano dei terribili demoni!
Uno alla volta i ragazzi diventano preda delle entità malefiche e l’unico modo che per fermarle è smembrare i corpi dei demoni e dare fuoco al libro maledetto. Ash, che sembra il più imbranato, diventa l’eroe non solo del film, ma a colpi accetta, motosega e affini, sarà il protagonista indiscusso dell’intera saga.
La casa ebbe così successo da permettere a Raimi di girare un sequel e di concludere la trilogia con L’armata delle tenebre. Il terzo capitolo è estremamente divertente, tanto da renderlo imperdibile anche per chi non è amante del genere horror. Scene al limite della decenza, una trama folle e soluzioni registiche funamboliche: come resistere a L’armata delle Tenebre?
Dimenticate la paura e fate il pieno di divertimento, c’è sempre tempo per visitare qualche altra casa infestata!
4) La casa dei fantasmi

Diretto da William Castle nel 1959 questo film è un classico per gli amanti delle case stregate. Watson Pritchard (Elisha Cook jr.) possiede una casa in cui si sono compiuti diversi assassinii, e non avendo il coraggio di viverci , decide di venderla: la compra l’eccentrico milionario Frederick Loren (Il leggednario Vincent Price). Per compiacere la moglie Annabelle (Carol Ohmart), organizza un piccolo party per pochi intimi, ma impone delle regole bizzarre: invita cinque persone di diversa età ed estrazione sociale ed offre loro diecimila dollari per passare una intera notte nella casa stregata. Sopravviveranno o finiranno a far parte della schiera di fantasmi che infesta la villa?
Primo film di grande successo al botteghino di William Castle, regista molto noto anche nel Cinema di serie B americano. Il grande successo e alcune modalità di esecuzione tecnica di questo film porteranno Alfred Hitchcock ad investire in seguito nel suo Psyco.
La casa dei fantasmi, nonostante le apparenze, è un film complesso e, soprattutto per l’epoca, ricco di colpi di scena. E’ uno dei film horror più amati da Stephen King. Vincent Price ci regala una performance magistrale. Vale la pena guardare il film anche solo per la parte iniziale, dove ha una scena di dialogo amorevole con la moglie che in realtà detesta.
Castle pagò Price con una percentuale degli incassi, pensando così di risparmiare. Il film fu un grande successo e di fatto guadagnò molto di più! La scena imperdibile del film (allerta spoiler) che è entrata negli annali del cinema è quella in cui Vincent Price viene gettato in una vasca colma d’acido e ritorna..in forma di scheletro!
Questo film è davvero una chicca per cinefili e, se vi appassionate alla storia, sappiate che esiste anche un remake del 1999 di William Malone con Geoffrey Rush, Il mistero della casa sulla collina.
5) Insidious

Questo horror del 2011 firmato da James Wan è costato meno di due milioni di dollari e ne ha incassati 52 solo in America. Il segreto del suo successo? Insidious è riuscito a ribaltare il sottogenere horror delle case stregate e a trasformarlo in qualcosa di innovativo. Gli elementi iniziali sono i classici, bambini spaventosi, oggetti che cadono, porte che sbattono… ma è la maniera in cui Wan assembla questi ingredienti a essere vincente e a non farlo cadere nei soliti cliché.
I coniugi Josh e Renai Lambert, appena si trasferiscono nella nuova casa, avvertono strane presenze. Dopo qualche giorno, il figlio Dalton, sentendo dei rumori insoliti provenire dalla soffitta, sale per curiosare ma cade rovinosamente da una scala e finisce in coma. I Lambert, allora, con sorpresa scoprono che non è la casa a essere infestata. E’, invece, il corpo inerme del figlio che si è trasformato in una calamita per gli spiriti maligni. La sua mente è stata rapita ed intrappolata in una oscura dimensione dominata da una minacciosa entità che si fa chiamare “The Further”.
La caratteristica principale di questo film è che il regista riesce a insinuare nello spettatore un intimo terrore, lo stesso che si avvinghia al cuore della famiglia Lambert. Insidious ha il pregio di saper svecchiare tematiche e luoghi comuni tipiche di altri film di genere. Innovazione, legata alla tradizione. James Wan dimostra il suo talento nella scelta delle inquadrature e nella creazione delle atmosfere cupe della pellicola, senza aver bisogno di scene splatter e litri di sangue.
Sia il regista James Wan sia lo sceneggiatore Leigh Whannell hanno lavorato al primo film di Saw e, per gli appassionati della saga, non sarà difficile scovare la bambola dell’enigmista disegnata su una lavagna. Un’altra curiosità sul film è Joseph Bishara (il compositore delle musiche) interpreta il demone del film e , infine, nel cast compare anche Johnny Depp che interpreta un fantasma.
Insomma, Insidious è un film pieno di sorprese … Ricordate: dopo aver comprato una casa nuova, attenti alle scale! E prima di passare dal notaio, magari fate un colpo di telefono ai Warren per vedere se è tutto ok!