Agadah, il film fantasy di Alberto Rondalli, torna al cinema e continua il suo lungo tour nelle sale e nei principali festival italiani, dopo l’evento al cinema Adriano di Roma, del 5 luglio scorso, con la presenza del regista e parte del cast, in questi giorni farà tappa a Siracusa, al festival di Ortigia che si terrà dal 9 al 15 luglio.
 
Agadah è un ambizioso adattamento del romanzo Il manoscritto ritrovato a Saragozza di Jan Potocki. Il film presenta una serie di storie concatenate tra tra loro come scatole cinesi, che portano lo spettatore in un mondo misterioso e affascinante e lo confondono utilizzando un doppio registro stilistico. Il primo binario da seguire è realistico e incentrato sul viaggio di dieci giorni del capitano Alfonso di Van Worden mentre il secondo, parallelo, ma fortemente intrecciato col primo, è il lato magico focalizzato sui racconti dei tanti narratori che Alfonso incontrerà lungo la strada.
Durante il suo viaggio infatti Alfonso fronteggerà demoni, zingari, cabalisti, fantasmi e vivrà avventure amorose e spiacevoli situazioni macabre.
Un percorso di formazione misterico e tetro che metterà Alfonso davanti a veri spettri e a creature misteriose, ma soprattutto lo costringerà a scendere a patti con i suoi demoni interiori.
 
Il punto di forza di Agadah, oltre ai costumi di Nicoletta Taranta (premiati con il David di Donatello) e le bellissime location, è proprio la sua struttura narrativa: ogni storia raccontata sembra essere svincolata dalla principale, ma contribuisce alla vicenda di Alfonso e ogni dettaglio arricchisce il personaggio e lo caratterizza portandolo a maturare e diventare uomo.
Le contaminazioni, il respiro cosmopolita e l’ottica illuminista del romanzo vengono portati in scena da Rondalli in maniera fedele anche se la regia non brilla di inventiva e risulta molto schematica, ma forse una messa in scena diversa e meno teatrale avrebbe caricato troppo le immagini e non avrebbe fatto apprezzare i richiami artistici alle opere di Jaques-Luis David o di Jean-Léon Gérôme.  
Agadah affascina e risulta una piacevole visione, nonostante momenti in cui il film sembra accomodarsi e non voler proseguire, ma si riprende e ci mostra che nel sogno o nella realtà dietro ogni angolo può iniziare un’avventura incredibile.