Il mistero della casa del tempo (titolo originale The house with a clock in its walls) è un mystery-horror destinato ad un pubblico di adolescenti diretto da Eli Roth e scritto da Eric Kripke ed è tratto dal primo volume della fortunata serie di libri per ragazzi scritta da John Bellairs ed illustrata da Edward Gorey. 

Il mistero della casa del tempoLewis Barnavelt (Owen Vaccaro), un taciturno e timido ragazzino di 10 anni, dopo la morte dei genitori si trasferisce a vivere nella casa vecchia e scricchiolante dell’eccentrico zio Jonathan (Jack Black). Appena il ragazzo entra nella spaventosa dimora si trova davanti a pareti coperte da ogni tipo di orologio, mobili antichi e polverosi e inquietanti suppellettili sparsi alla rinfusa, certamente non il posto più rassicurante per un bambino. Lewis ha molte difficoltà ad ambientarsi nella nuova scuola e nella nuova abitazione. Presto scopre che lo zio e la sua amica, Mrs Zimmermann (Cate Blanchette) sono due potenti maghi e che abitano in quel lugubre posto per scoprire il mistero che si nasconde dietro al ticchettio che proviene dall’interno delle mura. Lewis a poco a poco diventa curioso e temerario e si unisce ai due adulti per svelare il mistero della casa del tempo. 

Il tempo è uno degli elementi cardine di tutta la vicenda, Il mistero della casa del tempo è ambientato negli anni ’50, ma lo Zio Jonathan e Mrs Zimmerman sembrano vivere in un passato ancor più distante tra le pareti della casa che è per loro un simbolo e quasi un tempio dove venerare quell’epoca andata. Solo grazie all’arrivo di Lewis riusciranno a sbloccarsi e finalmente a vivere il presente.

Il mistero della casa del tempo vorrebbe rinverdire i fasti delle produzioni Amblin (I Goonies, The Gremlins) affidando la direzione del film a un acclamato regista di genere. L’operazione non riesce affatto perché ci si aspettava ben altro sfoggio di talento dal rivoluzionario Eli Roth. Il creatore dell’universo Hostell si perde in mille stanze diverse, smarrendo la sua poetica. Per andare in contro a un pubblico più ampio, Roth annienta totalmente il suo tratto distintivo: riscrivere il genere piantando le unghie nelle regole fondani e fondamentali del genere stesso.   

Il mistero della casa del tempoIl “tic-tac” che accompagna gran parte delle visione di Il mistero della casa del tempo è lontano anni luce dal “knock knock” dei precedenti film di Eli Roth. Quel bussare all’animo dello spettatore per spingerlo a guardare oltre le immagini è totalmente assente. Qui sembra che al regista non interessi affatto il coinvolgimento dello spettatore. Il problema non è che le aspettative del fan di Eli Roth sono totalmente disattese, ma che il film è difficilmente godibile per qualsiasi fascia d’età. La trasposizione dal romanzo risulta fiacchissima, le sequenze super decorate sono in realtà scarne di senso. 

Il mistero della casa del tempo ha una marea di citazioni di film horror e d’avventura, ma non basta. Quando c’è da calcare la mano e compiere delle scelte radicali per non ottenere un semplice collage, tutto scade nel ridicolo senza appeal. Ne è un esempio il leone a cespuglio che scoreggia a più non posso. 

Un film incentrato sul fascino della magia e dell’occulto che vuole essere una sorta di incantato romanzo di formazione. Un’avventura che cerca in tutti i modi di tenere presente i Goonies, ma purtroppo questa volta Eli Roth ha suonato la nota sbagliata (e è diventato bemolle). 

In anteprima nazionale alla XIII Festa del Cinema di Roma, nelle sale italiane dal 31 Ottobre 2018.