In un mondo televisivo che ormai lancia le serie TV più disparate, trovano posto – ormai da tempo – prodotti come le serie animate. Intrattenimento allo stato puro, specificatamente adatte per un target sufficientemente adulto, in cui l’ironia regna sovrana nelle sue infinite declinazioni. È il caso di Bob’s Burgers.
La sit-com animata “made in USA” ideata da Loren Bouchard che racconta le numerose avventure quotidiane della famiglia Belcher.
In onda dal 2011, è trasmessa dal canale Fox ed è disponibile on demand sulla piattaforma Disney+.
Personaggi principali di Bob’s Burgers

Robert alias Bob Belcher è il cuoco proprietario di Bob’s Burgers, marito e padre accomodante che va spesso in crisi con se stesso e in alcune circostanze perde la calma.

Linda Belcher è la moglie di Bob e madre di Tina, Gene e Louise. È giocosa nei sui tentativi di intraprendenza e talvolta perde la calma. Spesso diventa competitiva con le madri della raccolta fondi scolastica.

Tina Belcher è la figlia maggiore sempre in preda ad innamoramenti e fantasie adolescenziali.

Gene Belcher è il secondo figlio, unico maschio della famiglia. È fantasioso e adora strimpellare la sua musica senza saper realmente suonare.

Louise Belcher è la sorella più piccola. Competitiva, vendicativa, schietta e sarcastica nei confronti di tutti ma sopratutto verso i membri della famiglia.

Teddy è un tutto fare e amico di Bob che passa gran parte del tempo al ristorante di Bob.

Gayle è la sorella di Linda, single patologica e amante dei gatti

Jimmy Pesto Senior è il proprietario della pizzeria Jimmy Pesto’s. Rivale accanito di Bob con cui spesso si trova a litigare.

Jimmy Pesto Jr è il figlio di Jimmy Sr. e compagno di scuola di Tina con cui è spesso in interazione.

Andy e Ollie Pesto sono i fratelli gemelli minori di Jimmy.

Darryl frequenta la Wagstaff School ed appare nel quarto episodio della seconda stagione in aiuto a un Bob che deve battere il record conquistato da Jimmy Pesto in un videogame.

Mr. Frond è il consulente scolastico della Wagstaff School. Spesso in conflitto con i fi figli di Bob, in particolare con Louise.

Ms. LaBonz insegnante della Wagstaff School.

Mort è il proprietario di “It’s Your Funeral Home & Crematorium” e cliente abituale di Bob’s Burgers.

Hugo è l’ispettore sanitario che – in più di un occasione – tenta di cogliere Bob di sorpresa per chiudere il suo locale.

Speedo Guy è un personaggio cameo che appare in alcuni episodi. Un uomo che indossa mutande viola e viaggia sui pattini in giro per la città.

Sergente Bosco è il sergente di polizia un po’ burbero che appare fin dalle prime stagioni.

Calvin Fischoeder è ricco imprenditore proprietario del locale di Bob, fratello di Felix che appare per la prima volta nel diciottesimo episodio della quarta stagione.
Bob’s Burgers: una storia, tante storie
Una serie di quotidiane avventure rappresentano il cuore pulsante di Bob’s Burgers.
Bob cucina i suoi hamburger portando avanti la sua attività di ristorazione insieme alla moglie Linda e ai figli Tina, Gene e Louise.
Nonostante Bob non abbia una grande abilità a gestire l’attività e soprattutto i clienti che varcano l’uscio, cerca di fare del suo meglio rapportandosi con i figli, discutendo col suo competitor Jimmy Pesto e con tutto ciò che gli succede intorno.

I protagonisti alternano rabbia, imbarazzo, sconfitte e conflitti genitoriali e ogni storia narrata ha un proprio inizio e una fine concludendosi con una risoluzione del problema.
Una scelta che possiede una certa ciclicità data dal fatto che ogni episodio sia – tendenzialmente – dotato di una sua “autonomia narrativa” della durata di circa venti minuti.
Una serie semplice, ma efficace: l’essenza di Bob’s Burgers
Bob’s Burgers si colloca all’interno dell’immenso calderone delle sit-com.
Nonostante la prima stagione non abbia subito conquistato critica e pubblico, c’è da dire che la serie si riprende immediatamente già dalla seconda stagione grazie ad una maggiore dinamicità degli episodi. Man mano che si va avanti con le puntate si percepisce una grande singolarità dei protagonisti che manifestano gli aspetti più irritanti della loro personalità. Tutto ciò, ovviamente, aumenta l’effetto comico rendendo ogni personaggio facilmente riconoscibile in modo da avere un proprio posto unico e necessario nella serie.
Appena si guarda Bob’s Burgers è naturale fare paragoni con altre serie più datate come I Simpson o I Griffin se non altro per il fatto che come protagonista è mostrata una classica famiglia americana composta da tre figli.
Qui però c’è qualcosa di completamente differente: ogni pungente frecciata – scoccata prevalentemente da Gene o Louise – ha in sé un alto tasso di irriverenza ma, allo stesso tempo, è completamente priva di quella demenzialità o cinismo che invece accompagna continuamente i prodotti creati da McFarlane e da Groening.

Bob’s Burgers punta ad un’ironia graffiante, più legata alla quotidianità, che si interconnette prevalentemente ad un ambiente famigliare notevolmente caricaturale. Non gioca sul peso delle citazioni interne alla narrazione ma ne fa un uso più marginale riservato ai titoli di alcune puntate: basti pensare a “Sliding Bobs”, “Stand by Gene”, “Bob Actually” e “Grand Mama-Pest Hotel”. Una interessante citazione è legata al secondo episodio della prima stagione (L’Intercapedine) in cui Bob, rimasto intrappolato all’interno di una parete del ristorante, si ritrova a parlare con Kuchi – la luce da notte di Louise – che fa le veci del barista che parla con Jack Torrance esattamente come succede in Shining.
Con una grafica bidimensionale, semplice e dai colori vividi, Bob’s Burgers si è reso riconoscibile conquistandosi il suo posto tra i prodotti di animazione destinati ad un pubblico adulto. Una serie che merita di essere vista e anche di essere apprezzata anche per quella componente di spontaneità che emerge dalla semplicità dei dialoghi.
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