Torna al cinema, a distanza di tre anni dal primo, il film sulla Befana campione d’incassi natalizi. La Befana vien di notte 2 – Le origini in realtà è tutto fuorché un sequel. La nuova storia ideata da Nicola Guaglianone e Menotti si focalizza infatti sulla nascita della Befana come figura epica, sul percorso che l’ha condotta a diventare la “supereroina italiana” più famosa di sempre.
Dalla regia di Paola Randi, ha come protagonisti Monica Bellucci e la TikToker Zoe Massenti, accompagnate da Fabio De Luigi ed Herbert Ballerina. Rischiando qualcosina, viene quindi stravolta la formula vincente del film precedente con Paola Cortellesi, spostandosi di più sul fronte fantasy per un prodotto di certo inedito nel nostro panorama. La pellicola arriverà nelle sale italiane il 30 dicembre con 01 Distribution.
Si racconta la storia di Paola Diotallevi, un’orfanella specializzata in furti e scippi che vive d’espedienti assieme a Chicco, suo amico fidato. Un giorno i due rubano inavvertitamente qualcosa di enorme importanza, vale a dire la lettera di sfiducia verso il Barone De Michelis, capace di distruggere la sua carriera se recapitata nelle giuste mani.
L’uomo è uno spietato cacciatore di streghe e, dopo aver catturato la piccola ladra, ordina che sia messa al rogo nella piazza. A salvarla dalle fiamme infernali è Dolores, un’affascinante strega dal cuore d’oro che accudisce nella sua casetta in campagna un piccolo gruppo di orfani di streghe. Pian piano che Paola scoprirà i suoi poteri innati, sotto la guida di Dolores, la caccia del Barone De Michelis non accennerà a placarsi.
Ciò che va subito sottolineato è l’ottima resa visiva del film. Paola Randi, forte della sua esperienza nella serie Luna Nera, mostra padronanza nel gestire effetti speciali di grande impatto. Monica Bellucci è perfetta nella parte di strega/madre benevola ma autorevole, mentre Fabio De Luigi si conferma come uno dei pilastri della risata italiana, immersosi nel ruolo di grottesco antagonista con padronanza assoluta.
Tuttavia, l’unica nota di perplessità sta nella prova della giovane protagonista. Zoe riveste i panni (trasandati, ovvio) di una befana ancora work in progress, non pienamente consapevole dei suoi poteri e che deve ancora scoprire la bontà verso il prossimo. Il problema è che, più che una ragazza problematica, Paola sembra quasi sempre una macchietta romana poco credibile. Forse la colpa risiede nella scrittura del personaggio e non nelle capacità attoriali di Zoe, che tuttavia andranno giudicate nei suoi prossimi film.
La Befana vien di notte 2 stupisce per la sua voglia di cambiare, di discostarsi dalla strada sicura tracciata dal film del 2018 per esplorare nuovi sentieri. È un film che sente l’influenza di grandi classici come Harry Potter, attorniato da una nube di polvere magica, la stessa che Dolores disperde per addormentare i burberi servi di De Michelis.
È infatti l’atmosfera il punto forte di questo nuovo capitolo, ambientato nello splendido panorama paesaggistico del centro Italia. Fa ridere, intrattiene e a modo suo regala anche una morale, che è un po’ il cocktail ideale per un film natalizio. Alla fine dei conti si tratta di una storia semplice e piuttosto lineare, ma si percepisce lo sforzo artistico fatto per provare a scavare a fondo in una leggenda indecifrabile come quella della Befana.
Ottime alcune frecciate di Casamassima dirette a Zoe Massenti. Aggiungo tuttavia che non è materialmente possibile che il film con Monica Bellucci possa legarsi in sequel o presequel (fa lo stesso) al film con Paola Cortellesi. E spiego perché : la maestra Paola (Cortellesi) dichiara di essere nata nel 1457 (o giù di lì) ; mentre la monella Paola (Massenti) sembrerebbe nascere nel XVIII secolo … siamo infatti nel Settecento con la Befana 2. Inoltre la maestra Paola (Cortellesi) è una donna alta, attraente e soprattutto colta in conseguenza della sua attività didattica ; mentre la monella Paola (Massenti) è un’adolescente bassa di statura, goffa e soprattutto ignorante nel proporsi in quel romanesco sguaiato che a mio avviso si intona poco alla cornice fantasy che accoglie e giustifica ogni azione. Zoe Massenti non “buca lo schermo” come qualcuno ha detto … rappresenta invece la volgarità che gioco forza mette in un angolo l’eleganza e la raffinatezza rappresentate da Monica Bellucci. In ogni caso sono due storie diverse (Befana 1 e Befana 2) con personaggi e contesti estremamente diversi tra loro. Non ci sono le condizioni per considerare i due film l’uno (Bellucci) il presequel dell’altro (Cortellesi) con l’aggravante che il presunto presequel viene etichettato “La Befana Vien di notte 2”.