Cannes e i festival rappresentano un microcosmo all’interno del quale è possibile scoprire crime movie sempre nuovi.
Dai tempi dei feilleton criminali il genere poliziesco, con tutti i suoi derivati, si è evoluto trascinando nel mezzo cinematografico sia racconti inventati che ispirati alla realtà.

I film passati dal prestigioso festival di Cannes sono stati tanti, con una buona dose di polizieschi, crime e affini. Tra misteri, incubi e casi irrisolti – o all’apparenza irrisolvibili – diamo un’occhiata a tre interessanti “casi filmici”.

Decision To Leave (2022)

Scritto e diretto da Park Chan-wook, Decision To Leave vince la Palma d’Oro nel 2022 come miglior regia (Prix de la mise en scène). Lo stesso regista di Mr. Vendetta (2002) e Old Boy (2003) porta sullo schermo un poliziesco in cui si fa spazio una storia d’amore.

Il detective Jang Hae-jun (Park Hae-il) deve indagare sulla morte di un uomo trovato tra le montagne. Mentre porta avanti il caso, Jang Hae-jun resta colpito Song Seo-rae (Tang Wei) con cui inizia una storia d’amore che – come dice lui stesso – lo annienterà.

Decision to Leave non è uno di quei film che si esaurisce rapidamente attraverso inseguimenti ed action, ma piuttosto è una storia che lentamente ti spinge all’osservazione. La macchina da presa di Park Chan-wook rappresenta uno sguardo attento ad ogni dettaglio in cui l’attenzione maggiore è riversata sulle interazioni tra i due protagonisti e sull’introspezione di Jang Hae-jun.

L’interesse per il cinema di Hithcock è tangibile attraverso i primi piani degli sguardi, siano essi dei vivi o delle vittime, e dall’attenzione a inquadrare dei dettagli. La componente musicale non fa altro che enfatizzare i momenti di interazione e di indagine, rendendo la trama di Decision to Leave degna di interesse.

La Notte del 12 (2022)

Diretto da Dominik Moll, La Notte del 12 è stato presentato alla 75esima edizione del Festival di Cannes e si basa su un caso di cronaca nera raccolto nel libro 18.3. Une année à la PJ scritto dalla giornalista francese Pauline Guéna.

Il film è un interessante ritratto realistico di una storia di cui già conosciamo il finale, pur mantenendo costante l’attenzione di uno spettatore nei confronti del protagonista. Siamo in un piccolo paese nel sud est della Francia in cui vive la ventunenne Clara Royer (Lula Cotton-Frapier). Nella notte del 12 ottobre del 2016, la ragazza viene brutalmente uccisa da qualcuno che le da fuoco, gettandole della benzina. Sarà il capitano Yohan Vivès (Bastien Bouillon) a portare avanti l’indagine e lasciandosi molto spesso colpire da turbamenti dovuti al caso.

La Notte del 12 non segue la consolidata strada del poliziesco in cui si identifica un soggetto da inseguire, mentre la deduzione nel trovare il colpevole è ridotta all’osso. Tra testimonianze e ricerche Yohan fa i conti con se stesso e con l’impossibilità di trovare il colpevole.

Il fatto che La Notte del 12 fornisca fin dal principio il finale, privandoci del colpo di scena, ci permette di focalizzarci sullo sviluppo della storia e sui rapporti tra i personaggi. Un poliziesco che in modo fluido ci conduce nei risvolti di un’indagine, in cui la musica è ridotta all’osso e le domande spiazzano più delle risposte.

La Conversazione (1974)

Film che ha fatto guadagnare a Francis Ford Coppola la Palma d’Oro come Miglior film al Festival di Cannes.
La Conversazione è un capolavoro in cui la musica si muove sinuosamente al passo col protagonista Henry Caul, interpretato magistralmente da Gene Hackman. È lui l’investigatore privato che lavora con le registrazioni intercettando su richiesta e che è poco incline alla socialità, vivendo la sua vita in disparte. Durante una delle sue intercettazioni scopre che potrebbe aver messo in pericolo due persone, così inizia a crescere in lui il senso di colpa e la necessità di prevenire un omicidio.

L’atmosfera da noir si mescola alla componente onirica, in cui Henry è accerchiato dall’idea di mettere in pericolo i soggetti della sua registrazione. È un’angosciante escalation che culmina nella completa e totale demolizione dell’appartamento da parte del protagonista che si arrende alla sua stessa ossessione suonando il sax.

La Conversazione pone tutta l’attenzione su un protagonista e sfaccettato, schiavo delle sue stesse ossessioni. In somiglianza con Blow-Up, il protagonista si imbatte in una registrazione che presagisce un omicidio, che Henry non è in grado di fermare. C’è da dire che alla fine anche Coppola gioca sulle suggestioni alla Hitchcock. Egli adopera un uomo che si aspetta di vedere del sangue e lo immagina nel bagno della camera d’hotel.

La Conversazione è un film in cui il tema dello sguardo si scambia con il tema dell’ascolto, sono i suoni e le parole ad attirare l’attenzione di un uomo che è una spia e vive da inerme solitario.