Due buone notizie relative al cinema e un appello. La prima buona notizia riguarda il comportamento degli spettatori ed è quella secondo cui i giovani starebbero riscoprendo la visione dei film in sala dopo un lungo periodo in cui hanno preferito ad essa altre modalità di fruizione come la tv, internet, Dvd, ipad e telefonino. Questo significa che lo schermo sta tornando ad essere grande come il cinema ha sempre richiesto ma significa anche che la funzione sociale della visione collettiva sta recuperando su quella solitaria della visione individuale casalinga. Si sta comprendendo finalmente che vedere L’ultimo lupo o I guardiani della galassia in formato francobollo equivale a non vederli affatto (a meno di non preferire le inutili commediole italiane per le quali anche un semplice monitor è sprecato).
La seconda buona notizia è che il numero dei blogger che ospitano scambi di recensioni dei film visti è in forte aumento. Condividere giudizi o emozioni all’uscita dal cinema è stato sempre un prolungamento dell’esperienza filmica appena vissuta caro ai vecchi spettatori e che ora ha contagiato anche i nuovi seppur nelle forme di un dialogo a distanza con amici ma anche con sconosciuti. Allo stesso modo dilaga nei vari siti specializzati la pratica per cui ognuno vuol dire la sua su questo o quel film con giudizi spesso anche azzeccati anche da parte di chi non fa di mestiere il critico, a riprova che il cinema è davvero un’arte democratica e antiaccademica che sa parlare a tutti quando non è viziata da sterile intellettualismo o da fanaticherie da cinefili partigiani.
Infine l’appello che scaturisce da quanto detto sopra. Considerato il bisogno crescente di tornare alla visione collettiva in sala e considerato il desiderio di scambiarsi le opinioni su quanto visto e di farlo meglio di persona e non online, perché non riaprire una capillare rete di cineforum possibilmente di quartiere per poter esaudire le suddette tendenze in atto? Grazie ad essi si potrebbe tornare a litigare faccia a faccia sull’ultimo Sokurov o sul prossimo Wenders come una volta si faceva con l’ultimo Godard o l’ultimo Antonioni. Anche i cineclub che ancora per fortuna esistono oltre alla presentazione dell’esperto di turno aprano anche al dibattito finale (sì, quello reso celebre da Fantozzi svergognato dal conduttore del suo cineforum aziendale). Comunque, sempre meglio partecipare di persona a un dibattito su un film che fare i figuranti in studio in uno dei mortiferi talk show televisivi con i politici bugiardi e gli onnipresenti giornalisti malati di narcisismo.