Christian De Sica torna sul grande schermo con Sono solo fantasmi del quale firma anche la regia, aiutato dal figlio Brando, e la sceneggiatura col supporto di Andrea Bassi e Luigi Di Capua.
Dopo Amici come prima dello scorso anno che era riuscito ad allontanarsi dal solito e tradizionale cinepanettone, l’attore romano interpreta un’altra commedia ribadendo che ormai il connubio vacanze, natale e cinema ha esaurito gli argomenti e quindi, già prima delle feste, si può proporre al grande pubblico un film comico svincolato dai temi del periodo di fine anno. 

Sono solo fantasmi: trama del film

Thomas (Christian De Sica) è un mago fallimentare e perennemente in bolletta dopo i fasti televisivi del passato, alla morte del padre Vittorio lascia Roma e parte per Napoli dove si ritrova con il fratellastro Carlo (Carlo Buccirosso). Durante la lettura del testamento i due scoprono di avere un altro fratello: Ugo (Gianmarco Tognazzi) che, a prima vista, sembra essere un bambino nel corpo di un adulto.
L’eredità da dividere tra i tre fratelli consiste in un pesantissimo debito contratto al gioco e in un appartamento ipotecato sito in un palazzo antico infestato dai fantasmi. 
Thomas, Carlo e Ugo, decidono di sfruttare la superstizione dei condomini, e poi quella di tutti i napoletani, per sanare il debito lasciato dal padre e riscattare l’appartamento. Si trasformano quindi in improvvisati acchiappa fantasmi. L’attività rende e permette loro di accumulare una grande somma di denaro, ma la situazione precipita quando Carlo viene posseduto dallo spirito del padre Vittorio dimostrando a Thomas e Ugo che tutti quei fantasmi “catturati” grazie a rituali improbabili esistono davvero! Gli spettri si liberano e sono pronti alla vendetta, guidati dallo spirito della Janara, una strega imprigionata nel sottosuolo partenopeo.
I tre acchiappa fantasmi quindi dovranno farsi coraggio e salvare l’intera città di Napoli.

Sono solo fantasmi: recensione

Sono solo fantasmi è una commedia che mescola horror, risate e tanta nostalgia. L’intento di De Sica era, chiaramente, quello di rendere omaggio a suo padre, il grande Vittorio De Sica.

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Il tributo al regista di Ladri di Biciclette non rimane solo nel nome del genitore dei tre fratelli ma, oltre a comparire fisicamente nel finale del film, interpretato da un Christian sempre più somigliante a lui, Vittorio De Sica è presente anche nella vita del personaggio: noto donnaiolo e sfortunato giocatore d’azzardo.

Christian De Sica, Bassi e Di Capua, per il copione di Sono solo fantasmi evitano di utilizzare battute volgari e situazioni a doppio senso tipiche dei cinepanettoni, infatti i dialoghi sono più pacati e digeribili e le sequenze certamente meno trash (tranne, purtroppo, un’infelice e insopportabile scena in cui un personaggio posseduto defeca volteggiando in aria). 

Questa simpatica commedia fa leva sulla superstizione, come accadeva in Colpi di Fortuna (cinepanettone di Neri Parenti del 2013) e si porta dietro stanchi echi del cinema natalizio che fu, ma alla fine la sua forza risiede nelle scene horror che si intervallano ai siparietti comici e che riescono a spaventare o almeno ad inquietare realmente lo spettatore. 
Sono solo fantasmi, strappa qualche risata ed è sostanzialmente una film più che sufficiente, anche se di certo non è un capolavoro assoluto della commedia, ma è un prodotto ben ragionato nell’ottica del pubblico potenziale e promette di sbancare al botteghino e far divertire gli spettatori.