Saw è, ormai da un decennio, una macchina mangia soldi che non fallisce mai nel suo intento.
Sin dall’uscita del primo capitolo Saw – L’enigmista nel lontano 2004, ogni nuovo film della saga ha sempre incassato una fortuna in giro per il mondo. Con Spiral – l’eredità di Saw ci troviamo davanti ad un film più frustrante del classico sequel horror, poiché si può facilmente intuire l’enorme occasione sprecata.

Pare che Chris Rock, enorme fan della saga, abbia avuto un’idea originale per, a suo dire, “ravvivare la saga di Saw”. Convincendo la produzione, è riuscito a mettere in atto parte della sua idea originale, ma il risultato non tiene testa alle aspettative. Ecco che così Chris Rock si ritrova protagonista, insieme a Samuel L. Jackson, di questo nuovo Spiral – L’eredità di Saw.

L’idea di fondere la sensibilità comica di Rock, attore poliedrico che si sta mettendo sempre di più alla prova, con l’universo di trappole e sangue dell’Enigmista, dove la moralità è messa di continuo in discussione, sulla carta è un’intuizione vincente.

Alla regia ritroviamo Darren Lynn Bousman, una vecchia conoscenza del franchise, avendo diretto i capitoli dal secondo al quarto. Anche se non è affatto complicato intuire cosa Spiral sarebbe potuto essere, è ancora più facile individuare le ragioni per cui non è riuscito ad esprimere a pieno il suo potenziale.
Vengono introdotte delle trovate brillanti, ma che rimangono per lo più inesplorate. Persino le trappole sono molto poco ispirate, il che è a dir poco disonorevole nei confronti della saga.

È proprio con una di queste trappole che si apre Spiral. Un poliziotto vede un uomo rubare la borsa di una donna, così lo insegue in un tunnel, dove però finisce sedato con il cloroformio. Si risveglia intrappolato in un marchingegno sospeso sulle rotaie di una metropolitana.
La trappola è ispirata a quelle dell’ormai defunto killer Jigsaw, un uomo fermamente convinto di non aver mai ucciso nessuno, avendo lui lasciato sempre spiragli di salvezza alle sue vittime (seppur davvero minimi).

In questo caso l’uomo è bloccato per la lingua. Viene informato da una figura vestita da maiale che il treno passerà tra due minuti, travolgendolo sul colpo. L’unico modo di liberarsi rimane quindi tagliarsi la lingua. Inutile dire che l’epilogo di questa spiacevole situazione non è dei migliori.

Il detective Zeke Banks (Chris Rock) e il suo nuovo partner (Max Minghella) ottengono il caso, scoprendo rapidamente che c’è un imitatore di Jigsaw a piede libero. Capiamo che Banks non è particolarmente ben voluto nel suo dipartimento a causa di alcuni problemi legati al suo passato. L’assassino si focalizza quindi sul colpire tutta una serie di colleghi corrotti di Zeke, ogni volta in modi sorprendentemente banali. Si sarebbe potuto sperare in una svolta nelle idee fondanti dietro gli enigmi mortali, mentre invece ci troviamo di fronte a macchine come la trappola strappa-dita, emblema della mancanza d’originalità.
La creatività al livello di tematiche e design è al suo minimo storico.

Spiral inoltre soffre di svariati problemi al livello di tono. All’inizio, Rock sembra voler dare al film una direzione in stile “thriller con dialoghi profondi tra poliziotti”, una specie di Seven. Il problema è che quest’estetica viene buttata dopo pochissimo nel cestino, non appena la regia frenetica di Bousman prende il sopravvento. Al posto di favorire dei ritmi più altalenanti e confacenti alla suspence, l’azione non-stop vieta allo spettatore di metabolizzare ciò che sta guardando, inondato di sangue e urla che però in tal modo smettono presto di sorprendere.

Nessuno inoltre pretende chissà quale sforzo di trama in un film del Saw franchise, però in questo caso l’epilogo è talmente deludente da non poter essere perdonato. Al fronte di capitoli della stessa saga, il primo su tutti, che hanno fatto del colpo di scena la loro arma vincente, Spiral fallisce anche questo obiettivo.

Ciò che irrita di più è, come detto inizialmente, il fatto che la pellicola sarebbe potuta essere una grande rivelazione con i giusti aggiustamenti. Un drama horror ricco di tensione, con Chris Rock e Samuel L. Jackson ad indagare il contraddittorio legame padre-figlio, immersi in una cornice in cui un killer decide di scavare nel passato di poliziotti corrotti senza scrupoli: chi non avrebbe visto un film del genere? Sfortunatamente, nulla di tutto ciò è stato messo in pratica, ma ritroviamo gli stessi cliché e le peggiori idee presenti nei capitoli precedenti, riciclate e mascherate per sembrare nuove.

Spiral – l’eredità di Saw potrà magari non dispiacere ai fan più accaniti della saga, ma rimane in tutta sincerità un film mediocre con una idea di fondo totalmente maltrattata a discapito di una formula sicura e scontata.