Dopo Shazam! Furia degli Dei e The Flash, i DC Studios continuano a sfornare nuove storie e anche nuovi eroi. L’ultimo arrivato è Blue Beetle.
Il film diretto da Ángel Manuel Soto è incentrato sull’omonimo personaggio dei fumetti creato da Steve Ditko (co-creatore di Spider-man e Doctor Strange) all’inizio degli anni Quaranta.

Blue Beetle è un’avventura lineare e soddisfacente che definisce la nascita del suo super-protagonista e che risulta essere distaccata dal DC Extended Universe.
Prodotto da DC studios e Safran Company, Blue Beetle arriva nelle sale dal 17 agosto distribuito da Warner Bros. Pictures.

Jaime Reyes (Xolo Maridueña) è un neolaureato messicano-statunitense carico di sogni e speranze per il futuro che fa ritorno a casa, a Palmera City. Nella sua città Jaime inizia a lavorare per contribuire alle spese famigliari, quando inaspettatamente incontra Jenny Kord (Bruna Marquezine), nipote della perfida Victoria Kord (Susan Sarandon). La zia di Jenny, infatti, è la CEO della Kord Industries che si è da poco impadronita dello scarabeo, una reliquia di origine aliena che le permetterebbe di ultimare la sua ricerca per creare dei micidiali soldati.
Proprio quando Jaime è convinto di recarsi a fare un colloquio di lavoro, Jenny ruba lo scarabeo e chiede al giovane di proteggerlo portandolo via con sè, rammentandogli di non aprire mai la scatola che contiene il misterioso oggetto.

La storia prende tutt’altra direzione quando Jaime, in preda alla curiosità, apre la scatola insieme alla sua famiglia, dando il via alla trasformazione. L’oggetto, infatti si attacca al corpo di Jaime trasformandolo in Blue Beetle e così il ragazzo viene catapultato in un’avventura più grande di lui. Jaime, inoltre, scopre ben presto di essere il prescelto dallo scarabeo, che ormai è entrato simbioticamente in contatto con il suo corpo, trasformandolo in un supereroe e cambiando radicalmente la sua vita.

Blue Beetle racconta l’origine di un supereroe sfruttando sentimenti, ironia e grande impatto visivo. Proprio gli effetti speciali danno sostegno ad una semplicità narrativa che si rivela un punto a favore per il film. Blue Beetle, infatti, non si fa portatore di complessi messaggi buonisti, ma esterna emotività, tragicità e sentimenti amorosi in diverse occasioni, adottando una leggerezza tipica del cinema degli anni Ottanta. Basti pensare alle luci viola, ai neon, all’armatura stessa di Blue Beetle e soprattutto alla netta distinzione tra buoni e cattivi per associare questa modernissima pellicola al cinema d’azione made in 80s.

Blue Beetle affronta il passaggio di Jaime (per chi lo ricorda Miguel Diaz della serie Cobra Kai) da semplice ragazzo a potenziale supereroe evidenziando un rapporto maldestramente conflittuale in cui il protagonista cerca di controllare l’esoscheletrica armatura.
L’approccio giovane e spontaneo, infatti, ci fa pensare a quel rapporto ancora acerbo di un Peter Parker con i poteri sovrumani e la nuova “energia vitale” di Spiderman.

Similitudini a parte, Blue Beetle riesce a raccontare la metamorfosi di un personaggio che non è mosso da vendetta, ma solo dall’amore per la propria famiglia.
La centralità di quest’ultima simboleggia la vera forza dell’eroe, inserendo all’interno della trama tematiche quali l’unione famigliare come sicuro porto in cui approdare. La cultura messicana è centrale – anche nella musica – e definisce un contesto cosmopolita in cui gli ambienti appaiono coerenti alla storia esattamente come i personaggi che sono sopra le righe e dal passato rivoluzionario, come Nana Reyes (Adriana Barraza) che maneggia un fucile con la stessa naturalezza di Rambo!

Blue Beetle è un fumettistico action in cui le origini del supereroe sono raccontate con modalità note e la villain appare lievemente sottotono nei panni di una creatrice di macchine perfette ossessionata dal fascino della distruzione.
Nel film l’ironia lascia spesso il posto alle emozioni allungando i tempi di visione che, però, si rivelano comunque necessarie alla completezza di Blue Beetle e del suo alter ego.