La verità è là fuori

La serie sci-fi X-Files è diventata, quasi da subito, un fenomeno televisivo di culto con milioni di fan in tutto il Globo. Creata da Chris Carter con la partecipazione di alcune menti creative tra le più prolifiche come Paul Shapiro (ha collaborato a Millennium, 24, Tru Calling, Roswell, Criminal Minds), Alex Gansa e Howard Gordon (Homeland) e Vince Gilligan (ideatore in seguito degli altri cult-TV Breaking Bad e Better Call Saul).

Andata in onda per la prima volta sul canale americano Fox e da noi su Italia 1 dal 1993 al 2002, X-Files alimenta una enorme curiosità nello spettatore, tant’è vero che dal 2016 al 2018 la Fox decise di rinnovarla per altre due stagioni (la decima e la undicesima).

La vera forza di Carter è aver creato un prodotto in cui coesistono più generi differenti: cospirazioni, colonizzazioni aliene, poliziesco, noir fino a sfociare nell’horror e nel thriller con continui riferimenti al paranormale.
X-Files è disponibile, con tutte le stagioni e i due film, sulla piattaforma Disney+.

Due personaggi in cerca… della verità

La storia che segue è ispirata a testimonianze documentate

Recita più o meno così la frase di apertura dell’episodio pilota.
È proprio da qui che prendono il via le poliedriche avventure di Fox Mulder (David Duchovny) e Dana Scully (Gillian Anderson), i due agenti dell’F.B.I. che si occupano di tutti quei casi inspiegabili maglio noti come X-files.

Mulder è dedito ai casi soprannaturali ed è convinto che esistano dei complotti con forze aliene. Non si da pace dalla sera in cui sua sorella di otto anni venne rapita dagli alieni, e lui assistette inerme poichè era ancora un dodicenne. Laureato in psicologia ad Oxford e migliore del suo corso in accademia, Fox è sicuramente un talentoso agente a cui viene lasciato poco spazio per effettuare le sue indagini.
Scully, invece risulta essere l’opposto del suo collega, è un medico patologo laureata in fisica, che resta sempre fedele alla ragione e a ciò a cui si può dare una spiegazione.

I due protagonisti hanno quasi sempre pareri divergenti durante le loro investigazioni, anche se la stessa Scully dovrà ricredersi per ciò che riguarda le cospirazioni aliene! Queste ultime ad opera dell’uomo che fuma, successivamente conosciuto col vero nome di C.G.B. Spender, a cui è dedicato il settimo episodio della quarta stagione I Segreti del Fumatore.

Un personaggio affascinante e cupo allo stesso tempo. Affiliato al Consorzio, organizzazione interna al governo USA, all’interno del quale si danno vita a complotti con forze aliene ai danni dell’umanità intera.

Attorno all’uomo che fuma ruotano tutta una serie di personaggi, antagonisti di Mulder e Scully, ed egli è stato collega del padre dello stesso Mulder che cerca di intralciare con ogni mezzo.

L’intricata matassa dell’investigazione

X-Files spalanca le porte dell’immaginario soprannaturale ibridandosi con la metodologia d’indagine, come era stato per il suo predecessore Twin Peaks.
La creatura di Carter prende spunto dalla serie di David Lynch e dal più vecchio Kolchak: The Night Stalker sia per ciò che riguarda il paranormale e i tratti velatamente ironici, che per i toni cupi e le atmosfere sinistre. C’è una sorta di citazionismo che si riferisce anche a numerosi film che hanno fatto la storia del cinema.

Di contro X-Files entra nel 1997 nel mirino di Matt Groening che celebra il successo della serie con le sue solide caratteristiche caricaturali. L’episodio è Springfield Files (stagione 08, episodio 10) e racconta l’incontro di Homer Simpson con un alieno, che si rivelerà essere il Signor Burns.

Che piaccia o meno, X-Files è indissolubilmente legata ad un ampio panorama televisivo. La disperata ricerca della verità, di Mulder e Scully, alimenta un meccanismo investigativo che l’autore sviluppa attraverso due differenti tipologie di narrazione.

All’interno di una trama detta mytharc, che si sviluppa orizzontalmente, si va ad inserire il grande complotto governativo dedito ad una ”silenziosa” colonizzazione aliena, mentre una puntata dopo l’altra vengono raccontati degli inspiegabili fenomeni in giro per gli States relativi al monster of the week.

La peculiarità è che spesso gli episodi non riflettono solo la cultura pop, ma si rivelano essere dei piccoli capolavori in cui la citazione si aggancia alla storia o alla letteratura. Basti pensare all’episodio Prometeo post-moderno, in cui un mostro a due bocche risulta essere una versione fumettistica del celebre Frankenstein. Tutto è girato in bianco e nero ed assume delle inspiegabili connotazioni velatamente ironiche, a differenza di I Segreti del Fumatore.

L’episodio in questione è una parentesi in cui si approfondisce la nascita e lo sviluppo di un personaggio chiave della serie: L’uomo che fuma, nonché padre di Jeffrey Spender (e anche di Mulder?) che sarà presente fino all’ultima puntata dell’intera serie. Il cattivo in questione, è un po’ la miccia da cui prende vita l’indagine personale di Mulder e da cui si sviluppa l’intera matassa investigativa.

Qualche volta, nel groviglio narrativo di X-Files sembra quasi che ci sia un’anticipazione sul tema dato dalla modifica della celebre frase “The Truth Is Out There“; così capita di imbattersi in alcuni motti quali: All Lies Lead To The Truth, In The Big Inning, Amor Fati e così via.

X-Files consuma la curiosità di uno spettatore che vuole conoscere la verità, o semplicemente ha bisogno di raggiungere una motivazione insieme ai suoi amati protagonisti. La grande abilità ad alimentare le aspettative sta nella scelta di tematiche che puntano dritte alla paura dell’ignoto, e a cui lo spettatore non è in grado di dare spiegazione.

È così una suspense continua e implacabile, con cui fare i conti puntata dopo puntata, fa si che in X-Files si inneschino una serie di sviluppi narrativi attraverso dei colpi di scena legati al “meccanismo del mistero”.
Iniziando a nutrire la sua fantasia con un breve fenomeno televisivo in cui un poliziotto indagava su fenomeni paranormali, Carter incastra ogni ingranaggio dando il via ad un vero e proprio evento televisivo.

Ci vuole un punto di partenza, nella vita di un uomo per iniziare un capitolo del tutto nuovo

dice il personaggio di Deep Throat a Mulder. È il caso di dire che Carter ha trovato il suo punto di partenza, negli anni Novanta, dando vita ad un cult sci-fi che, senza alcuna aspettativa di partenza, ha fatto storia.