Le serie tv, probabilmente per il loro tornare settimanalmente a gioire, piangere, ridere e stupirsi con i propri beniamini, hanno avuto – e hanno tuttora – il merito di creare maggiore affezione nel pubblico rispetto al cinema, e di conseguenza anche le suggestive ambientazioni che le ospitano. Sarà per questo che le cittadine al centro di molti telefilm hanno ancora oggi un fascino che pochi corrispettivi cinematografici possono vantare. Il ritorno dopo 25 anni di Twin Peaks è l’emblema – e la scusa – per ripercorrere con voi le cittadine seriali in cui avremmo sempre voluto vivere – e quelle da cui ci saremmo voluti tenere ben volentieri alla larga. Tutti paesi fittizi, girate però in luoghi reali, perfetta meta di un tour telefilmico se ci si trova da quelle parti in un viaggio oltreoceano.
Twin Peaks, nello stato di Washintgon, è il simbolo dell’apparente perfezione, cordialità, affabilità dei suoi abitanti, per poi scoprire, appena si scosta un po’ le tende e si va a indagare meglio sulla vita della ragazza simbolo della cittadina, Laura Palmer, tutto il marcio e i segreti che le torte fatte in casa del Double R e la calorosa ospitalità del Great Northern Hotel cercano di nascondere. Titolo italiano iniziale della serie tv di David Lynch – che proprio per via del suo autore più di tutti ha saputo unire piccolo e grande schermo – era infatti I segreti di Twin Peaks. Non c’è molto altro da aggiungere, solo da scoprire.
Il fascino dei paesini americani in cui tutti si conoscono e la vita sociale non sempre è esaltante ha sicuramente preso piede con i teen drama, un genere che voleva parlare agli adolescenti dell’epoca, anche a chilometri di distanza. Cittadina che potremmo prendere come rappresentante di classe è Capeside, nel Massachusetts, sede delle (molte) disgrazie e (poche) gioie di Dawson Leery e compagni in Dawson’s Creek (1998-2003), posto di mare e delle prime amicizie, dei primi amori, della scaletta su cui salire per vedere un film di Spielberg…
Forse la più caratteristica però è Everwood della serie omonima (2002-2006) che, nel raccontare il complesso rapporto fra un padre e un figlio, rimasti senza moglie e senza madre, mostra una famiglia di città trasferirsi in un paesino sperduto nelle montagne del Colorado; un paesino in cui il venerdì sera non si possono prendere taxi dopo una certa ora perché c’è il bingo settimanale di cui si occupa proprio chi gestisce il servizio taxi. Tra le altre cittadine che hanno fatto sognare milioni di adolescenti durante gli anni ’90, ricordiamo Tree Hill, North Carolina, dove si scontrano i due fratellastri Lucas e Nathan Scott in One Tree Hill. Curiosamente, OTH è filmata negli stessi luoghi reali di Dawson’s Creek, precisamente a Wilmington, North Carolina, creando un suggestivo legame fra le due ambientazioni. Non possiamo non citare infine Stars Hollow, Connecticut, sede del rapporto più indissolubile fra madre e figlia raccontato in tv nella serie Una mamma per amica (in originale Gilmore Girls, 2001-2007 più il revival di Netflix del 2016): tutti si conoscono e partecipano alla strampalata vita del paese, comprese le riunioni cittadine in cui succede sempre qualcosa di inaspettato, un luogo che sembra stare in una bolla fuori dal tempo. Dal lato sportivo, Dillon, Texas è il fulcro della speranza per molti giovani giocatori in Friday Night Lights (2006-2011), di poter realizzare il sogno americano e andarsene in qualche metropoli per sfondare, che sia nel campo nel football o in un altro.
Col tempo, al teen drama puro si è aggiunta una componente soprannaturale/sci-fi per soddisfare i palati più esigenti degli spettatori contemporanei, generando una commistione di generi, complice anche il successo delle storie di vampiri e simili. È così che sono “nate” le cittadine di Mystic Falls, Virginia (The Vampire Diaries, 2009-2017, creata guarda un po’ dal papà di Dawson’s Creek, Kevin Williamson) e, per gli spettatori più “adulti”, di Bon Temps, Louisiana (True Blood, 2008-2014, firmata dallo sceneggiatore premio Oscar per American Beauty, Alan Ball). Entrambi tratti da romanzi, proprio come la componente dark/mystery di Rosewood, Pennsylvania, dove scorrazzano le quattro giovani bugiarde di Pretty Little Liars (2010-2017) e dello spin-off di brevissima durata Ravenswood (2013-2014); o della recentissima Riverdale (2017-corrente), adattamento omonimo dei personaggi fumettistici della Archie Comics. A proposito di fumetti, come non citare Smallville, la cittadina del Kansas che ha dato i natali – o meglio gli anni di crescita – all’adolescente Clark Kent alias futuro Superman nella serie omonima (2001-2011)?
Cittadine meno teen (ma non troppo) sono quelle al centro dei drama dal sapore di una volta: Knights Ridge, Massachusetts che in October Road (2007-2008) fa da poetico sfondo – per contraltare – a un giovane scrittore in crisi che deve ritrovare se stesso e la propria ispirazione; Bluebell, Alabama che invece, fra coccodrilli, cucina cajun e umidità del Sud degli Usa in Hart of Dixie (2011-2015) è il palcoscenico perfetto per una storia dal sapore à là Everwood e Gilmore Girls con una giovane dottoressa newyorchese che finisce ad esercitare in un paesino di campagna per ritrovare le proprie origini.
A proposito di cittadine tratte da romanzi, chi vorrebbe mai vivere a Wayward Pines, nell’Idaho, dell’omonimo telefilm (2015-2016), erede ideale (ma mai effettivo) di Twin Peaks? Uno si sveglia dopo un brutto incidente di cui però non ricorda nulla, non ha i propri documenti o il proprio cellulare e tutti in città sembrano non volerlo far andare via o comunicare con i propri cari per qualsivoglia ragione; però sembrano tutti felici. In apparenza. Proprio come nella Happy Town Haplin, Minnesota al centro dell’omonima serie (2010), brevissima e sfortunatissima. Proprio come insegnava il serial di Lynch.
Ma ci sono anche le cittadine tutte da ridere, fulcro delle comedy più provinciali ma non per questo meno geniali. Lo stato dell’Indiana è il perfetto rappresentante della mediocrità della famiglia media a Orson in The Middle (2009-corrente) e della realtà politica provinciale a Pawnee in Parks and Recreation (2009-2015), ben prima della dissacrante vita presidenziale di Washington in Veep. Nell’Indiana c’è spazio anche per una cittadina degli anni ’80 che omaggia in tutto e per tutto quell’epoca, compreso l’aspetto sci-fi: stiamo parlando di Hawkins al centro di Stranger Things, il serial di Netflix che ha fatto impazzire milioni di utenti nell’estate 2016. La mediocrità è ben rappresentata però anche in Pennsylvania, precisamente nella noiosa vita d’ufficio della filiale della Dunder Mifflin a Scranton, nella comedy The Office (2005-2013).
A proposito di misteri, quale cittadina più emblematica se non Cabot Cove, nel Maine, città natale e residenza di una delle scrittrici di gialli più famose al mondo ne La signora in giallo (in originale Murder, She Wrote, 1984-1996)? Ogni settimana un omicidio, un furto, un mistero, unito ai personaggi e alle atmosfere tipiche del piccolo paesino di cui sopra. Il Maine deve proprio piacere agli sceneggiatori statunitensi dato che vi hanno ambientato altri due telefilm molto diversi fra loro: Storybrooke è una cittadina creata appositamente in C’era una volta (in originale Once Upon a Time, 2011-corrente) dalla regina cattiva di Biancaneve per impedire a lei e al Principe Azzurro di vivere per sempre felici e contenti, separandoli dalla figlia nel giorno del matrimonio e facendo dimenticare loro tutto delle proprie vite passate. Sempre nel New England è ambientata anche la miniserie Empire Falls (2005) nell’omonima cittadina in decadenza, risultato degli sperperi finanziari della famiglia più potente in città, detentrice di terribili segreti che coinvolgono l’intera comunità.
Ci sono poi le realtà a se stanti, che non sono propriamente cittadine ma è quasi come se lo fossero, con le proprie regole e i propri dettami: dal quartiere residenziale di Wisteria Lane in Desperate Housewives (2004-2012) alla Silicon Valley dell’omonimo serial nerd (2014-corrente), dalla Orange County del teen drama The O.C. (2003-2007) alla comunità di Monterey nella miniserie Big Little Lies (2017).
Assolutamente opposti all’assolata California vi sono i luoghi e le atmosfere di Fargo (2014-corrente), dall’omonimo film dei fratelli Coen e nell’omonima cittadina del North Dakota, più simbolo che vera ambientazione delle stagioni antologiche che finora si sono snodate fra Bemidji, Duluth, Luverne e St. Cloud, tutte in Minnesota. Il freddo è uno stile di vita in questo serial che deve contrastare col suo bianco candore, che copre qualsiasi traccia, il rosso del sangue, risultato dell’inettitudine umana.
Qualche paesino seriale si sarà sicuramente perso per strada, ma speriamo con questo excursus di avervi incuriosito a recuperare qualcuna di queste serie tv che, ve lo assicuriamo, in molti casi si rivelerà un piccolo grande gioiello, proprio come la cittadina che la ospita.
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