Ci siamo. Seppure in ritardo, è iniziata l’estate e con essa la lunga stagione di penuria per i frequentatori di sale cinematografiche, almeno per quelli che non si contentano delle rassegne estive che popolano i luoghi di vacanze al mare o in montagna. Ai dipendenti dal grande schermo ancora i città segnaliamo alcuni titoli, tra quelli già usciti a fine giugno e quelli in arrivo a luglio, sufficienti a evitare crisi di astinenza causate dalla scarsità di prime visioni che come accade ogni anno si ripete durante il bimestre luglio-agosto. I primi due titoli salvagente, già usciti, sono Gebo e l’ombra del centenario maestro portoghese Manoel De Oliveira (una prodigiosa integrazione di cinema, teatro, pittura e letteratura tipica del linguaggio stratificato con cui il regista esprime il suo riflessivo ed emotivo umanesimo critico) e Synecdoche New York (dove il regista Charlie Kaufman racconta di come un regista teatrale in crisi vuole mettere in scena la sua vita con un gioco complesso di rimandi che produce un labirinto Monty pithonstrutturale ed esistenziale dal gusto pirandelliano), due titoli cui va aggiunto, se vogliamo, anche l’assurdo Termae Romae (ovvero la romanità rappresentata con gli occhi dei giapponesi tra incongruenze e anacronismi da pop-storia in un viaggio temporale andata e ritorno dal Giappone di oggi alla Roma di Adriano che proprio ci “mangava”). Da non perdere nel corso del mese sono invece gli annunciati Monthy Python Live (più o meno), registrazione dello spettacolo dal vivoche segna il ritorno sulla scena dei mitici campioni dell’umorismo inglese anarchico e dissacrante (nei cinema dal 20 luglio a ripagarci delle penose prove dei comicaroli nostrani) e il ritorno della “trilogia del dollaro” del grande Leone in versione restaurata (con la possibile aggiunta, a fine mese, di Il pianeta delle scimmie-Revolution, ultimo capitolo della celebre saga diretto dal bravo Matt Reeves che promette bene, almeno per i patiti del genere).Per i resto, soltanto prevedibili commedie americane post-Apatow e tanti horror derivativi (tra cui anche un film a episodi di registi vari italiani Paranormal Stories che speriamo non siano soltanto italicamente paracule). Un piatto poco ricco ma non del tutto vuoto, a conferma del fatto che, come diceva la vecchia canzone di Riccardo Del Turco,“luglio col bene che ti vogliovedrai non finirà ay ay ay aaa” .