È molto facile dimenticarsi di quanto profonda sia la potenza del cinema. Un mezzo d’espressione artistica tramite il quale veicolare messaggi culturali e ideologici di spessore, giungendo alle masse con una semplicità disarmante. L’essenza vitale che fa brillare il cinema sono le storie, e il mondo non smette mai di avere fame di storie magnifiche. In un certo senso, La Nuit des Rois di Philippe Lacôte ci ribadisce quest’idea, ma in modo più drastico.
Presentato alla 77ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia, il film del regista ivoriano è un’esperienza visiva e sonora impenetrabile, capace d’immergerci nell’atmosfera cupa della “Maca”, una prigione autogestita dai suoi stessi carcerati. A finirci dentro è un giovane il quale, per volere del Capo, sarà nominato nuovo “Roman”. A lui spetterà quindi il compito di oratore, cercando di far durare le sue storie il più a lungo possibile. La posta in gioco sarà molto alta, ed il ragazzo dovrà aguzzare l’ingegno per uscirne indenne. La Nuit des Rois, presentato nella sezione Orizzonti di Venezia, sarà proiettato anche al Toronto International Film Festival.
La Nuit des Rois: trama
Un giovane uomo viene mandato a “La Maca”, una prigione nel cuore della foresta ivoriana comandata dai prigionieri stessi. Allo spuntare della luna rossa il Capo lo designa come il nuovo “Roman”, al quale spetta il compito d’intrattenere gli altri carcerati con un racconto. La tradizione vuole che il Roman possegga ricercate abilità narrative tali da rendere memorabile la storia scelta per la notte. Dopo però avere scoperto il destino che lo attende, inizia a descrivere nel dettaglio la vita di “Zama King”, un leggendario fuorilegge dal passato misterioso. Roman così facendo inizia la sua orazione, gli altri ascoltano, ed il giovane non ha altra scelta se non protrarre il suo racconto fino all’alba.
È intrigante percepire sin da subito l’atmosfera che vige in questa fatiscente struttura di detenzione. La Nuit des Rois ci fa respirare il clima surreale di una società tribale fondata su tradizioni rigide e dogmi sacri. Il protagonista è tanto spaesato quanto lo è lo spettatore occidentale, del tutto estraneo a dinamiche simili. Eppure, come racconta il regista Philippe Lacôte, in certe parti del mondo cose del genere sono la norma:
Questo è un luogo di detenzione di cui serbo ancora immagini molto forti e che mi ha affascinato per lungo tempo. Da bambino avevo l’abitudine di andare a trovare mia madre, all’epoca detenuta per questioni politiche. Poiché a Maca non esistono zone adibite alle visite, attendevo il mio turno tra i prigionieri che circolavano liberamente tra i gruppi di visitatori. Era un mondo che amavo osservare, sebbene non fossi in grado di decodificare tutto. Avevo l’impressione di trovarmi in una sorta di regno arcaico abitato da principi e lacchè.
La Nuit des Rois: analisi
È di assoluta nobiltà il messaggio di fondo che lancia l’opera del regista ivoriano: l’importanza delle storie nelle nostre vite. Anche se è chiara l’esasperazione del concetto nel caso del film, con Roman che addirittura rischia la propria incolumità nel nome della narrazione, il principio alla base è sacrosanto. In primis c’è da chiedersi perché la figura del “Roman” sia ritenuta fondamentale nelle dinamiche della tribù, e la risposta è scontata. Il mondo ha bisogno di storie, non smetterà mai di desiderarne di nuove e, così come gli abitanti della Maca, anche tutti noi necessitiamo di un Roman. In extremis, il racconto è il solo mezzo di salvezza per il protagonista, l’unico capace di fargli guadagnare tempo, il solo in grado di dargli una chance di sopravvivenza. In un certo senso, lo stesso vale per noi.
Visivamente la fotografia di La Nuit des Rois è molto cupa. L’intero film si svolge nel corso di una notte di luna rossa. Il cielo, come sottolineato dal personaggio chiamato “Lookout”, si tinge di uno strano colore caldo che si riflette all’interno della prigione, conferendo così una dimensione speciale e quasi mistica alla notte. L’utilizzo della musica è brillante, con svariati intervalli canori dalle sfumature religiose ad intervallare ciò che accade durante la cerimonia. Giungiamo così a situazioni grottesche ma dal forte potere evocativo, che ricordano rituali sacri di epoche ormai dimenticate. La drammaticità viene modellata in una forma a tratti teatrale, irrealistica, ma che eccelle nel creare scene suggestive. Lo stesso regista spiega questo concetto, esprimendo il suo punto di vista:
l’Africa è forse l’ultimo teatro antico di oggi, dove la tragedia e gli interessi del potere si manifestano allo stato grezzo, frontalmente e con forte impatto visivo.
La Nuit des Rois: conclusioni
La capacità di La Nuit des Rois d’impressionarci sta tutta nelle sue atmosfere. Mentre Ramon narra le gesta epiche del fuorilegge Zama King, attorno a lui ha luogo qualcosa di magico. Tutti sono catturati, incuriositi e vogliono a tutti i costi saperne di più. Esattamente come i prigionieri, anche noi chiediamo sempre di più dalla pellicola, anche noi invochiamo Roman affinché giunga al finale. È un’idea semplice in principio, un ragazzo che racconta una storia, ma altamente efficace. Inoltre viene fatto un dipinto variegato dell’Africa, con la descrizione di realtà suburbane in degrado, le gerarchie del carcere, il ruolo delle tradizioni e persino l’Africa pre-coloniale del giovane Zama king. In definitiva, La Nuit des Rois è un’opera meritevole capace di fondere dramma e leggenda, in questa cornice spietata della Maca. Le storie sono fondamentali per la vita, per l’arricchimento delle nostre esistenze e, come nel caso di Ramon, per la nostra salvezza.
[…] Ciò che ci sembra pura attualità nasconde radici che fanno riferimento ad epoche passate, come quella che vuol raccontarci One Night in Miami. Film d’esordio per Regina King alla regia, è la storia romanzata di un incontro avvenuto realmente nel 64’ tra Malcom X, Cassius Clay, Sam Cooke e Jim Brown. Trattasi di una lettera d’amore dedicata all’esperienza vissuta dagli uomini di colore in America, raccontata tramite le gesta e le parole di quattro leggende senza tempo. Il film verrà distribuito in tutto il mondo su Prime Video a partire dal 15 gennaio 2021. Il film è stato presentato nella sezione “Fuori Concorso” alla 77ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. […]