Se anche tu sei un appassionato dei film dell’orrore, ma anche un gattaro incallito…questo è l’articolo per te!

I gatti nei film horror spesso vengono rappresentati come creature misteriose non manipolabili, inquietanti o malvagie.
Vengono utilizzati per creare suspense e aumentare la tensione nella trama. A volte la loro natura è malevola, altre addirittura eroica.

I felini domestici sono al centro di numerose opere letterarie e artistiche, oltre che apprezzati e temuti da diverse culture da molti secoli.
I più pericolosi nell’immaginario del terrore  sono i gatti neri, da sempre associati alla superstizione e all’occulto.

Il binomio horror-gatto funziona nel cinema perché queste piccole creature tenere e coccolose, possono diventare molto pericolose.
I gatti sono noti per essere dei  cacciatori aggraziati e vengono utilizzati per rafforzare l’idea di una minaccia imminente o pericolosa. Inoltre, sono silenziosi e inquietanti; in grado di muoversi senza far rumore e apparire all’improvviso.
Doti utilissime per creare tensione in una pellicola di genere.

Gli occhi dei gatti sono penetranti. Intensi. Ipnotizzanti. Un loro sguardo magnetico ti cattura. Ci vuole poco a diventare una vittima del felino predatore, anche perché spesso i gatti sono vittime di possessione di spiriti maligni o forze soprannaturali, diventando  delle minacce o un vero e proprio pericolo.

Non a caso la figura del felino è ricca di simbolismo e viene associata al paranormale e all’occulto. I gatti sono familiari alla stregoneria e alla magia nera.
Questa alleanza legata alla cultura popolare, si è estesa anche al cinema. E così, anche sul grande schermo i felini sono degli aiutanti fedeli delle streghe.

Noi di Cabiria ti consigliamo 5 film horror da gustarti sul divano in compagnia del tuo amico a quattro zampe, rigorosamente sulla copertina insieme a te! Ecco i cinque film che ogni cinefilo gattofilo dovrebbe vedere almeno una volta nella vita (e, per quanto riguarda il gatto, almeno una volta nelle sue sette vite) :

L’occhio del gatto (Cat’s eye), Lewis Teague, 1985

L’occhio del gatto è una pellicola del 1985 diretta da Lewis Teague e presenta tre storie horror connesse dalla figura di un piccolo felino.
Il film è basato su due racconti di Stephen King contenuti nella raccolta A volte ritornano (Quitters, Inc. e Il cornicione) e un soggetto originale scritto appositamente per il terzo episodio “Il generale”.

Le tre storie sono collegate dalla presenza di un gatto, che si muove sullo sfondo nei primi due, e diventa protagonista nell’ultima storia. La pellicola è ricca di piccoli tributi al re del brivido, a partire dall’iconica Plymouth Fury di Chiristine-l’auto infernale al cane sanbernardo Cujo, passando per La Zona Morta trasmessa in tv e un personaggio che legge Pet Sematary nell’ultimo episodio.

In effetti,  L’occhio del gatto è kinghiano sia nello stile che nei contenuti.
E’ considerato un cult degli anni ’80 con un cast di nomi molto in voga per l’epoca: James Woods, Alan King, Kenneth McMillan, Robert Hays, Drew Barrymore e Candy Clark.

A New York un gatto ha una visione di una bambina in pericolo che invoca il suo intervento: si metterà subito in viaggio alla sua ricerca. Nelle prime due storie il felino è più che altro una comparsa, però nell’ultima non solo  diventa il protagonista, ma l’eroe risolutore.  Al centro del primo episodio c’è la Quitters Inc., una società medica che ha come scopo aiutare i suoi pazienti a smettere di fumare. Peccato che i loro metodi siano piuttosto alternativi e inquietanti… In questo racconto brilla James Wood, che finalmente veste i panni di un personaggio insolito e ironico.

Il protagonista del secondo episodio è Johnny Norris (Robert Hays) un giocatore di tennis, che si innamora della donna del gangster Cressner (Kenneth McNillan ), malavitoso patito dell’azzardo. L’uomo, dopo aver scommesso che un gatto sarebbe riuscito ad attraversare la strada, decide di portarsi a casa il fortunato felino. Scoperta la relazione della sua donna con Norris, Cressner fa rapire il tennista e lo costringe ad accettare una scommessa molto pericolosa: se sarà in grado di  circumnavigare l’appartamento del boss, allora sarà salvo insieme alla donna. Peccato che si trovi all’ultimo piano di un altissimo palazzo e che debba camminare  sul cornicione. Il gatto ci metterà il suo zampino…

Nel terzo e ultimo racconto il gatto trova la bambina della visione iniziale, Amanda (Drew Barrymore). La piccola lo battezza Generale e diventerà la sua guardia del corpo.
Un terrificante troll la minaccia di notte entrando nella sua stanza, ma il “felino graduato” sfoggerà tutto il suo talento da predatore assassino per salvare la sua padroncina.

Gatto nero (Black cat), Lucio Fulci, 1981

Gatto nero è un film del 1981 diretto da Lucio Fulci e liberamente ispirato dall’omonima storia di Edgar Allan Poe.
Ambientato in un pittoresco villaggio inglese, vede al centro della storia una vendetta soprannaturale di un vecchio e malvagio professore (Patrick Magee) con un particolare talento… L’ uomo è in grado di comunicare con i morti e sfrutta il suo gatto nero per compiere le sue vendette.  Controlla con la mente il suo felino trasformandolo in  uno spietato assassino.

Fulci mette in sordina il gore e punta sul mistery dalle sfumature inquietanti. Sicuramente non il film più truculento del regista, ma è ricco di trovate tecniche interessanti. Nella pellicola c’è meno sangue del solito e più attenzione, invece, per le interpretazioni.

Gatto nero è un horror un po’ sbiadito e dalla trama un po’ prevedibile. Lucio Fulci ci ha regalato dei film decisamente migliori di questo, ma non capita così spesso di vedere un gatto  così feroce e letale al cinema!

Il terrore negli occhi del gatto (Eye of the Cat), David Lowell, 1969

Il terrore negli occhi del gatto (Eye of the Cat) è un film del 1969 diretto da David Lowell Rich e sceneggiato da Joseph Stefano, autore di Psyco di Alfred Hitchcock.
Il  ruolo di uno dei personaggi principali è ricoperto da Gayle Hunnicut, ma inizialmente al suo posto sarebbe dovuta esserci Tippi Hedren.

La storia è ambientata a San Francisco e racconta di un’ anziana signora con gravi problemi di salute e un milione di mici che ama alla follia.  Proprio per questo, l’eclettica  gattara lascia tutti i suoi averi ai suoi  amati pelosi nel suo testamento.  L’adorabile vecchietta nutre una profonda simpatia per suo nipote Wylie ( Michael Sarrazin), peccato che lui sia ailurofobico… ovvero ha una paura irrazionale per i gatti.  

Il giovane va a trovare la sua anziana zia insieme alla sua ragazza con un piano diabolico dal duplice scopo: essere nominato erede universale dell’intero patrimonio per poi eliminare l’anziana parente. Ma l’esercito peloso della ricca zia farà di tutto per evitarlo… 

Il terrore negli occhi del gatto è un piccolo classico del thriller inglese dalle atmosfere cupe e morbose. Magistralmente fotografato e con una notevole colonna sonora, il film tiene lo spettatore sulle spine e vanta una trama piuttosto insolita, seppur con qualche debolezza di scrittura. Memorabile è la scena della sedia a rotelle in tilt su una strada in pendenza.
Una pellicola piena di tensione e palle di pelo milionarie.

I sonnambuli (Sleepwalkers), Mick Garris, 1992

I sonnambuli è un film horror diretto da Mick Garris del 1992 tratto da un romanzo non pubblicato di Stephen King e sceneggiato dallo stesso re del brivido.
I protagonisti della storia sono gli ultimi due esseri rimasti al mondo di una specie di vampiri mutanti. Per sopravvivere, Mary e Charles Brady (Alice Krige e Brian Krause) vagabondano per tutti gli Stati Uniti in cerca di vittime, poiché si nutrono di linfa vitale di ragazze vergini. I due sono madre e figlio, ma vivono come se fossero coniugi. Hanno dei poteri soprannaturali, tra i quali quello di trasformarsi in creature mostruose, metà umane e metà feline.

Sono proprio i gatti il fulcro del film. Infatti, sono gli unici a riconoscerli per quello che sono in realtà. Vengono attirati dai luoghi in cui i vampiri mutanti vivono e sono in grado di vederli quando i due si rendono invisibili. I felini domestici sono i nemici naturali di Mary e Charles e solo i graffi dei gatti possono ucciderli.  

I sonnambuli ha un ritmo scorrevole e una buona colonna sonora. Una pellicola molto gore, con una regia piuttosto televisiva che è pregna dell’umorismo nero di King. Non un capolavoro, ma certamente un film originale e con alcune sequenze macabre e visionarie. Peccato per gli effetti speciali molto anni ’90 con il morphing alla Terminator che oggi fanno più sorridere che spaventare. Il lungometraggio è costellato di cameo che fanno impazzire qualsiasi cinefilo. Compaiono  John Landis, Joe Dante, Clive Barker, Tobe Hooper, Mark Hamill e  lo stesso Stephen King nel ruolo del custode del cimitero.

Magari non ci sono molti colpi di scena in questo horror, ma in compenso abbondano  gatti e sangue. Il potere felino è immenso, lo sa ogni gattaro. Cosa possono fare due crudeli vampiri mutanti contro delle piccole pantere domestiche? La loro fine è segnata. Del resto, come diceva il proverbio? Quando il gatto non c’è, i vampiri ballano.

Uninvited, Greydon Clark, 1987

 Uninvited è una pellicola di fantascienza a tinte horror del 1987 scritta e diretta dal mago del low budget Greydon Clark.
Una trama folle per un film gore ricco di divertenti assurdità realizzato con pochi mezzi e tanto lattice. Al centro della storia c’è un gatto infettato da un virus geneticamente modificato che fugge da un laboratorio e finisce a bordo di uno yacht di un milionario criminale diretto alle Isole Cayman. Il felino clandestino mutante si rivela essere uno spietato assassino e mieterà vittime  tra i passeggeri e i membri dell’ equipaggio.

Un regista di serie B tipico degli anni ’80, ci regala una chicca dall’apparenza trash, ma che ha il suo  fascino. Innanzitutto, sono veramente pochi i thriller animaleschi con un gatto come protagonista. Il gatto rosso malpelo rende questo  film godibilissimo e unico.

Uninvited ha  buon ritmo e trovate interessati, tra cui delle citazioni di Alien che fanno  sorridere. La cosa più memorabile della pellicola è che quando il gatto si arrabbia , dalla sua bocca viene fuori un altro grande e mostruoso felino che attacca  e ammazza chiunque gli si pari davanti. Dopo aver ucciso, rientra nel corpo del docile micetto sempre attraverso le sue fauci.

Tanto va la gatta al larGo che ci lascia lo zampino…Impossibile perdersi questa mattanza per mano ( o meglio zampa) di un feroce assassino peloso su un claustrofobico yacht. Peccato non esista una versione italiana del film, ma per i veri gattari nulla è impossibile! Non è poi così difficile trovare la versione originale di questo bizzarro horror felino a tratti banale, a tratti geniale. Sicuramente, non mancano nè sangue nè risate.
Qua la zampa Greydon Clark!