Di commedie con un po’ di spavento se ne trovano sin dagli ’20,per esempio in alcune comiche di Buster Keaton come The haunted house o di Harold Lloyd come Haunted spooks,così come dai ’30 ai ’70 se ne trovano tante che fanno anche un po’ di paura,soprattutto nella forma di parodie di veri film dell’orrore di grande successo ( la serie con Gianni e Pinotto contro i mostri del cinema classico,Frankenstein Junior di Brooks) ma anche in storie originali ( quali Il castello maledetto di Whale e il successivo Per favore..non mordermi sul collo di Polanski definito dall’autore
non una parodia dei film di vampiri ma una fiaba). Ma è soltanto a partire dagli inizi degli anni ’80 che si può parlare della affermazione della horror comedy intesa come un nuovo genere autonomo dove la comicità se la batte con massicce dosi di autentico orrore.
A inaugurare la serie è nel 1981 John Landis con Un lupo mannaro americano a Londra,film che riprende in chiave “antiromantica” il tema della licantropia inaugurato nel 1941 da Waggner con il suo L’uomo lupo e lo fa non già nella forma di un tradizionale horror comico bivalente ma in quella originale di un film “bifronte” dove orrore e umorismo instaurano un “passo a due” nel pieno rispetto dei rispettivi statuti semantici. Allo spettatore abituato al salto di qualità compiuto dal new-horror anni ’70 rispetto a quello classico il film di paura con momenti divertenti non basta più,ora egli vuole un vero film dell’orrore che sia anche un vero film divertente e in questo Landis ha risposto alla sua attesa con un’opera che innesca sentimenti contastanti ma non scade mai nel ridicolo. Per Un lupo mannaro americano a Londra valgono le parole dette da Prawer a proposito del nuovo genere della horror comedy : “ Siamo qui in presenza dell’arte del grottesco,in cui gli impulsi alla ripugnanza inorridita nascono insieme come impulsi al riso;le due cose si inibiscono a vicenda e il risultato è una risposta caratteristica e complessa”(1).
Una volta aperta la strada gli schermi saranno invasi da decine di film orribilmente divertenti come il comico-macabro Creepshow di George A. Romero, lo splatterstick Re-animator di Stuart Gordon,il surreale Society di Brian Yuzna,il barocco mostruoso Splatter-Gli schizzacervelli di Peter Jackson su su fino all’orgiastico Dal tramonto all’alba di Quentin Tarantino e allo slasher metafilmico Scream di Wes Craven.Non solo, ma nell’arco del decennio nuove variazioni del genere si aggiungono
a quelle esistenti ,tra le quali la commedia sexy-horror tipo Una strega chiamata Elvira e la commedia macabra per famiglie come La famiglia Addams,mentre dal canto suo la parodia si scatena tra orrori naturali e soprannaturali con l’irriverente farsa Il ritorno dei morti viventi e con i vomiti verdi di Riposseduta. Negli anni Duemila il genere si afferma con ottimi risultati anche in Spagna da dove giunge La notte dei morti dementi di Miguel Lamata e persino in Norvegia dove Tommy Wirkola gira l’insolito nazi-zombie Dead snow.Intanto il cinema Usa non si mostra da meno e allinea prima due gioielli come Benvenuti a Zombieland del giovane Ruben Fleischer e Ladri di cadaveri- Burke & Hare del veterano John Landis e poi ,infine ,nel 2013 sorprende con la romantica horror comedy di Jonathan Levine Warm bodies , divertente versione della storia di Romeo e Giulietta ambientata tra gli zombi.
1) Prawer S.,I figli del dottor Caligari,Editori Riuniti,Roma,1981,pag.62
Angelo Moscariello