Avatar (James Cameron, 2009); la saga de Il Signore degli Anelli (Peter Jackson, 2001 – 2003); Il GGG – Il Grande Gigante Gentile (Steven Spielberg, 2016); Alice in Wonderland (Tim Burton, 2010); Polar Express (Robert Zemeckis, 2010). Cosa hanno in comune tutti questi lungometraggi? Oltre a essere stati a loro tempo campioni di incassi, i suddetti film hanno immediatamente stupito pubblico e critica per i loro effetti speciali e per le loro tecniche di animazione all’avanguardia. Nello specifico, tali sofisticate animazioni sono state realizzate con la ultra moderna tecnica della motion capture. Di cosa si tratta, nello specifico? Presto detto.

La motion capture (detta anche MoCap) è, di fatto, una tecnica sempre più usata, anche in ambiti diversi rispetto a quello cinematografico. Particolarmente apprezzata, ad esempio, in ambito medico o addirittura militare, tale tecnica consiste nel posizionamento di numerosi marcatori sul corpo o sul volto di persone reali.
Tali marcatori vengono a loro volta registrati e ripresi da numerose telecamere che si trovano intorno ai corpi su cui gli stessi sono posizionati. Una volta registrati tutti i loro movimenti, sono le stesse telecamere a comunicare con i computer, su cui, praticamente in tempo reale, compariranno le immagini dei corpi in movimento.

Partendo, dunque, da queste basi, animatori e disegnatori provvederanno a creare, di volta in volta, personaggi di fantasia, successivamente utilizzati nell’ambito di lungometraggi o anche di videogiochi. Per chi non fosse familiare con tale tecnica, descritta così la motion capture potrebbe addirittura “fare paura” o, ad ogni modo, sembrare molto più complessa di quanto non lo sia in realtà.
Eppure, a molti sarà capitato di sperimentare tale tecnica “sulla propria pelle”. Basti pensare, ad esempio, ai numerosi musei interattivi, dedicati ora alla scienza, ora addirittura al nostro amato cinema. E infatti, all’interno di tali musei capita spesso l’opportunità di mettersi in gioco in prima persona, per poi vedere, su uno schermo, bizzarri e variopinti personaggi che compiono i nostri stessi movimenti.

La tecnica della motion capture, dunque, è qualcosa che, ormai, fa praticamente quasi parte del nostro quotidiano. Basti pensare che in quasi tutti i lungometraggi della Marvel tale tecnica è ormai ampiamente usata. Ma non solo. Se, infatti, ripensiamo agli ormai leggendari lungometraggi di Peter Jackson precedentemente citati, ecco che anche il celebre personaggio di Gollum (impersonato dall’attore Andy Serkis) è stato creato con tale tecnica. Durante le riprese, infatti, l’attore ha sempre indossato una tuta ricoperta di marcatori, mentre numerose telecamere erano pronte a registrare i suoi movimenti, al fine di permettere agli animatori di svolgere il proprio lavoro.

Tale tecnica, nel cinema, non è semplicemente usata per i movimenti dei corpi umani, bensì anche per registrare ogni minima espressione del volto, in modo da realizzare personaggi il più possibile “umanizzati”. Sta, poi, alla bravura dei singoli attori e degli animatori fare il resto. Il pubblico in sala (o anche appassionati gamers) potrà semplicemente godersi lo spettacolo, apprezzando tutto ciò che questa innovativa motion capture ha saputo fino a oggi regalarci. E chissà in quanti altri modi potrà evolversi in futuro!