Un film di Takashi Miike potrebbe essere paragonato – senza esagerazione alcuna – a un vero e proprio giro sulle montagne russe. Già, perché, di fatto, il celebre cineasta giapponese – autore, tra l’altro, dei cult Ichi the Killer (2001), Zebraman (2004) e 13 Assassini (2010) – non ha mai avuto paura di osare, di “lasciarsi prendere la mano”, di portare tutto all’esagerazione, regalando ogni volta al suo pubblico una sana dose di adrenalina e di divertimento. Stesso discorso vale per il lungometraggio Yattaman – Il Film, realizzato nel 2009, nonché riuscita trasposizione in live action della celebre serie anime omonima, realizzata nel 1977 e ideata dal compianto Tatsuo Yoshida.

La storia da cui tutto prende il via, dunque, è praticamente quella che conosciamo tutti: Ganchan e la sua ragazza Janet sono soliti trasformarsi nei guerrieri Yatta 1 e Yatta 2 ogni qualvolta il mondo si trovi in pericolo. Nel momento in cui la giovane Shoko chiederà loro aiuto al fine di ritrovare suo padre (di cui si sono perse le tracce mentre era alla ricerca di uno dei frammenti della cosiddetta Pietra Dokrostone, in grado, una volta completamente riunita, di esaudire ogni desiderio) i due si troveranno a combattere contro il trio Drombo, capitanato dall’affascinante Miss Dronio e dai suoi due sgangherati aiutanti Boyakki e Tonzula, anch’esso impegnato nella ricerca dei frammenti della suddetta pietra, grazie anche all’aiuto del misterioso Dottor Dokrobei.

Durante la visione di Yattaman – Il Film, dunque, non c’è davvero mai il tempo per riprendere fiato. Vivace, frizzante, variopinto, addirittura pregno di un tanto velato quanto vibrante erotismo, questo importante lungometraggio di Takashi Miike rende pienamente giustizia alla celebre serie anime, pur mantenendo una propria, ben marcata personalità, senza avere paura, al contempo, di approfondire sentieri precedentemente percorsi, per una nuova, soggettiva rilettura del tutto.

Se, infatti, immediatamente ci sentiamo rapiti dai numerosi combattimenti al cardiopalma, in molti saranno indubbiamente affascinati dalla conturbante e provocante Miss Dronio, dai suoi costumi succinti e dalle numerose contraddizioni che la caratterizzano (malvagia e spietata, ella, paradossalmente, sogna in un prossimo futuro una vita da devota mogliettina). E se, al contempo, una rivisitazione in chiave pop e postmoderna delle serie di Tatsuo Yoshida si è rivelata la soluzione vincente al fine di dare nuova forma e nuova “freschezza” all’opera del celebre animatore giapponese, un costante umorismo di fondo – tipico, d’altronde, delle opere di Miike – ben si sposa con l’intera messa in scena. Una messa in scena non priva di twist, che riesce a dare il meglio di sé anche grazie a una robusta e ben studiata struttura narrativa.

Takashi Miike, dunque, nemmeno in questo caso ha deluso le aspettative di pubblico e critica. E così, a ben quattordici anni dalla sua realizzazione, Yattaman – Il Film è ormai un cult. E anche chi non è solitamente appassionato di anime verrà letteralmente travolto dalla visione di tale lungometraggio. A tutti gli effetti, il lungometraggio che non ci si aspetta. Almeno se, fino ad ora, non si ha mai avuto l’occasione di vedere un film di Takashi Miike, s’intende.