Il Natale è alle porte e, come ogni anno, i multisala si apprestano ad accogliere la classica “doppia offerta” di film: da un lato la commedia/cinepanettone del nostrano “eroe della risata” (che quest’anno è incarnata sia da Il Primo Natale che dallo zaloniano Toto Tolo) e dall’altro la favola romantica e un po’ magica e fatata, come nel caso proprio di Last Christmas.
 
Il film scritto dall’attrice Emma Thompson insieme a Bryony Kimmings e diretto da Paul Feig vede come protagonista Emilia Clarke, l’ex Daenerys Targaryen della celeberrima serie Il trono di spade

Last Christmas: trama del film

La giovane e scapestrata Kate, impacciata e goffa, decisamente sfortunata e con una predilezione per i vizi e le scelte sbagliate, vorrebbe diventare una cantante professionista ma, per il momento, le avversità della vita non le hanno permesso di concretizzare il suo sogno. Ha perso la casa e i suoi amici la ospitano solo fino a quando non combina uno dei suoi irreparabili danni.

Kate, in verità, è Katerina. È originaria della Ex Jugoslavia e si è trasferita a Londra da bambina, insieme alla sua famiglia. Per sbarcare il lunario e finanziare i suoi vizi, la ragazza lavora in un negozio di decorazioni natalizie aperto tutto l’anno, gestito da una misteriosa donna asiatica nota come Natalia.
Proprio davanti al negozio, Kate incontra Tom, aitante ragazzone, sensibile, bello e con un sorriso troppo perfetto per essere vero. Tom, non è solo un uomo affascinante, ma è anche in grado di vedere attraverso le numerose barriere di Kate e di farle accantonare i suoi futili problemi e tirare fuori il meglio di sé.

Dall’incontro con Tom, la vita di Kate si rimette in carreggiata e prende una svolta improvvisa che porta la ragazza ad occuparsi degli altri e ad aprirsi così tanto con Tom da raccontargli cosa le è successo l’anno prima, quando, nel periodo di Natale ha rischiato di morire. 

Last Christmas: recensione

Last_Christmas_Emilia_Clarke

Last Christmas
ha tutti gli elementi del classico film di Natale: le luci e gli addobbi, l’atmosfera magica delle feste, una protagonista vestita da elfo che vuole cambiare la sua vita e una dose di buoni sentimenti degna del cenone della vigilia. Per non parlare della colonna sonora a tema e, come suggerisce il titolo del film, piena di brani di George Michael.

Ogni elemento narrativo in Last Christmas è semplificato ed edulcorato, riadattato per le feste natalizie.
La love-story super-romantica tra Kate e Tom si sviluppa in maniera coerente e ampiamente prevedibile, ma l’intento del film non è quello di sorprendere lo spettatore con colpi di scena e neanche incollarlo allo schermo per seguire personaggi complessi.
Lo scopo delle sceneggiatrici Emma Thompson (che interpreta anche la madre di Kate) e Bryony Kimmings è vistosamente quello di coccolare il pubblico, riscaldarlo nell’animo e convincerlo, ancora una volta, che l’altruismo è un ottimo modo per ritrovare sé stessi e che i pregiudizi non portano mai a niente di buono.

Se la sceneggiatura è perfetta per un film natalizio, con tanto di battutine agrodolci, la regia di Paul Feig è molto scolastica e poco impegnata: il regista trascina la visione un po’ stancamente attraverso primi piani alternati a totali e non coniuga  fino in fondo la magia del Natale con la magia del Cinema – come accadeva per il classicissimo Miracolo nella 34° strada (George Seaton, 1947 e il successivo remake del 1994) o nel cult del 1983 di John Landis Una poltrona per due.

Last Christmas è senz’altro tra le pellicole di Natale meglio costruite degli ultimi anni, anche se non riesce facilmente a emanciparsi dal “genere natalizio” proprio perché l’intero impianto registico non lo rende un un film memorabile. In ogni caso la fotografia e la scenografia, l’interpretazione degli attori e, soprattutto, la sceneggiatura gli fanno guadagnare un degno posticino sotto l’albero.