Alla fine di Odio l’estate viene voglia di stringersi al trio comico e ripetere “grazie, grazie di tutto”. Aldo, Giovanni e Giacomo insieme al regista di sempre, Massimo Venier, ci hanno regalato una sorta di riflessione finale su tutta la loro carriera e sulla vita.
Al cinema il terzetto di Mai dire gol (e degli immensi spettacoli a teatro) ha spesso mostrato il lato intellettuale, quasi filosofico. Già Tre umani e una gamba (1997) e il meraviglioso Così è la vita (1998) meditavano sull’esistenza umana, così come i film successivi fino a Il cosmo sul comò (2008). Che poi ci siano stati un paio di scivoloni, come ad esempio l’aborrito (anche da loro stessi) Fuga da Reuma Park (2016), è senza dubbio un’evenienza fisiologica del cinema commerciale.
Odio l’estate: trama del film di Aldo, Giovanni e Giacomo
L’intreccio narrativo di Odio l’estate è dei più classici: tre famiglie, antitetiche e incompatibili per stile di vita, sono coinvolte nel medesimo incidente di percorso. In questo caso, l’imprevisto è connesso alle ferie estive, all’estate. Aldo, Giovanni e Giacomo con rispettive mogli, figli piccoli, figli adolescenti e con il cane Brian si trovano inguaiati in un errore di prenotazione che li costringe a trascorrere le vacanze nella stessa casa sulla splendida e selvaggia costa pugliese. Le famiglie però non si sono mai incontrate prima e, naturalmente, non si sopportano. Tutti –o quasi tutti– partono con il piede sbagliato e cominciano immediatamente a delineare innumerevoli spaccati sociali esilaranti. Situazioni divertenti e gag tradizionali. E alla fine, tra gli stereotipi e la parodia, ci ritroviamo completamente immersi in una storia di amicizia, di padri e di figli.
Odio l’estate: recensione del film di Aldo, Giovanni e Giacomo
Odio l’estate è un film spensierato e a tratti malinconico. Ritroviamo un pezzo di storia della comicità italiana con una maturità inaudita e quasi inaspettata. La consueta riflessione sulle tematiche interiori assume una sfumatura più domestica, familiare… Il regista Massimo Venier valorizza ogni tratto della sceneggiatura con il suo tocco discreto e coinvolto allo stesso tempo. Aldo, Giovanni e Giacomo tornano a rappresentare tre scenari nazional-popolari declinati attraverso i loro caratteri tipici: il filosofo della vita scanzonato e sfaccendato, il pignolo oculato e l’uomo in carriera devoto alla professione. Sono sempre loro, insomma. Privi di becere volgarità, pieni di senso della risata.
Sin da subito si avverte che questo ultimo film ha qualcosa in più. Forse è un sentimento ritrovato, forse è una nuova, grande e tenera riflessione che adesso sente il peso della stessa esistenza. Ogni passaggio narrativo si fonda sull’esperienza umana che fa nascere un contagioso buon umore nonostante le avversità emotive.
Odio l’estate ha una struttura circolare e un linguaggio cinematografico moderno, pur essendo pieno di splendide citazioni dei film del trio. Siamo comunque davanti a un film corale perché i personaggi complementari sono parte integrante del motore narrativo. In particolare le tre signore, le mogli Lucia Mascino, Carlotta Natoli e Maria Di Biase, svolgono un ruolo fondamentale e si innestano alla perfezione nell’universo di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Massimo Venier orchestra tutto alla perfezione. Probabilmente conosce i tre comici meglio di chiunque altro ed è in grado di esaltarne il percorso artistico immergendoli in una nuova storia tanto classica quanto fresca. Viene voglia di andare al mare, di conoscere gente, di esorcizzare la routine con la vivacità.
Bentornati Aldo, Giovanni e Giacomo! Grazie per aver allevato il naturale istinto alla risata di noi spettatori attraverso il teatro, la televisione e il cinema dal 1997. E grazie per quest’ultimo Odio l’estate che ci tiene a galla con i suoi inneschi di umorismo esilarante anche quando poi, all’improvviso, scoppia la commedia della vita.
[…] e scritto dallo stesso regista insieme a Davide Lantieri, Michele Pellegrini (già sceneggiatori di Odio L’Estate) e da Aldo, Giovanni e […]
[…] Odio l’estate è un film più intimo di quanto sembri. Aldo, Giovanni e Giacomo nel trattare un tema classico della commedia, quello delle vacanze con gli sconosciuti, snocciolano una riflessione sull’amicizia e sulla vita stessa. E alla fine non ci resta che celebrare, magari brindando con un cocktail ispirato all’ultima fatica del trio… il Bubbles Negroni creato ad hoc dal bartender Andrea Pomo. […]