Scomparso prematuramente, il regista Tony Scott ha avuto modo di regalarci, nel corso della sua carriera, delle vere e proprie chicche divenute successivamente dei cult nella storia del cinema. Basti pensare, ad esempio, alla sua controversa opera prima Miriam si sveglia a mezzanotte (1983) o al celeberrimo Top Gun (1986), di cui a breve uscirà un sequel (Top Gun: Maverick, diretto da Joseph Kosinski).

Allo stesso modo, un’altra pellicola che negli anni Novanta ha immediatamente catturato l’attenzione di pubblico e critica è, appunto, The Fan – Il Mito, realizzata nel 1996 e con protagonisti Wesley Snipes e un grande, grandissimo Robert De Niro.

La storia messa in scena è quella di Gil (Robert De Niro) che lavora come rappresentante per la ditta di coltelli fondata, a suo tempo, da suo padre e che è un fan sfegatato della squadra di baseball dei San Francisco Giants, il cui giocatore di punta è Bobby Rayburn (Snipes).
La vita di Gil, tuttavia, sembra andare inesorabilmente a rotoli: dopo aver lasciato il figlioletto da solo allo stadio per recarsi a un appuntamento di lavoro, riceverà un ordine restrittivo che gli impedirà di avvicinarsi al bambino. Pochi giorni dopo, perderà anche il lavoro. A questo punto i Giants – e Bobby Rayburn – saranno la sua unica ragione di vita. Che fare, dunque, quando il suo beniamino verrà “oscurato” dal talento nascente del suo compagno di squadra Juan Primo (impersonato da Benicio Del Toro)?

The Fan – Il Mito è, dunque, un vero e proprio crescendo di tensione. Ciò che immediatamente cattura la nostra attenzione, già immediatamente dopo la fine dei titoli di testa, è il sapiente montaggio alternato che ci mostra le vite dei due protagonisti e che ci accompagnerà quasi fino alla fine. Gil e Bobby sono quasi due personaggi antitetici: tanto alla deriva il primo, così acclamato da tutti il secondo; tanto squilibrato il primo, così leale il secondo. Le loro vite scorrono in parallelo e – fatta eccezione per qualche breve intervento in radio o per qualche incontro di sfuggita allo stadio – sembrerebbero non riuscire a incontrarsi mai. O forse no?

Pupazzi con le teste oscillanti – tutti rigorosamente con le maglie dei Giants – stanze completamente tappezzate da poster della squadra, guantoni da baseball ormai inutilizzati da anni, se non per qualche sporadico allenamento con il proprio figlio. Vecchie fotografie risalenti a tempi gloriosi ormai appartenenti a un passato remoto. Il mondo di Gil è caratterizzato da una vera e propria ossessione che prende lentamente vita sullo schermo fino a diventare qualcosa di insostenibile.
Tony Scott ha sapientemente sfruttato tutti questi elementi in un lungometraggio al cardiopalma in cui anche momenti “idilliaci” sembrano lasciar presagire qualcosa di terribile.

E poi c’è lui, il grande Robert De Niro. Ci sono lui, le sue espressioni al limite della follia e gli intensi primi piani che rendono al meglio la sua performance attoriale. The Fan – Il Mito è un’ulteriore consacrazione per l’ormai celeberrimo attore di New York e anche per il talento di Tony Scott, per troppo tempo ingiustamente oscurato dalla fama di suo fratello Ridley. Un lungometraggio magistralmente diretto e interpretato che anche a distanza di anni dalla sua prima uscita in sala non ha minimamente perso il proprio fascino.