<<Cillian Murphy è il più grande attore della sua generazione >> – Christopher Nolan
E’ ufficialmente entrato nella storia, Cillian Murphy: è il primo interprete irlandese ad aver vinto il premio OSCAR come miglior attore protagonista per Oppenheimer di Chistopher Nolan.
Lo stesso record lo ha segnato con il premio BAFTA. Per la sua intensa interpretazione del padre della bomba atomica, il camaleonte dagli occhi di ghiaccio ha già ottenuto numerosi riconoscimenti ( tra cui il Golden Globe).
Sempre a proposito di primati, proprio qualche giorno fa il suo primo film come produttore (e che lo vede anche recitare la parte del protagonista) , Small Things like these, ha tagliato un altro importante traguardo: è stata la prima volta che un una pellicola d’Irlanda abbia aperto il Festival di Berlino.
Il 2024 è un anno ricco di soddisfazioni per Cillian Murphy. L’ ha inaugurato con l’annuncio ufficiale della fondazione della sua casa di produzione, la Big Things Films, che gestirà insieme al suo collaboratore di sempre Alan Moloney. Ma è la notte del 10 Marzo che resterà indelebile nella sua e nella nostra memoria: ha finalmente ottenuto le onorificenze che merita. Emozionato e attonito con la statuetta dorata tra le mani, ha coronato un sogno. Qualcosa che probabilmente quel ragazzo irlandese che si è affacciato al mondo della recitazione quasi per gioco, non pensava essere lontanamente possibile.
Dopo tanti anni di gavetta, di crescita e d’interpretazioni straordinarie, ora si gode la fama che si è sudata, restando umile e profondamente legato alla sua terra d’origine. Non a caso, il suo discorso al Dolby Theatre di LA si è concluso con una frase in gaelico che significa <<grazie>>.
Il suo viso spigoloso dagli zigomi pronunciati e i grandi occhi blu gli hanno permesso di interpretare sia ruoli da villain inquietanti e mentalmente instabili, sia personaggi spezzati e toccanti che irriverenti e sopra le righe. Noi di Cabiria Magazine ( e soprattutto la sottoscritta, fan sfegatata da vent’anni di questo straordinario attore) vogliamo celebrare l’istrionico Cillian Murphy accendendo i riflettori sulla sua brillante carriera.
La filmografia di Cillian Murphy
Nella sua filmografia compaiono titoli autoriali, di produzioni indipendenti e hollywoodiane. Ma nella sua vita non c’è solo la settima arte. Infatti, non ha mai abbandonato il suo grande amore: il palcoscenico. Lo calca ancora con dedizione e passione tra un set e l’altro. Inoltre, Cillian Murphy è un vero e proprio musicologo. Agli albori della sua carriera era interessato al mondo della musica… Cantava e suonava il basso in una band alternative rock di Cork, la sua città. E’ stato l’amore per il teatro, però, a cambiare il suo destino. In particolare, l’incontro con lo sceneggiatore, drammaturgo e regista irlandese Enda Walsh. E’ stato lui ad affidargli per primo il ruolo da protagonista e a segnare il suo cambio di rotta dalla musica alla recitazione.
Cillian Murphy e Peaky blinders
Il nome di Cillian Murphy è associato soprattutto al carismatico gangster di Birmingham d’ inizi ‘900, il temibile Thomas Shelby di Peaky Blinders. Sicuramente il ruolo da protagonista nella serie per il piccolo schermo della BBC amatissima in tutto il mondo, è stato quello che lo ha reso popolare. Nell’attesa che il creatore Stephen Knight finisca di scrivere il film conclusivo dell’epopea criminale della famiglia Shelby, ci sono ben 36 episodi e sei stagioni per godere della magistrale interpretazione di Cillian Murphy nella serie. E’ semplicemente magnetico nei panni dello stratega malavitoso, calcolatore e spietato dal cuore spezzato. Tanto da essere diventato non solo una venerata icona dei gangster-movie, ma anche di stile grazie agli elegantissimi costumi di scena e le atmosfere di forte impatto visivo.
CILLIAN MURPHY E CHRISTOPHER NOLAN
Ma c’è molto di più oltre quella coppola e dietro quei rasoi affilati. Thomas Shelby lo ha fatto diventare famoso e acclamato da pubblico e critica. Però, in tanti, collegano immediatamente lo spigoloso (e un po’ inquietante) volto di Cillian Murphy al nome di Christopher Nolan. Come lo stesso regista ha riferito, è il suo “partner in crime”, il suo complice da vent’anni. Nelle sue pellicole l’attore irlandese ha sempre ricoperto ruoli centrali e che hanno lasciato il segno. Basta pensare allo Spaventapasseri nella trilogia de Il cavaliere Oscuro, al soldato di Dunkirk, al milionario Robert Micheal Fischer nel thriller Inception.
Ma è solo nel 2023 che Nolan lo ha reso protagonista assoluto nel film che ha messo d’accordo critica e botteghino, lo scoppiettante Oppenheimer che ha fatto davvero esplodere la carriera di Cillian Murphy consegnandolo alla gloria.
E pensare che ha accettato la parte senza nemmeno aver letto il copione! Un gesto che prova la grande fiducia che l’interprete prova nei confronti di Nolan. Decisamente reciproca…visto che sulla prima pagina, a mano, il regista ha appuntato questo messaggio: “Carissimo Cillian, finalmente la chance per vederti nei panni del protagonista…con amore, Chris”. Oppenheimer è stato un sogno realizzato per entrambi, dato che dopo otto candidature, il cineasta ha vinto la tanto ambita e agognata statuetta come miglior regista.
Cillian Murphy e le scelte della sua carriera
L’attore dell’Isola di smeraldo non ha mai nascosto la sua propensione a lavorare in Europa. La sua filmografia, in effetti, è ricca di titoli che raccontano storie legate soprattutto al mondo britannico e irlandese.
Sicuramente, il film che lo ha portato alla ribalta è 28 giorni dopo di Danny Boyle. Quest’horror low budget del 2002 girato in digitale e ambientato in una Londra invasa da zombies veloci come il vento, è diventato un vero e proprio cult ed è stato il trampolino di lancio di Cillian Murphy.
Tra l’altro, proprio in questi giorni è stato annunciato il sequel, 28 anni dopo, di cui l’attore sarà sicuramente uno dei produttori…e tornerà anche nei panni del protagonista, Jim. Le riprese inizieranno a maggio e c’è molto hype a riguardo.
Il sodalizio con il regista di Trainspotting è stato rafforzato dallo sci-fi Sunshine del 2007, una pellicola sottovalutata che racconta il viaggio di un gruppo di scienziati in una missione-salva-terra dal morente sole.
Un film che mixa fantascienza e thriller come solo Danny Boyle sa fare. Ma a dirigere Cillian Murphy ci sono stati registi del calibro di Wes Craven ( Red Eye, 2005), Ken Loach ( Il vento che accarezza l’erba, 2006 di cui potete trovare qui sulla nostra rivista un’approfondita recensione), Ron Howard ( Heart of the sea, 2015), Luc Besson (Anna, 2019) e John Krasinski (A quiet place II, 2020). Ha recitato al fianco di stars del cinema come Robert de Niro e Sigourney Weaver (Red Lights di Rodrigo Cortes, 2012), ma anche con Liam Neeson, Keira Knightley, Scarlett Johansonn, Brendan Gleeson, Susan Sarandon, Johnny Depp, Tom Hardy, Leonardo di Caprio, Kristin Scott Thomas, Bruno Ganz, Sam Neil e molti molti altri…
A questi grandi nomi, ha alternato film di produzioni più piccole e indipendenti che spaziano dal pulp (come i divertentissimi Free Fire di Ben Wheatley del 2016 e Perrier’s Bounty di Ian Fitzgibbon del 2009), al romance ( I love Movies di Paul Soter del 2017, un’insolita storia d’amore cinefila con Lucy Lu) allo storico ( il drammatico Missione Anthropoid del 2016 di Sean Ellis). Le sue interpretazioni più toccanti sono sicuramente quelle delle pellicole d’ autore a cui ha preso parte: Aloft ( Il volo del falco di Claudia Llosa del 2014 con Jennifer Connely ) che racconta un doloroso rapporto madre-figlio; The Deliquent Season di Marl O’rowe del 2018 con Andrew Scott che mette sotto la lente d’ingrandimento i rapporti di coppia, con tanto di dubbi, bugie, lussuria e relazioni pericolose; The Party di Sally Porter del 2017, un film corale con un cast stellare in recita nei panni di un sexy e ricco broker tossicodipendente in crisi di coppia.
3 film per conoscere Cillian Murphy
Ma se proprio dovessimo scegliere dei film per mostrarvi le immense doti recitative e il magnetismo di Cillian Murphy, eccone tre che difficilmente riuscirete a dimenticare. PS: vi consigliamo assolutamente di guardarli in lingua originale perché la sua voce è semplicemente un dono!
1. Disco Pigs
<<La gente parla molto degli occhi straordinari di Cillian, ma a dire il vero non me ne sono accorto quando ci siamo incontrati per la prima volta: per me era la sua pura fisicità; aveva una presenza, un’energia straordinaria.>> – Enda Walsh
Impossibile parlare di Cillian Murphy senza citare questo gioiellino del cinema irlandese. Si tratta del primo ruolo da protagonista per l’attore. L’opera è stata scritta e diretta da Enda Walsh per il teatro nel 1996, dopodiché egli stesso l’ ha adattata per il grande schermo e la regia è passata a Kirsten Sheridan. Cillian Murphy ha recitato in entrambe le versioni, mentre la coprotagonista sul palcoscenico era Eileen Walsh ed è stata sostituita nel film da Elaine Cassidy.
Al centro della storia ci sono due sedicenni: Darren (Cillian Murphy) e Sinéad (Elaine Cassidy), che si chiamano rispettivamente “Pig” e “Runt“. Sono nati nello stesso ospedale, quasi nello stesso momento e sono cresciuti uno accanto all’altro. Hanno una relazione simbiotica, vivono nel loro mondo e raramente interagiscono con altre persone. Se lo fanno, è solo per esprimere disprezzo e lamentele nei loro confronti. Condividono tutto: un compleanno, un amore, un linguaggio tutto loro e una visione del mondo unicamente violenta. “Disco Pigs” è una storia gentile e tenera su un amore puro e innocente tra due persone inseparabili che sognano qualcosa di diverso dalla vita, che non vogliono uniformarsi alla massa.
La loro relazione, sebbene molto intensa e malsana, rimane platonica fino a poco prima del loro 17esimo compleanno. Infatti, in piena adolescenza Runt inizia a provare interesse per un altro ragazzo che frequenta la loro scuola, Marky (Darren Healy). Invece, Pig comincia a sviluppare sentimenti romantici per Runt. Quando questo filo invisibile tra i due ragazzi viene teso fino al punto di rottura, la pellicola sfocia in un dramma violento in cui gli inseparabili dovranno separarsi. Solo chi sopravviverà a questo legame spezzato sarà libero.
Disco Pigs è uno spaccato eclettico, inquietante, surreale e violento del mondo unico di Pig e Runt, due anime dall’affinità speciale. Due bambini che non vogliono davvero crescere e che sfruttano un isolamento forzato in una dimensione che si sono creati da soli. Un quotidiano senza una divisione netta tra realtà e sogni. Il linguaggio utilizzato dai protagonisti è di una bellezza struggente. Comunicano con una combinazione di chiacchiere infantili e monologhi shakespeariani, un vero e proprio uso poetico che mostra tutto il talento della penna di Enda Walsh. Tutto è speciale per quei due ragazzi. Inevitabilmente, anche il modo di parlare di Pig e Runt lo è. E’ come se non fossero vincolati dalle regole che governano il mondo.
La grandezza di Disco Pigs sta nell’essere un’opera originale e non convenzionale. Vi innamorerete delle performance del giovane Cillian Murphy e dell’ incredibile colonna sonora che è quasi un personaggio a sé stante. In più, a tal proposito, l’irlandese dagli occhi blu canta in una scena nel film e, come extra, ci regala una perla con una struggente canzone scritta da lui, “So new”. Senza Enda Walsh probabilmente la vita dell’attore di Cork sarebbe stata diversa. E anche la nostra! I due continuano a collaborare a teatro. L’ultimo spettacolo che hanno messo in scena è “Il dolore è una cosa con le piume” nel 2019, tratto dall’ omonimo romanzo di Max Porter. Quando questi due talenti d’Irlanda si uniscono, accadono magie. Teneteli d’occhio!
2. Breakfast on Pluto
<<Una storia sull’innocenza e sul potere dell’immaginazione>> – Neil Jordan
Breakfast on pluto è un film in cui i pettirossi citano Oscar Wilde e la colazione viene servita sul pianeta più bizzarro che ci sia… basterebbero questi due elementi per andare a recuperare questa perla di Neil Jordan del 2006, ma c’è molto di più! Cillian Murphy incarna una donna transgender e la sua straordinaria interpretazione gli è valsa la prima candidatura ai Golden Globes come miglior attore protagonista.
Tratto dal romanzo di Pat Mccabe, candidato al Booker Prize e adattato per il grande schermo dallo stesso regista, Breakfast on pluto racconta la storia del giovane irlandese Patrick Kitten Braden (Cillian Murphy) un ragazzo che sin da bambino preferisce abiti e trucchi femminili all’universo maschile. Abbandonato in fasce davanti alla porta di un parroco di campagna (Liam Neeson), viene affidato alle cure della perpetua. Patrick cresce nell’Irlanda degli anni ’70 prendendo sempre più consapevolezza della sua identità e sceglie di farsi chiamare da tutti Kitten, gattina.
I suoi più cari amici sono degli outsiders, un ragazzo affetto da sindrome di Down, una ragazza africana e un militante dell’IRA. Quando Kitten scopre l’identità di suo padre, decide di partire per Londra alla ricerca della madre naturale. I personaggi incrociati da Gattina nel suo viaggio sono uno più bizzarro dell’altro, ma tutti accomunati dall’attrazione che provano per lei. Però, allo stesso tempo, anche dal rifiuto del suo animo anticonformista. E’ proprio questo l’ostacolo che li blocca nel prendersi cura fino in fondo di lei. Questo viaggio fatto di incontri surreali, lavori improbabili e l’incombenza della guerra civile irlandese, serviranno a Kitten non solo per ritrovare le sue radici, ma per scoprire se stessa e i suoi affetti reali.
Breakfast on pluto è una black-comedy in cui Neil Jordan favoleggia la quotidianità di un gruppo di amici sopra gli schemi, raccontando l’accettazione di sé e la diversità con un tocco frizzante e una straordinaria leggerezza. L’acclamato regista affronta questi temi delicati con rispetto e grande sensibilità, non tralasciando nè l’humor nè momenti drammatici pieni di pathos. La regia di Jordan è impeccabile, crea un mondo vibrante e colorato e si plasma sulle situazioni e sugli umori di Kitten in un mix eccezionale di surrealismo e realismo.
Il film è ricco di citazioni e richiami, da Easy Rider di cui ripetono la famosa battuta “quel che importa è il viaggio” , a Priscilla, la regina del deserto, da Il vento che accarezza l’erba all’autocitazione de La moglie del soldato dello stesso Jordan con tanto di presenza dell’attore Stephen Rea che ne era il protagonista. Ogni tributo viene fatto con eleganza e ironia. E’ proprio questo ciò che rende eccezionale questa pellicola: il dosaggio perfetto tra sorrisi e lacrime. Merito anche della potente colonna sonora che ne è la colonna portante. A partire dalla canzone che dà il titolo al film fino alle canzoni che canta live Kitten.
Ma l’anima di Breakfast on pluto è Cillian Murphy.
La sua interpretazione trasmette con maestria la vulnerabilità e la forza del suo personaggio. Si adatta ai cambiamenti di Patrick/Gattina enfatizzando con una naturalezza sconvolgente la sua maturazione. Da ragazzino androgino con un po’ di rimmel a donna sensuale e carismatica che salva il mondo con qualche spruzzatina di Chanel n°5. Non si può che restare colpiti dalla performance di Murphy che , pur essendo di per sé efebico, non risulta mai forzato o esagerato nei panni di una transgender. Sicuramente, un applauso va anche ai reparti tecnici (costumi, trucco e parrucco) per esser arrivati dove madre natura non ha potuto.
Se tutto questo non vi basta per vedere Breakfast on Pluto, pensate a una cosa: quando vi ricapita di vedere Cillian Murphy coi boccoli e con indosso tutine di lattice, tacchi a spillo, minigonne striminzite o esibirsi come una regina del burlesque? Vedere per credere!
3. Peacock
Quest’ oscuro film del 2010 scritto e diretto da Michael Lander è un thriller psicologico che strizza l’occhio a Hitchock. Cillian Murphy ricopre non uno…ma ben due ruoli. Infatti, il protagonista soffre di Disturbo Dissociativo dell’Identità e il suo alter ego è una donna. Rimarrete esterrefatti dalla perfomance incredibile dell’irlandese dagli occhi di ghiaccio…anzi no, in questa pellicola anche i suoi occhi vi stupiranno… perché non sono del color del cielo, ma marroni!
<<L’idea di interpretare due personaggi, uno dei quali è una donna – o meglio convince l’intera comunità di esserlo – era davvero intrigante per me. Credo che ogni attore cerchi una sfida, e quella era forse la sfida definitiva: per riuscire a renderla, dovevamo essere convincenti, se ci fossimo riusciti sarebbe stato straordinario, diverso da qualsiasi altra cosa>> – Cillian Murphy
Al centro della storia c’è John (Cillian Murphy), un uomo introverso e riservato che vive in un piccolo paese in Nebraska, Peacock. Un uomo qualunque che, però, nasconde un segreto legato a un trauma della sua infanzia: vive una doppia vita. Da una parte è un tranquillo impiegato di banca, dall’altra è una donna di nome Emma che tutte le mattine svolge i lavori domestici in casa e gli prepara la colazione. Un giorno, un vagone di coda di un treno merci deraglia e finisce nel giardino di John/Emma. Questo episodio sconvolge la sua routine. I vicini arrivano in casa e vedono la donna. John è costretto a dire che Emma è la sua consorte e che si sono sposati in segreto. Le cose si complicano ancora di più quando scopre di aver avuto un figlio da una donna (Ellen Page) con cui sua madre lo aveva costretto ad avere un rapporto sessuale.
Il passato lo tortura. La figura di sua madre, morta da un anno, lo tormenta. Il presente lo soffoca. John comprende di sentirsi libero solo nei panni di Emma. Solo seguendo il suo lato femminile riesce a interagire e aiutare gli altri come vorrebbe. Così, John prende una decisione cruciale per la sua vita. Riuscirà a seppellire i fantasmi del suo tragico passato e a migliorare non solo il suo futuro, ma anche quello di suo figlio.
Peacock affronta il tema della disassociazione identitaria in modo avvincente, lasciando lo spettatore costantemente sul filo del rasoio. La regia di Michael Lander è solida e riesce a mantenere alta la tensione per tutta la durata del film, costruendo un’atmosfera claustrofobica e inquietante. E’ evidente l’eco di un classico come “Psycho” di Alfred Hitchcock, ma la suspense di Lander non è certamente ai livelli del maestro. Soprattutto considerando che si tratta di un’opera prima. Però, con le sue scelte registiche è riuscito a donare alla storia l’atmosfera giusta. I toni cupi e ipnotici della pellicola sono frutto anche di un’ottima fotografia e di un’azzeccata colonna sonora che si incastra perfettamente con la trama.
Ci sono alcune forzature di sceneggiatura e manca una verosimiglianza di fondo: possibile che nessuno si accorda della somiglianza fisica tra John ed Emma? Ma se si superano questi piccoli scogli, si sprofonda nell’abisso del mistero del doppio. Ed è proprio grazie all’interpretazione di Cillian Murphy che si entra in questo oscuro e doloroso dramma. Il punto forte di Peacock è senza dubbio la sua performance. Riesce a trasmettere la complessità e la fragilità dei due personaggi in modo straordinario, facendo sì che lo spettatore si immedesimi e provi empatia sia per lui che per lei.
E’ enorme l’abilità dell’attore di passare fluidamente da un’identità all’altra, anche solo attraverso lo sguardo e la gestualità. Gioca con la camminata, la postura, il movimento delle palpebre. E’ evidente quanto Cillian Murphy si sia preparato per i due ruoli e anche divertito a indossare due pelli dallo stesso volto. Nel cast ci sono inoltre Susan Sarandon ( con cui aveva già lavorato nel film Red Lights ), Keith Carradine e Bill Pullman, ma nonostante nomi di questo calibro, il film è uscito direttamente per l’ homevideo. Una buona ragione per recuperarlo e vederlo “tranquillamente” ( si fa per dire) sul divano di casa.
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